Ora sì che è Derby d’Italia: Inter-Juventus vale di nuovo il primato

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Inter-Juventus, il “Derby d’Italia”, torna ad essere tale. Inter capolista a punteggio pieno contro la Juventus pluriscudettata a due lunghezze, in seconda posizione. Alla settima giornata è già la “sfida delle sfide”, snodo cruciale di questa prima parte di stagione. Domenica alle 20.45, in un San Siro sold-out, ci sarà da divertirsi.

 

L'Inter ritrova Lukaku
L’Inter ritrova Lukaku

Qui Biscione. La settimana delle risposte per i nerazzurri si chiuderà proprio domenica sera. Dopo il Barcellona, la Juventus, l’acerrima rivale dalla quale arrivano due capisaldi del nuovo corso Inter. Giuseppe Marotta sarà in tribuna, Antonio Conte a bordo campo. Sui volti di entrambi si piazzeranno le telecamere per raccogliere le emozioni di un incrocio che ha un sapore di passato e di una possibile rivalsa. L’amministratore delegato è divenuto tale, in nerazzurro, dopo che da Torino ne hanno deciso il benservito.

Dal canto suo, il tecnico dell’attuale capolista ha specificato a chiare lettere di aver ricevuto telefonate solo da Milano, la scorsa primavera e chissà che non si aspettasse di averne una dal suo vecchio amore. Per Conte, portare l’Inter all’antico splendore è una sfida maggiore di quanto non sarebbe stato un ritorno alla Juventus. Per Suning è l’ex ct l’uomo a cui affidarsi per rompere l’egemonia della Signora.

I campioni restano i favoriti, particolarmente sul lungo termine. Hanno più panchina, più esperienza, la sicurezza dovuta ad anni di vittorie alle spalle che nessuno può vantare nella rosa al lavoro ad Appiano Gentile. L’arrivo di Godin dall’Atletico, come quelli di Sanchez (assente al Meazza) e Lukaku, ha portato esperienza internazionale, a cui si è unita la sfrontatezza della colonia italiana rafforzata da Sensi e Barella, già divenuti pilastri del centrocampo.

Tutti, tranne il belga, hanno giocato da titolari a Barcellona. Chi rischia di restare fuori è l’uruguaiano, complice la carta d’identità. Gli altri non saranno presumibilmente soggetti a turnover e senza un adeguato apporto dei subentranti la fatica sarà un fattore da considerare.

La Juventus in versione Sarri
La Juventus con CR7-Higuain

Qui Signora. Ad aprile, nell’ultima sfida a San Siro contro l’Inter, i bianconeri guidati ancora da Massimiliano Allegri arrivarono con la testa già in vacanza: finì 1-1, ma la Juve aveva già cucito l’ottavo scudetto consecutivo sul petto. Fu una sorta di passerella, condita da una rete di Cristiano Ronaldo.

Da lì in poi c’è stata una vera e propria rivoluzione: via Allegri, dentro Maurizio Sarri. Con idee nuove, che ancora si vedono solo in stato embrionale. La squadra, nel frattempo, si è rafforzata ulteriormente, ringiovanendo la difesa con De Ligt, puntellando la mediana con Ramsey (ottimo nelle ultime uscite) e Rabiot (ancora indecifrabile), il cambio a destra Cancelo-Danilo e il ritorno di Higuain, protagonista anche tre giorni fa in Champions League contro il Bayer Leverkusen. Insomma, la Juve ha cambiato pelle, ma è sempre la Juve.

Con l’ossessione per l’Europa, forse, ma la volontà di non lasciar nulla sul terreno in campionato. Sarà sazia in Italia? Difficile dirlo, visto che ha vinto tutte le ultime tre partite (due in casa contro Verona e Spal e una in trasferta a Brescia). L’unico “neo” è stato il pareggio di Firenze, alla prima in panchina di Sarri. Per il resto è “work in progress”, ma con le idee chiare: vincere è l’unica cosa che conta.

PROBABILE INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Sensi, Asamoah; Martinez, Lukaku. All. Conte.

PROBABILE JUVENTUS (4-3-1-2): Szczęsny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Ramsey; Higuain, Ronaldo. All. Sarri.

Mezzi pubblici potenziati
Servizio straordinario Atm anche per Inter-Juventus. Il consiglio ai tifosi è utilizzare il più possibile le linee M5 (fermata San Siro Stadio) e M1 (fermata Lotto) della metropolitana. Sarano attivati anche bus e navette speciali dal parcheggio Lampugnano, mentre le linee 16 e 90/91 verranno potenziate con vetture aggiuntive. Come di consueto, prima e dopo la partita saranno chiuse le stazioni M5 di San Siro Ippodromo e Segesta. I parcheggi di corrispondenza di Bisceglie M1, Famagosta M2, Cascina Gobba M2, Lampugnano M1, San Donato M3 e Santa Giulia saranno aperti fino alle 3.00 di notte. Ulteriori info su atm.it.

L’ORA DEL TORO

Lautaro Martinez
Lautaro Martinez

Una delle immagini arrivate dal Camp Nou, al triplice fischio di Barcellona-Inter, è il volto deluso di Lautaro Martinez. Sperava, con il primo centro stagionale in Champions, di regalare punti per la classifica del girone e rompere l’incantesimo blaugrana. Impresa non riuscita, ma la partita resta. Dei nerazzurri e dell’argentino, finora non sempre continuo nelle sue prestazioni.

Veniva da una partita a Marassi in cui sotto porta non aveva svolto il compito in pieno: tanti errori, palloni buttati al vento, uno dei quali (respinto dal portiere) era finito sui piedi di Sanchez e aveva indirettamente portato al rosso per il cileno. Proprio l’assenza del compagno di reparto apre le porte della formazione titolare al “Toro”, che quest’anno ha segnato solo lontano dal Meazza. Una volta a Cagliari, l’altra a Barcellona, mai davanti al pubblico nerazzurro.

Niente paura. Nella ricerca della continuità, centrare il bersaglio contro la Juventus (magari con esiti diversi da quelli infrasettimanali) potrebbe dare una spinta fondamentale. Martinez ha il dovere di sfruttare le occasioni, ora che le ha, perché se la coppia Sanchez-Lukaku troverà in campo il feeling che ha già trovato fuori dal rettangolo di gioco per l’argentino sarà complicato guadagnarsi minuti, anche in una stagione piena di impegni.

La Juventus è la grande d’Italia contro cui Lautaro non è ancora riuscito a segnare. Non è il palcoscenico a spaventarlo: ha già bucato la rete lo scorso anno nel derby, prima ancora aveva punito il Napoli nel boxing day. A 22 anni ha alle spalle una Coppa America da titolare, con buoni esiti. Contro i bianconeri ha avuto l’occasione per pungere nella passata stagione, senza esito. Per lui, come per l’Inter, è il momento di invertire la rotta. MT

PIPITA D’ORO

Gonzalo Higuain
Gonzalo Higuain

Gonzalo Higuain torna a giocare a San Siro. L’ultima volta accadde il 29 dicembre scorso quando indossava la maglia del Milan e riuscì ad andare in gol contro la Spal. Poi arrivò la sosta invernale, un tormentato abbandono ai rossoneri dopo appena sei mesi di depressione, quindi l’approdo al Chelsea con Maurizio Sarri in panchina, il tecnico dei suoi record personali ai tempi del Napoli.

La scorsa estate è tornato alla Juventus, sembrava destinato a partire, invece oggi è elemento imprescindibile in quest’avvio di stagione: 5 presenze e una rete contro il Napoli in campionato, due presenze e un gol martedì scorso contro il Bayer Leverkusen in Champions League. Insomma, il Pipita si è ripreso la Juve a scapito dei critici e del connazionale Paulo Dybala, fin qui relegato a riserva di lusso in un reparto dove Cristiano Ronaldo è l’unico intoccabile. Già, ma quanto durerà?

Spalla ideale. La domanda se la pongono soprattutto i detrattori del bomber argentino, conosciuto anche per i suoi rendimenti altalenanti. Tutto dipende molto dalla testa del Pipita, come sapeva bene Massimiliano Allegri che con lui usava bastone e carota. È il prototipo del classico sudamericano: ama sentirsi importante, ama le coccole di tutto l’ambiente, si perde se con il cervello stacca la spina.

Di sicuro sa segnare come pochi. Tecnicamente è il compagno ideale per CR7, la primadonna protagonista della Juve, che poco sopporta una convivenza con Dybala, dotato tecnicamente quasi al pari del portoghese. D’altronde al Real Madrid Ronaldo ha fatto le cose migliori con Karim Benzema quale spalla d’attacco. L’anno scorso alla Juve c’era Mandzukic, quest’anno si parte con Higuain. Per i “dieci” sembra esserci poco posto. PDR

235
i precedenti ufficiali tra le due squadre: 106-71 le vittorie in favore della Juventus, 58 i pareggi

8
gli anni passati dall’ultimo derby d’Italia con l’Inter avanti in classifica (13 febbraio 2011, 1-0 per la Juventus)

3
gli ex della sfida: Asamoah e Candreva da un lato, Bonucci dall’altro

5
la striscia aperta di scontri diretti senza sconfitta per la Juventus

6
i gol di Higuain all’Inter in 10 partite

1
il precedente di Conte contro la Signora da allenatore: Atalanta-Juventus 2-5 nel 2009


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