Anche Milano e in generale l’Italia piangono Arata Isozaki, il leggendario architetto noto per alcuni edifici che hanno cambiato anche il volto del capoluogo lombardo. L’archistar giapponese, venuto a mancare a 91 anni, era famoso in tutto il mondo, grazie al suo stile in grado di fondere più correnti.
Arata Isozaki, storia
Arata Isozaki nacque a Oita il 23 luglio 1931 e in seguito ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki del 1945, quando quindi aveva solo 14 anni, decise di intraprendere la carriera di architetto per ricostruire case e città. Fu sposato con Aiko Miyawaki, altro personaggio di spicco del panorama artistico mondiale. A lei si devono le statue che si trovano all’ingresso del Palau Sant Jordi di Barcellona, che simboleggiano un giardino alberato.
Arata Isozaki in Italia
Arata Isozaki ha realizzato un centinaio di opere in tutto il mondo, dal Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, al Museo Nazionale della Civiltà Egizia del Cairo, passando per il Qatar National Convention Center di Doha. In Italia spiccano la Stazione Centrale di Bologna e il Palasport Olimpico di Torino, che durante le Olimpiadi del 2006 ha ospitato le gare di hockey su ghiaccio.
Arata Isozaki a Milano
A Milano è famoso per uno dei tre edifici del quartiere Citylife: il Dritto, noto anche come Torre Allianz o, appunto, Torre Isozaki. Con i suoi 209,2 metri di altezza, è l’edificio più alto d’Italia per numero di piani (50), misurando circa 260 metri con l’antenna. La torre è stata eletta da Emporis il terzo grattacielo più bello per il 2015. Gli altri sono lo Storto della collega angloirachena Zara Hadid e il Curvo dell’americano Daniel Libeskind.