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19. 04. 2024 08:30

Play pizza, quando la pizza diventa un gioco

Luca Bordigoni racconta Play Pizza: «Solo fornitori che utilizzano metodi produttivi a basso impatto ambientale»

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“Preriscaldare il forno con teglia a 250° statico; adagiare la pizza sulla teglia; infornare per 5 minuti”. Sono queste le istruzioni per la cottura che viaggiano con il delivery proprietario di Play pizza (playpizza.it) attivo entro tre chilometri dal locale aperto da poco meno di un anno in via Solari.

«Questo non significa che la nostra pizza non arrivi più lontano. Oltre al nostro delivery diretto, infatti, ci appoggiamo alle maggiori piattaforme online di consegne a domicilio, ma in quel caso la nostra è una consegna classica», spiega Luca Bordigoni, imprenditore immobiliare che con Vincenzo Feleppa e il pizzaiolo veronese Matteo Calciolari è tra i fondatori del locale la cui specialità è la pizzeria alla pala romana.

Leggera, alveolata, realizzata con farine da agricoltura biologica macinata a pietra, acqua ad alcalinità controllata, olio extravergine di oliva spremuta a freddo, lievito madre e dalle 48 alle 72 ore di maturazione.

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Luca Bordigoni racconta Play Pizza

Perché avete scelto il nome Play pizza?
«Perché il nostro è uno spirito giocoso, tanto che abbiamo affidato all’illustratore Federico Monzani il compito di realizzare l’immagine dei nostri Play Pizza Friends, poi riprodotti dal giovane artista milanese Giorgio Maria Romanelli. Tutte le nostre 18 pizze, suddivise in Classicone, Speciali e Ghiottone alle quali si aggiungono tre proposte del giorno, hanno nomi che fanno riferimento ai giochi: dalla Uno che è la nostra Margherita fino alla Domino, con mozzarella, coppa, pomodori semisecchi gialli e crema al tartufo».

Avete messo la sostenibilità tra i vostri plus. Come la coniugate?
«Scegliamo fornitori che utilizzano metodi produttivi a basso impatto ambientale e il nostro packaging è di cartone riciclato, riciclabile e stampato con inchiostri a base vegetale».

Avete anche una formula aperitivo?
«Sì, abbiniamo una bottiglia di Prosecco a diversi assaggi di pizza. Per noi è un modo di far assaggiare la nostra che, presto, si potrà assaggiare anche altrove».

 

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