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25. 04. 2024 06:11

Vaccini, l’immunologa Antonella Viola: «Basta con la medicina che non considera il nostro sesso»

La vaccinazione è anche una questione di genere per l'immunologa

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L’immunologa Antonella Viola, direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova, chiede apertamente che il vaccino AstraZeneca e Johnson&Johnson non sia utilizzato per le donne under 60. Il motivo? Le donne sarebbe maggiormente soggette a quegli eventi di trombosi rara, indicati come effetti collaterali del vaccino.

Il post su Facebook di Antonella Viola: «Basta con la medicina che non considera il nostro sesso»

«Basta con la medicina che non considera il nostro sesso – scrive Antonella Viola sul suo profilo social -: dico no alla somministrazione dei vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson alle donne under 60, perché per loro il rapporto tra rischi e benefici è diverso che per il resto della popolazione».

Antonella Viola astrazeneca
Antonella Viola contro la somministrazione alle donne under 60

In un’intervista rilascia a La Repubblica l’immunologa spiega che «le donne giovani hanno un rischio maggiore di subire questi eventi trombotici rari, che si sono verificati con i vaccini a vettore virale e che colpiscono 3-4 persone ogni milione di vaccinati».

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Il suo discorso però non si sofferma solo ai vaccini, ma sottolinea la presenza di una disparità di genere nella medicina in generale. «Un po’ tutta la medicina è così – ha aggiunto Antonella Viola -. Tipicamente i vaccini hanno effetti collaterali maggiori nelle donne che negli uomini, e storicamente ci sono moltissimi farmaci che funzionano meglio negli uomini che nelle donne. Negli ultimi anni le cose sono un po’ cambiate e si è chiesto agli studi di includere lo stesso numero di uomini e donne. Però ancora oggi, quando si fanno le analisi di efficacia e sicurezza, bisognerebbe disaggregare i dati non solo sulla base dell’età, ma anche sulla base del sesso».

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