Allergie, ci risiamo

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Polline, smog, polveri sottili. Sono i maggiori nemici della salute e portatori di allergie, nella maggior parte delle grandi città. Milano non fa eccezione visto che proprio nel capoluogo lombardo una persona su cinque soffre di allergie. Specialmente quelle stagionali, che si riscontrano più facilmente in primavera e alla fine dell’estate. Questi disturbi comportano starnuti continui, naso che gocciola, tosse, prurito e arrossamento degli occhi. Un vero e proprio calvario per circa 250mila persone che vivono all’ombra della Madonnina, in prevalenza bambini (100mila) e anziani.

In tutta Italia, secondo uno studio della European academy of allergy and clinical immunology, sono circa 15 milioni i cittadini in difficoltà su questo fronte. Tanto che le allergie stagionali sono ormai classificate come la quarta malattia cronica più diffusa nel nostro Paese.

IMPENNATA • Le cause principali? La fioritura delle piante come graminacee, olivo, pioppo frassino, platano, betulla e ambrosia. Ma non solo. Perché è soprattutto l’impennata dello smog ad aver determinato una maggiore diffusione delle patologie allergiche rispetto al passato. Questo principalmente perché le piante stesse, per difendersi dai veleni degli inquinanti, sono state costrette non solo a produrre una quantità maggiore di pollini ma anche a modificare la composizione chimica degli stessi, i quali pertanto non sono più riconosciuti dal nostro sistema immunitario.

«Le allergie più comuni in autunno sono quelle a pollini, muffe e acari della polvere – spiega Francesca Puggioni, pneumologa dell’Humanitas di Rozzano –. Per quanto riguarda i pollini, le fioriture variano in base alle regioni. In questo momento dell’anno nell’area del Nord Italia sono presenti ambrosia e graminacee, mentre al centro-sud c’è la parietaria. I cambiamenti climatici degli ultimi anni, che hanno comportato un aumento delle temperature, fanno sì che alcune piante estive continuino a produrre polline anche in autunno, prolungando di fatto il tempo di esposizione dei pazienti agli allergeni».

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Capitolo Ambrosia: la più dannosa della stagione

Una delle piante che diffonde i suoi pollini durante l’autunno è l’ambrosia. Si tratta di una specie infestante estremamente comune in Lombardia, presente in moltissimi giardini e aiuole pubbliche o in spazi incolti. Prolifera e attecchisce facilmente grazie alla sua capacità di spargere pollini nel vento anche a una grande distanza. L’ambrosia è dunque uno dei principali allergeni di questo periodo.

Uno studio americano pubblicato sulla rivista Nature climate change avverte che il costante innalzamento delle temperature autunnali potrebbe costituire terreno molto fertile per il proliferare indiscriminato di queste piante – delle quali esistono oltre 15 specie differenti ma tutte ugualmente produttrici di pollini – quadruplicando la concentrazione di allergeni nell’aria entro il 2050. Una pessima notizia per i soggetti sensibili che dovrebbero evitare, tra agosto e novembre, le passeggiate in campagna o in collina, dove tipicamente l’ambrosia attecchisce meglio. Un altro comunissimo allergene, che prolifera di più in periodi autunnali, è costituito dalla spora di alcune muffe che con l’arrivo delle piogge e l’aumento dell’umidità si sviluppa più del solito, attaccando anche gli ambienti domestici.

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Come difendersi in cinque mosse

Sport all’aperto: limitate questa abitudine nei periodi più difficili, come per esempio primavera e autunno

Finestrini chiusi: abituatevi a viaggiare con i finestrini dell’auto chiusi per evitare che i pollini entrino nella vostra auto

Non uscire dopo un temporale: si può pensare che dopo un acquazzone il livello di pollini sia diminuito. È il contrario: l’acqua ne favorisce la diffusione

Basta fumo: fumare quando le mucose di naso e occhi sono già irritate significa solo peggiorare la situazione

Lavaggi nasali: queste operazioni effettuate quotidianamente ripuliscono le mucose e sono particolarmente indicate per chi soffre di allergie