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28. 03. 2024 18:03

Mostri di gentilezza: gentili, non costa nulla

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Non è anacronistico parlare di gentilezza oggi, non deve esserlo soprattutto se ci rivolgiamo ai più giovani: “Mostri di gentilezza” vuole dimostrare proprio questo, scoprendo il potere di questa qualità, troppo spesso sottovalutata, per cambiare i nostri comportamenti quotidiani attraverso piccoli gesti.

Mostri di gentilezza è una delle iniziative pensate per la Settimana della Gentilezza, in programma in tutta Italia da domani fino al 13 novembre, la giornata mondiale. Il progetto, patrocinato dal Comune di Milano, è destinato a tutti i ragazzi delle scuole primarie dello Stivale, alle loro famiglie, ai loro insegnanti e si svilupperà anche nelle librerie e sul web, per dimostrare come la gentilezza sia in grado di contrastare la prepotenza. A lanciare l’iniziativa un personaggio d’eccezione come Geronimo Stilton: «Stiamo lavorando da maggio per unire tante scuole e tanti ragazzi, pronti a dimostrare che la gentilezza è in ognuno di noi: basta aprire gli occhi e il cuore e tirarla fuori. Dobbiamo farlo anche per chi ci sta vicino, per un amico che magari ha bisogno di una zampa in più, dobbiamo lavorare tutti insieme». Uno degli appuntamenti più importanti della settimana si terrà proprio a Milano sabato alle 11.00 all’Auditorium San Fedele: una grande festa spettacolo da non perdere perchè Geronimo Stilton, «in pelliccia e baffi», incontrerà i ragazzi accompagnato dal comico e cantautore Lorenzo Baglioni.

Per maggiori informazioni è a disposizione il sito mostridigentilezza.it, dove è possibile scaricare contenuti speciali, attività e materiali didattici per le scuole e le famiglie interessate a partecipare al progetto.

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«Si promuove un’idea serena»
L’assessore Majorino: «La gentilezza è innanzitutto una questione di curiosità»

Majorino, qual è il messaggio di questa iniziativa?
«Un messaggio del tutto positivo in un’epoca nella quale siamo bombardati da messaggi negativi, non solo rispetto alle difficoltà che si stanno vivendo, ma spesso anche rispetto all’odio tra le persone. Qui invece c’è una giusta attenzione a promuovere un’idea serena, bella tra le persone e questo per noi è un fatto molto significativo. Geromino Stilton poi è una grande garanzia, quindi questa idea di diventare mostri di gentilezza e non mostri di promozione della paura, credo sia un fatto importante, che scomette in maniera fiduciosa sui bambini e sui ragazzi».

Com’è il suo rapporto con la gentilezza?
«Diciamo che è un periodo nel quale siamo tempestati da comportamenti negativi, dal rancore come progetto culturale e politico. Con un’iniziativa come Mostri di gentilezza stiamo dicendo il contrario, che dobbiamo scommettere sulla relazione con l’altro: bisogna farlo con grande fiducia nei bambini e nella bambine, nei ragazzi e nelle ragazze che sono promotori di un’idea totalmente diversa di società, legata alla conoscenza, al gioco e alla relazione con l’altro».

In una città come Milano cosa si può fare per incentivare la gentilezza?
«Intanto praticarla non sarebbe male. I comportamenti individuali in questo caso fanno molto e poi quando si svolgono ruoli di responsabilità e si è in rappresentanza delle istituzioni, credo che si debba essere molto attenti ad intercettare l’inquietudine presente nella società, essere appropriati nella risposta, essere molto in ascolto. Io non credo che la gentilezza sia solo una questione di buona educazione, è innanzitutto una questione di curiosità».

«Non è un valore astratto»
Lorenzo Garavaldi, Gruppo Mondadori Libri: «Il linguaggio può aiutare molto»

Com’è nata questa iniziativa legata alla Settimana della gentilezza?
«Molto fa la presenza di Geronimo Stilton, che invita i bambini della scuola primaria ma anche i loro insegnanti e i loro genitori ad occuparsi di questo tema in questa settimana. Lo fa in modo divertente, con giochi, attività che devono aiutare i bambini a capire il valore della gentilezza e a praticarlo attraverso piccole azioni ed esperienze».

L’evento è nazionale, ma ha in Milano il suo punto cardine.
«Esatto, Mostri di gentilezza avrà il suo evento culmine all’Auditorium San Fedele sabato 10 novembre e vedrà Geronimo Stilton interagire con i bambini e festeggiare insieme a loro. L’evento sarà presentato da Lorenzo Baglioni e chiuderà simbolicamente questa settimana che si svolge in tutta Italia, in tutte le scuole e, ci auguriamo, in tante famiglie».

Quindi protagonisti non sono solo i bambini, giusto?
«Assolutamente. In realtà gli adulti rappresentano un tramite e speriamo siano in qualche modo contagiati da questo messaggio, che nella sua semplicità ha ancora un grande valore e una grande importanza. Dobbiamo coltivare già nei bambini un comportamento, un atteggiamento che poi renderà più semplice la vita civile di tutti. Noi vogliamo dire ai bambini che la gentilezza non è un valore solo astratto ma può essere reso molto pratico».

Milano sarà centrale, ma in questa città esiste la gentilezza?
«Probabilmente è come tutte le altre città, non mancheranno esempi contrari al nostro messaggio. Qui il senso non è mettere l’accento su tutte le situazioni dove non esiste gentilezza, perché ne troveremmo senz’altro, ma vogliamo guardare in positivo e cercare di costruire un atteggiamento che quantomeno prepari le generazioni future a metterlo in pratica in modo più concreto».

Come si può fare?
«Un modo molto semplice che abbiamo trasformato in un gioco per bambini, ad esempio, lavora sul linguaggio. Abbiamo preso un Memory, un gioco molto semplice che abbina sempre due facce della stessa medaglia: in questo caso le due facce sono due modi di dire la stessa cosa: uno è un modo scortese o un po’ troppo netto e l’altro ha lo stesso contenuto detto in un modo più gentile. Questo modo di comportarsi si può imparare fin da bambini e riguarda tutti: il linguaggio è il primo modo per rendere qualcosa più facile, più gentile, più accettabile anche per gli altri».

Un altro esempio?
«Potrebbe essere quello di riconoscere quando qualcuno si comporta in modo gentile verso di noi: questo è un altro degli atteggiamenti che abbiamo messo al centro delle attività dei bambini, proprio perché anche capire gli altri è il primo passaggio per cercare a nostra volta di ricambiare e comportarci nel modo più giusto possibile».

Come nasce la giornata?

La Giornata della Gentilezza, che si celebra il 13 novembre, nasce a Tokyo nel 1986. Sono stati i giapponesi i primi a promuovere questa iniziativa grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988 proprio a Tokyo, dove due anni prima si era costituito un primo gruppo di organizzazioni riunito nel World Kindness Movement (Movimento Mondiale per la Gentilezza). Un’altra tappa fondamentale di questo percorso di diffusione è costituita dagli Stati Uniti, dove il movimento ha preso forza dopo il film della regista Mimi Leder Pay it forward (Un sogno per domani, 2000), storia basata sulla gentilezza e sul “passare favori” ai nostri simili. Anche in Italia, dal 2000, è presente il Movimento Mondiale per la Gentilezza, con sede a Parma.

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Se ci sentiamo meglio dopo aver compiuto un gesto gentile, non è solo una sensazione ma una vera reazione biologica. Lo confermano un docente e una studentessa della Scuola di Psicologia dell’Università del Sussex, Daniel Campbell-Meiklejohn e Jo Cutler, che hanno raccolto i risultati di test fatti su oltre 1.000 persone sottoposte a risonanze magnetiche funzionali, mentre compievano atti di pura gentilezza. È emerso che i gesti gentili innescano una netta attività in un’area cerebrale – la corteccia cingolata anteriore – in cui a livello inconscio si elaborano i problemi, preparando il cervello a reagire ad eventuali imprevisti. La gentilezza, quindi, stimola una parte specifica del nostro cervello: un gesto gentile scatena una reazione reale e misurabile, prima di tutto in noi stessi.

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