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29. 03. 2024 00:59

Milano, il curioso caso della Mangiagalli: boom di nascite ai tempi del Covid

La clinica Mangiagalli ha registrato un insolito aumento di nascite durante la pandemia

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Ciò che è successo alla Mangiagalli di Milano nei primi sei mesi dell’anno è qualcosa di storico: la curva delle nascite è tornata a crescere come ormai non succedeva da più di dieci anni.

Dati straordinari. «Nel primo semestre del 2020 alla Mangiagalli abbiamo registrato una crescita intorno al 6 per cento – racconta Basilio Tiso, direttore medico di presidio del Policlinico -. Se fosse un dato confermato a livello nazionale ma anche solo cittadino, sarebbe una cosa stratosferica».

Era dal 2008, data in cui scoppiò la crisi economica globale, che i parti registravano costantemente una riduzione annuale. ll caso della Mangiagalli è interessante perché il picco di questi primi mesi del 2020 ha coinciso con le settimane più critiche dell’emergenza coronavirus. Così mentre l’ansia diffusa si prendeva anche le generazioni più giovani, l’ospedale allestiva un doppio pronto soccorso, tripla sala parto, due triage, una serie di filtri per schermare ogni rischio.

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Le famiglie pretendevano sicurezza a causa della pandemia. E così probabilmente moltissime coppie hanno scelto di partorire in centri maggiormente strutturati come la stessa Mangiagalli. Non a caso la crescita del Policlinico tra marzo e aprile sale fino al +10% rispetto all’anno precedente.

Il futuro. I dati sono straordinari, ma è ancora troppo presto per parlare di aumento demografico. La situazione infatti potrebbe essere solo il risultato di un effetto locale, che ha spinto le coppie milanesi a scegliere come luogo del parto la clinica Mangiagalli e le altre grandi strutture ospedaliere perché ritenute semplicemente più sicure.

In molti poi ironizzano che il lockdown e la costrizione tra le mure domestiche abbiano stimolato la procreazione. Tuttavia non sono dello stesso avviso gli ultimi dati Istat: se a livello nazionale pre-Covid si prevedevano 432 mila nascite, in linea con l’andamento dell’anno precedente, si potrebbe scendere a quota 396 mila l’anno prossimo.

 

 

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