I primi risultati della perizia relative alle morti nel Pio Albergo Trivulzio raccontano di dati allarmanti: nella struttura tra gennaio ed aprile 2020 è deceduto circa il 33% dei pazienti pari ad oltre cento anziani. Un’ ecatacombe in linea con quella delle altre strutture milanesi dove il 61,65 per cento delle morti può essere attribuita al virus.
La perizia. Al Pat, come in tutte le altre struttura, si sono registrate fin dall’inizio preoccupanti carenze dei dispositivi di protezione individuale per gli ospiti, per i pazienti e i lavoratori, ma anche sul tracciamento della diffusione del virus, sull’isolamento degli ospiti, sulle informazioni fornite al personale relative a come gestire virus e pazienti e, di conseguenza, sulla sicurezza sul lavoro. Non a caso in quel periodo oltre il 40% del personale medico fu costretto a casa in quei difficilissimi giorni per aver contratto il virus.
La riunione di venerdì non fa altro che confermare le evidenze nei confronti della struttura, che vede indagato il suo direttore generale Giuseppe Calicchio per epidemia, omicidio colposo e violazione sulle norme di sicurezza. Centinaia le parti offese, tra cui i familiari delle persone decedute e i lavoratori che si sono infettati in servizio. I risultati di quest’ultima perizia sono in linea con il dossier dell’Ats che aveva condfermato che tra il 20 febbraio e il 20 maggio nelle rsa lombarde erano deceduti 4.486 ospiti.