Non bastavano le code chilometriche fuori dalle farmacie. Ora anche il sistema di registrazioni degli esiti dei tamponi è andato in tilt. Così numerose persone, dopo aver atteso giorni per poter effettuare un test antigenico, si sono viste rimandare a casa per il problema tecnico.
Caos tamponi, le cause del malfunzionamento
Aria, la società regionale finita già al centro delle accuse ai tempi delle prime prenotazioni vaccinali, ha attribuito la colpa del malfunzionamento alla rete del fornitore, ovvero British Telecom. Fatto sta che da lunedì a martedì il sistema di registrazione è andato in tilt con disagi per migliaia di persone. Un’ennesima batosta se si pensa anche all’esercito di 10mila persone a Milano costrette a casa per non aver ricevuto il nuovo Green Pass post guarigione.
A rendere tutto più complicato poi anche il cambio di procedura sugli esenti dal pagamento. Da ieri, martedì 25 gennaio, le farmacie devono indicare anche il motivo delle esenzioni rendendo le registrazioni ancora più articolate.
Aria ha confermato che nel pomeriggio di ieri il problema è rientrato. Non sono però della stessa opinione i farmacisti. «Va a singhiozzo, alcune volte riusciamo a inserire i dati, altre no – ha dichiarato a MilanoToday un titolare che ha voluto mantenere l’anonimato – . In queste condizioni non è possibile effettuare tamponi, ai clienti diciamo che glieli possiamo fare a solo titolo informativo, senza generare il green pass né, eventualmente, inserirli come positivi. Ma a questo punto conviene che comprino un test da fare a casa, così spendono meno».
