Con la zona gialla torna anche la cultura. Solo dieci giorni fa l’assessore Filippo del Corno aveva convocato i direttori dei musei milanesi per concordare una riapertura collettiva la prima settimana di marzo in occasione di Museo City. Si credeva che i tempi di transito da zona rossa a gialla necessitarono di circa un mese. Invece il colpo di scena dei dati errati ed il repentino cambio di colore ha cambiato le carte in tavola.
Riaperture. L’Hangar Pirelli Bicocca è già pronto ad accogliere i visitatori mercoledì 3 febbraio; le Gallerie d’Italia hanno fissato il giovedì 4; la Biblioteca Braidense punta a lunedì 8 con la mostra della collezione Adler, e la Pinacoteca di Brera sta lavorando per riaprire il 9.
Non si sa ancora quando, ma a breve – conferma Del Corno, riapriranno anche le mostre di Palazzo Reale, del Castello Sforzesco, del museo del 900 e probabilmente anche quella del Mudec.

Per il Cenacolo si aspettano notizie dal Polo museale della Lombardia, mentre per gli altri musei civici è confermata come data di riapertura la prima settimana di marzo.
«La Lombardia ha cambiato due fasce di rischio in due settimane – dichiara Del Corno -: speriamo di no, ma chi ci assicura che il 15 febbraio non ci ritroveremo di nuovo in fascia arancione? È necessario far sedimentare la situazione epidemiologica per non trovarci a chiudere ancora. Questo sistema a singhiozzo toglie dignità alla partecipazione culturale. Sono mesi che sottolineo la necessità di uscire dalla provvisorietà e di una programmazione con un mutamento di prospettiva: va stabilito per la cultura (musei, teatri e cinema) lo stesso livello di importanza strategica assegnato alla scuola e va fissato un calendario con valore nazionale e date certe».