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28. 08. 2025 22:42
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Temporali straordinari e fiumi in tensione: Milano finisce ancora sotto la pioggia

Una linea temporalesca imponente sta attraversando il Nord-Ovest già da questo giovedì 28 agosto 2025, colpendo in modo particolare la Lombardia. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un’allerta rossa per le zone alpine (Valchiavenna, Lario, Prealpi varesine, territorio di Lecco), mentre Milano è interessata da un’allerta arancione per rischio idrogeologico e temporali.

Nel capoluogo lombardo, la pioggia persistente — inizialmente intermittente e in peggioramento nelle prime ore del pomeriggio — ha portato alla chiusura preventiva dei parchi cittadini. I fiumi Seveso e Lambro sono sotto monitoraggio costante, con lo scopo di prevenire esondazioni: è stata attivata la vasca di laminazione del Seveso e posizionate paratie mobili lungo il Lambro per salvaguardare i quartieri più vulnerabili.

L’assessore alla protezione civile, Marco Granelli, ha nuovamente sensibilizzato i cittadini: evitare soste sotto alberi, impalcature e dehors; mettere in sicurezza vasi e oggetti sui balconi; ridurre gli spostamenti, soprattutto nelle zone a rischio.

Milano sotto la pioggia
Milano sotto la pioggia

Maltempo a Milano: il meteo nelle parole del meteorologo Lorenzo Tedici

Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, parla di una “fase perturbata lunga e intensa” legata alla scia dell’ex‑uragano Erin, che ha viaggiato per oltre 13.000 km fino a raggiungere il Nord dell’Italia. Le nubi e le piogge monsoniche, accompagnate da venti forti (raffiche fino a 90 km/h), hanno colpito in modo particolare Piemonte e Lombardia, con fenomeni estesi anche su Liguria e Toscana.

Tedici evidenzia la particolarità dell’evento: in alcune zone si attende la pioggia di un mese in un solo giorno, con accumuli che possono superare i 150 l/m² solo nella giornata del 28 agosto  . Un contesto meteorologico inusualmente severo per fine estate.

Maltempo a Milano: prossimi giorni, evoluzione delle condizioni

Nonostante una tregua domenica, lunedì 1° settembre segnerà l’arrivo di una nuova perturbazione atlantica, con possibili nuove piogge soprattutto al Nord.

Le cause: l’ex-uragano Erin e il maltempo atlantico

Le scie dell’ex-uragano Erin hanno determinato flussi freddi e instabili, portando piogge monsoniche e temporali con punte di oltre 150 litri/m² in poche ore. Una fase meteorologica straordinaria per fine agosto.

I fiumi sotto osservazione

Seveso e Lambro sono stati monitorati costantemente: attivate vasche di contenimento e paratie mobili per evitare esondazioni e danni a quartieri vulnerabili.

Consigli alla cittadinanza

È fondamentale evitare aree aperte pericolose, mettere in sicurezza balconi e oggetti esposti e limitare spostamenti durante l’intensificazione del maltempo.

Le previsioni per i prossimi giorni

Venerdì peggioramento ancora diffuso, sabato miglioramento, domenica tregua, ma con una nuova perturbazione in arrivo lunedì 1° settembre.

Maltempo a Milano: verso un settembre instabile?

Secondo i meteorologi, dopo il 1° settembre il centro-nord Italia sarà nuovamente sotto la pressione di piogge atlantiche, mentre il meteo tornerà più stabile e soleggiato solo a partire dai primi giorni di settembre.

Metro Rosa M6: l’asse ovest che Milano aspetta

Milano ha già realizzato la M4 e la M5, ma resta un vuoto infrastrutturale nel nord‑ovest: la metro rosa M6, perché quartieri densamente abitati come Accursio, Certosa, Musocco e Quarto Oggiaro non hanno una fermata della metropolitana e sono penalizzati da tempi di spostamento lenti e inquinamento  .

Nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune – aggiornato nel 2023 – la linea M6 (“rosa”) è indicata come strategica per coprire proprio quel quadrante dimenticato, ma il tracciato non è ancora definito ufficialmente, e la progettazione dovrebbe partire intorno al 2026 con lavori solo nella seconda metà del decennio.

Le potenzialità del tracciato ovest

Quartieri su cui puntare

Accursio e Certosa rappresentano snodi di interscambio urbano ancora privi di metro. Musocco e Quarto Oggiaro, appartenenti al Municipio 8, sono serviti solo da tram e ferrovie suburbane (linee S5/S6/S11).

Benefici socio‑urbanistici

Un collegamento rapido ridurrebbe i tempi di percorrenza del circa 40% per i residenti, con oltre 30.000 persone potenzialmente coinvolte. Inoltre si ridurrebbe l’uso dell’auto privata, migliorando la qualità dell’aria, accompagnato da progetti di rigenerazione urbana e valorizzazione degli spazi in superficie.

Iniziativa civica e partecipazione pubblica

I comitati di quartiere come il Comitato Quartiere Quarto Oggiaro e la presidente del Municipio 8, Giulia Pelucchii, hanno promosso raccolte firme, incontri pubblici e consultazioni con assessori per portare la richiesta del tracciato Certosa–Quarto Oggiaro all’attenzione delle istituzioni.

Stato dei progetti e scenari futuri

Secondo le ultime analisi, la M6 potrebbe diventare l’anello mancante che integra il sistema ATM, collegando zone periferiche e creando interscambi con M1, M2, M3, M4 e M5, riducendo il congestionamento delle linee principali.

Il Ministero, con uno studio di fattibilità da 4,5 milioni di euro nel 2022, ha esplorato un tracciato sud‑ovest (Ponte Lambro–Barona), ma la proposta cittadina insiste sul nord‑ovest (Accursio–Musocco–Quarto Oggiaro–Certosa), area ancora oggi scarsamente servita dal metrò.

Perché è il momento di agire

  • Equità urbana: dare a zone densamente popolate l’accesso alla rete metropolitana.
  • Sostenibilità: diminuzione di traffico e inquinamento, migliore qualità della vita.
  • Coesione città‑periferie: una metropolitana che valorizzi quartieri spesso marginalizzati.

La proposta di un asse ovest con la M6, promossa dai cittadini e dalle associazioni locali, rappresenta una iniziativa dal basso per accelerare scelte politiche e investimenti concreti.

Metro Rosa M6: le azioni consigliate per raggiungere l’obiettivo prefissato

  • Organizzare incontri pubblici tra comunità locali e rappresentanti comunali.
  • Avviare una raccolta firme strutturata, anche cartacea da settembre, per sollecitare Comune, Regione e Governo.
  • Diffondere la petizione attraverso i media e i social, sensibilizzando anche imprese e scuole del territorio.

Metro Rosa M6: una Milano più connessa?

Se la M6 includerà le stazioni a nord‑ovest, si potrà dire che Milano ha colmato una delle sue lacune infrastrutturali più critiche. Una metropolitana efficiente serve non solo la mobilità, ma anche lo sviluppo urbano e sociale. La risposta oggi dipende dalla volontà collettiva di spingere il progetto nella giusta direzione.

Giacomo Poretti, milanese dell’anno 2024 per i nostri lettori, premiato alla carriera

Giacomo Poretti, attore, autore e oggi figura di riferimento della scena culturale milanese, già eletto milanese dell’anno dai lettori di Mi–Tomorrow per il 2024, è il vincitore del Premio Nazionale Franco Enriquez 2025 alla carriera. Il riconoscimento verrà consegnato il 30 agosto al Teatro Comunale Cortesi di Sirolo (Ancona), nell’ambito della XXI edizione del Festival e Premio Franco Enriquez, dal titolo «Folli d’arte e d’amore».

La giuria ha voluto premiare un artista che ha saputo attraversare con sensibilità e intelligenza oltre 25 anni di spettacolo. Un percorso iniziato nel celebre trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, capace poi di evolversi verso nuovi orizzonti artistici e umani.

Milano come centro creativo: il teatro Oscar e il teatro degli Angeli

Oggi, Giacomo Poretti è direttore artistico — insieme a Luca Doninelli e Gabriele Allevi — di due tra i luoghi culturali più vitali della città: il Teatro Oscar e il Teatro degli Angeli, sedi del centro di produzione teatrale Gli Incamminati.

È proprio a Milano che il suo impegno trova piena espressione: attraverso una visione culturale che mette al centro la persona, la comunità e il pensiero critico. La nuova stagione 2025/2026 dei due teatri, dal titolo «La pace che cerchiamo», conferma questa vocazione, accogliendo grandi nomi come Toni Servillo, Alessandro Bergonzoni, Laura Marinoni e Michela Cescon, accanto a compagnie emergenti, progetti sperimentali e temi di forte attualità.

Poretti non si limita a gestire uno spazio: anima una Milano che sa riflettere su sé stessa, trasformando i palcoscenici in luoghi di dialogo e di trasformazione.

Una comicità che fa pensare

Nel conferire il premio, il Centro Studi Franco Enriquez e il Comune di Sirolo hanno evidenziato come il lavoro di Poretti non sia solo artistico, ma anche civile e sociale. Una comicità che non cerca l’effetto facile, ma che nasce dall’osservazione del quotidiano, capace di «far ridere e far pensare».

«Il nostro obiettivo non è solo far divertire il pubblico» ha dichiarato in più occasioni Poretti, «ma provocare una domanda, una riflessione, un’apertura». E questo è evidente nelle sue scelte teatrali, sempre tese a coniugare leggerezza e profondità, tradizione e innovazione.

Il valore del teatro oggi: una sfida che parte da Milano

La sfida di Giacomo Poretti è chiara: restituire centralità al teatro in un tempo dominato da schermi, algoritmi e consumo veloce dell’intrattenimento. In questo senso, il lavoro al Teatro Oscar e al Teatro degli Angeli rappresenta una resistenza culturale ma anche una proposta concreta: creare spazi vivi dove le persone possano ritrovarsi e pensarsi insieme.

Milano, città sempre più internazionale, diventa grazie a lui laboratorio di una nuova cittadinanza culturale: capace di valorizzare il territorio, di intercettare il presente e di proiettarsi verso il futuro con una visione umanistica, inclusiva, poetica.

Giacomo Poretti e un’eredità che guarda avanti

Ricevere un premio alla carriera non significa concludere un cammino, ma riconoscere un’eredità viva e in movimento. E Giacomo Poretti dimostra che è possibile fare arte con coscienza, costruendo ponti tra generazioni, linguaggi e sensibilità.

Il Premio Franco Enriquez, intitolato alla memoria del regista e attore scomparso nel 1980, si conferma come uno dei riconoscimenti più attenti all’interazione tra teatro e società. La scelta di premiare Poretti nel 2025 segna un’adesione forte a una visione dell’arte come servizio alla comunità e come strumento di cambiamento.

L’impegno civile come stile di vita

Che si tratti di raccontare con ironia i tic della nostra epoca o di dare voce a realtà spesso marginalizzate, Giacomo Poretti ha sempre messo al centro l’umano. Con autenticità, delicatezza, coraggio. E con una Milano che lo accompagna, lo sostiene e lo ispira.

La sua è una figura di riferimento per le nuove generazioni di artisti e operatori culturali: una testimonianza di come si possa essere rilevanti, senza rinunciare alla propria umanità.

Leoncavallo verso via San Dionigi: la Giunta accelera con il bando per Porto di Mare

La città di Milano si trova davanti a un crocevia cruciale per il futuro del centro sociale Leoncavallo, sgomberato pochi giorni fa dalla storica sede di via Watteau a Greco. Palazzo Marino ha approvato le linee di indirizzo per la raccolta di manifestazioni di interesse dedicate alla riqualificazione degli immobili dell’area di Porto di Mare, con focus su via San Dionigi, indicata come potenziale nuova casa per il collettivo.

Una procedura pubblica per Porto di Mare

Il provvedimento varato dalla Giunta comunale apre la strada a una gara pubblica. Nelle prossime settimane sarà pubblicato l’avviso con i criteri di partecipazione: alla chiusura dei termini, le proposte saranno valutate e quelle ritenute idonee diventeranno la base per il bando definitivo. L’intento è quello di valorizzare un’area marginale della città trasformandola in un polo di servizi e cultura.

Il cuore del progetto è chiaro: riportare vita nei capannoni di via San Dionigi, oggi in disuso, attraverso attività di interesse collettivo, spazi socioculturali, iniziative formative ed eventi.

Finalità e vincoli delle proposte

Il Comune ha stabilito che i progetti dovranno avere finalità pubbliche e sociali. Saranno ammesse attività private, purché non superino il 30% della superficie totale e siano coerenti con la missione generale di riqualificazione. Ogni proposta dovrà includere un piano economico-finanziario dettagliato, capace di garantire la sostenibilità dell’intervento.

Particolare attenzione sarà riservata al verde urbano: chi proporrà interventi di riqualificazione paesaggistica nelle aree previste dal PGT come “Verde Urbano di nuova previsione” avrà un vantaggio competitivo.

Modalità di affidamento

Gli immobili verranno concessi attraverso il diritto di superficie fino a 90 anni, con la possibilità di ottenere sconti sul canone proporzionati agli investimenti di valorizzazione realizzati. Un modello che intende coniugare l’interesse pubblico con la capacità dei privati e del Terzo Settore di attivare risorse e progettualità.

Chi può partecipare

Il bando sarà aperto a diversi soggetti:

  • Associazioni e fondazioni senza scopo di lucro
  • Enti del Terzo Settore
  • Società e imprese attive in contesti ERP o periferici, disposte a sostenere i costi di recupero
  • Società sportive dilettantistiche, federazioni ed enti di promozione sportiva

L’obiettivo è attrarre realtà solide, con esperienze concrete di gestione di spazi complessi e capaci di generare ricadute positive sul territorio.

Il futuro del Leoncavallo

Il nodo centrale resta il destino del Leoncavallo, simbolo dei centri sociali italiani. Dopo lo sgombero da via Watteau, la possibilità di approdare a via San Dionigi rappresenta una svolta epocale: da occupazione storica a possibile riconoscimento istituzionale attraverso un bando pubblico.

Resta però l’incognita economica: i costi di riqualificazione dei capannoni sono ingenti e sarà necessario capire se il collettivo, con il supporto di reti associative e culturali, riuscirà a presentare una proposta competitiva.

Leoncavallo: storia di un simbolo milanese

Fondato nel 1975, il Leoncavallo nasce in un ex tipografia in via Leoncavallo, da cui prende il nome. Da subito diventa un punto di riferimento per la cultura alternativa e per i movimenti giovanili. Concerti, dibattiti, mostre, autoproduzioni editoriali e musicali fanno dello spazio un laboratorio sociale unico in Italia.

Negli anni ’80 e ’90 il centro affronta numerosi sgomberi e rioccupazioni, fino al trasferimento in via Watteau, dove rimarrà per oltre vent’anni. Durante questo periodo ospita artisti internazionali, sostiene campagne politiche e sociali, promuove attività ricreative e culturali accessibili a migliaia di cittadini.

Il Leoncavallo ha rappresentato per decenni un luogo di controcultura, ma anche un laboratorio di partecipazione civica, spesso in conflitto con le istituzioni ma al tempo stesso capace di incidere sulla vita culturale di Milano. Il dibattito sulla sua collocazione è sempre stato acceso, oscillando tra riconoscimento e contrasto.

Oggi, l’ipotesi di un trasferimento in via San Dionigi segna un punto di svolta: l’occasione per coniugare la tradizione del collettivo con una nuova stagione di legalità e integrazione nei programmi di rigenerazione urbana.

Porto di Mare: un’area da reinventare

L’area di Porto di Mare, a sud-est della città, è da anni al centro di progetti di rilancio. Pensata originariamente come porto fluviale, non è mai stata completata e ha vissuto decenni di abbandono. Oggi la sfida è farla diventare un distretto culturale e sociale, integrato con il tessuto cittadino e accessibile ai quartieri limitrofi.

Il bando per via San Dionigi si inserisce in questa visione: recuperare gli immobili abbandonati e restituirli alla città come spazi di comunità, verde urbano e luoghi di aggregazione.

Uno snodo politico e culturale

La vicenda del Leoncavallo e del bando di Porto di Mare non è solo una questione urbanistica, ma rappresenta uno snodo politico e culturale per Milano. Da un lato, la città prova a dare un segnale di rigenerazione e inclusione; dall’altro, si misura con un pezzo di storia della sua identità collettiva, che ora potrebbe trovare un nuovo equilibrio.

Il prossimo passaggio sarà la pubblicazione del bando: un appuntamento che deciderà se via San Dionigi diventerà davvero la nuova casa del Leoncavallo e se Milano riuscirà a trasformare un capitolo complesso della sua storia in una opportunità di futuro condiviso.

Via libera UE a 41,5 milioni per Ephos: a Milano il primo impianto europeo per chip fotonici

Milano si conferma capitale dell’innovazione tecnologica: la Commissione Europea ha approvato un contributo da 41,5 milioni di euro a favore di Ephos S.r.l., giovane realtà italiana attiva nel settore della microelettronica, per la realizzazione del primo impianto europeo per la produzione di chip fotonici su wafer di vetro. L’infrastruttura, che sorgerà proprio nel territorio milanese, rappresenta una svolta strategica per il rafforzamento dell’autonomia tecnologica dell’Unione Europea, in linea con gli obiettivi fissati dal Chips Act.

Il finanziamento sarà erogato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) attraverso il Fondo nazionale per la microelettronica, e colloca Milano al centro di un progetto ad alto impatto per il futuro dell’industria dei semiconduttori.

Cos’è un chip fotonico e perché è rivoluzionario

I chip fotonici sono dispositivi avanzati che utilizzano la luce (i fotoni) per trasmettere dati, anziché gli impulsi elettrici tradizionali. Questo li rende molto più rapidi ed efficienti in termini energetici. Trovano applicazione in settori strategici come:

  • Data center di nuova generazione

  • Calcolo quantistico

  • Comunicazioni ultra-veloci

  • Intelligenza artificiale

Grazie alla loro capacità di ridurre il consumo energetico e aumentare la velocità di elaborazione, i chip fotonici stanno rivoluzionando l’intera catena tecnologica. A oggi, nessun Paese dell’Unione Europea disponeva di un impianto dedicato alla loro produzione industriale su vetro: Milano sarà la prima.

Una risposta europea alla dipendenza da Asia e USA

L’approvazione dell’aiuto di Stato da parte della Commissione UE è coerente con le linee guida europee sugli incentivi pubblici, in quanto «promuove un progetto di comune interesse europeo senza alterare la concorrenza».

In un contesto globale in cui la filiera dei semiconduttori è dominata da colossi asiatici e statunitensi, il nuovo impianto milanese risponde a un’esigenza cruciale: garantire all’Europa indipendenza tecnologica. L’obiettivo è raddoppiare la quota di mercato UE nel settore dei chip, passando dal 10% attuale al 20% entro il 2030.

Come ha spiegato la Commissione, il progetto Ephos potrà fungere da catalizzatore per ulteriori investimenti, stimolando la creazione di un ecosistema tecnologico più resiliente e competitivo a livello continentale.

Il ruolo chiave del Mimit e del fondo per la microelettronica

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha giocato un ruolo determinante nel portare avanti il progetto, sostenendolo fin dalle prime fasi. Attraverso il Fondo nazionale per la microelettronica, il governo ha messo in campo una strategia orientata a valorizzare eccellenze industriali emergenti come Ephos, considerata una start-up ad alto potenziale tecnologico.

Il Fondo è parte della risposta italiana al Chips Act, l’ambiziosa iniziativa dell’Unione Europea che punta a ridurre la vulnerabilità della supply chain tecnologica e a promuovere la reindustrializzazione high-tech del continente.

Milano come polo europeo della microelettronica

L’impianto sorgerà in un’area strategica del territorio milanese, a conferma del ruolo sempre più centrale che la città riveste nel panorama tecnologico europeo. Milano è già un hub importante per start-up deep tech, incubatori, centri di ricerca universitari e grandi aziende del settore ICT.

L’arrivo di un impianto produttivo di chip fotonici rappresenta una svolta epocale, non solo in termini di investimenti ma anche di occupazione qualificata, trasferimento tecnologico e attrazione di nuovi talenti. L’intervento ha anche ricadute positive sull’indotto, che potrà beneficiare di nuove opportunità di collaborazione e sviluppo.

Ephos: una start-up italiana con ambizioni globali

Fondata in Italia, Ephos S.r.l. è una realtà emergente altamente innovativa che si concentra su tecnologie fotoniche e semiconduttori di nuova generazione. L’obiettivo dell’azienda è posizionarsi come punto di riferimento internazionale nella produzione di chip su vetro, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica.

Il sostegno dell’UE e del governo italiano rappresenta una scommessa importante sull’industria nazionale e sulla capacità di portare avanti progetti ad alto contenuto scientifico e tecnologico.

Un tassello chiave nella strategia del Chips Act

Il Chips Act europeo rappresenta il più ambizioso piano industriale dell’UE nel settore dei semiconduttori. Prevede investimenti pubblici e privati per oltre 43 miliardi di euro entro il 2030, con l’obiettivo di costruire impianti produttivi, stimolare la ricerca avanzata e sostenere la formazione di competenze specializzate.

Il progetto Ephos rientra a pieno titolo in questa strategia, rappresentando il primo impianto in Europa per la produzione di chip fotonici su vetro. Un primato che spetta a Milano e che potrebbe attirare ulteriori capitali e player industriali.

Verso un nuovo ecosistema tecnologico milanese

Con l’apertura dell’impianto Ephos, Milano consolida il proprio ruolo di capitale italiana dell’high-tech. La sinergia tra università, poli di ricerca, imprese e amministrazioni pubbliche potrebbe favorire la nascita di un distretto europeo dei chip nel cuore della Lombardia.

Il progetto avrà anche una ricaduta positiva in termini di:

  • Creazione di posti di lavoro altamente qualificati

  • Partnership con atenei e centri di ricerca locali

  • Sviluppo di start-up tecnologiche

  • Diffusione di competenze STEM

Come sottolineato dal Mimit, «questa iniziativa rappresenta una scommessa concreta sul futuro industriale e scientifico del nostro Paese».

Salt Bae conquista Milano con un video dal Duomo: attesa per l’apertura del ristorante

Con un semplice ma efficace «Ciao Milano!» Nusret Gökçe, meglio conosciuto come Salt Bae, ha ufficializzato su Instagram il suo arrivo nel capoluogo lombardo. Il breve video, girato davanti al Duomo, è diventato immediatamente virale, alimentando l’attesa per l’apertura del suo primo ristorante in Italia. La data rimane segreta, ma l’inaugurazione è prevista per settembre. Quanto alla location, tutte le indiscrezioni puntano su Casa Brera, nuovo hotel di lusso situato dietro al Teatro alla Scala, simbolo perfetto di esclusività e prestigio.

Salt Bae a Milano e la strategia dei saluti vip

Salt Bae non si è limitato al suo annuncio personale. Per preparare il terreno ha pubblicato nel corso di agosto una serie di video “Ciao Milano” in cui amici e star del calcio internazionale hanno espresso entusiasmo per l’apertura.

Il centrocampista dell’Inter Hakan Calhanoglu ha dichiarato: «Non vedo l’ora!». José Mourinho, protagonista del Triplete nerazzurro, ha aggiunto: «Nusret è un amico e un imprenditore incredibile. Milano è stata importante nella mia storia di allenatore: è una cosa bellissima per una città piena di vita». Anche Kakà ha celebrato l’evento: «Quale miglior combinazione tra un grande Paese con un ottimo cibo, una grande città e un fantastico chef». Dalla lista non sono mancati Cafu, Roberto Mancini, Luis Figo e Roberto Carlos, che hanno contribuito a rendere virale la campagna social.

Salt Bae a Milano: un impero globale della carne

Dietro l’immagine social del macellaio diventato icona per il suo gesto scenografico nel cospargere il sale sulla carne, c’è un gruppo internazionale che conta oltre 30 ristoranti e 4.500 dipendenti. Con 52 milioni di follower su Instagram, Salt Bae ha trasformato il proprio marchio in un fenomeno culturale globale. Le sue steakhouse, caratterizzate da performance spettacolari e piatti esclusivi, attirano una clientela altospendente, alimentando un modello di business che mescola lusso e intrattenimento.

Ombre e critiche sul brand

Non mancano però le polemiche. In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, diverse sedi hanno chiuso i battenti: il caso più eclatante è quello di Las Vegas. A Londra, invece, secondo il Guardian, i prezzi «stellari» sarebbero stati ridimensionati per restare competitivi. Lo stesso Nusret ha però smentito ipotesi di crisi, rivendicando numeri positivi: «Il ristorante di Londra ha guadagnato 9,2 milioni di dollari nei primi tre mesi. Il fatturato è aumentato del 16% dal 2023 al 2024 e continua a crescere». La sua apertura milanese diventa così un test cruciale per capire se il brand riuscirà a mantenere la sua aura di esclusività in un mercato già ricco di offerte di alta gamma.

Salt Bae a Milano, capitale del lusso gastronomico

L’arrivo di Salt Bae si inserisce in un contesto in cui Milano si conferma capitale italiana dell’ospitalità di lusso. Negli ultimi anni la città ha visto un incremento di hotel esclusivi e ristoranti internazionali che puntano a un pubblico cosmopolita, amante delle esperienze gourmet e delle atmosfere glamour. Con Casa Brera come possibile quartier generale, il nuovo ristorante di Salt Bae non rappresenta solo un’operazione gastronomica, ma un’ulteriore affermazione di Milano come destinazione globale per il food & lifestyle.

Salt Bae a Milano: l’attesa per settembre

In attesa della data ufficiale, Milano osserva con curiosità il fenomeno Salt Bae. Tra video virali, endorsement vip e una strategia comunicativa che sfrutta al massimo l’impatto di Instagram, il countdown per l’apertura è iniziato. La domanda sorge però spontanea: la città abbraccerà il personaggio mediatico tanto quanto il ristoratore?

Blue Note Milano inaugura la 23ª stagione: grandi nomi e nuovi talenti per una città che vive di musica

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Tutto pronto in via Borsieri 37: Blue Note Milano accende nuovamente i riflettori per la sua 23ª stagione, confermandosi punto di riferimento assoluto per la musica live a Milano e in Europa. A inaugurare il cartellone 2025/2026 sarà Ida Nielsen & The Funkbots, venerdì 5 settembre, in un live carico di groove. Nielsen, storica bassista di Prince, sarà la prima di una lunga lista di artisti italiani e internazionali che animeranno il palco dell’unico Blue Note europeo.

Una stagione tra conferme e nuove suggestioni

Il calendario del Blue Note Milano 2025/2026 è fitto e promette un’autentica esperienza sonora. Dopo il debutto funky di Nielsen, il testimone passerà al side project degli Incognito, con Jean-Paul “Bluey” Maunick e il suo ensemble Citrus Sun, atteso per il primo weekend di programmazione.

Fra i nomi di punta spicca quello di Amii Stewart, pronta a tornare a Milano sabato 18 ottobre con un doppio set: il primo è già sold out da settimane. Sarà un’esibizione che guarda al futuro senza dimenticare il passato, tra reinterpretazioni e nuove esplorazioni sonore.

Ottobre: un mese ricco di eventi e contaminazioni

Il mese di ottobre sarà uno dei più intensi per il jazz club milanese. Dal 10 al 12 ottobre, Simona Molinari presenterà il suo spettacolo La Donna è Mobile, scritto con Simona Orlando, un viaggio musicale che riflette sulle molteplici sfaccettature della figura femminile.

Dal 20 ottobre partirà inoltre una nuova edizione di JAZZMI, il festival diffuso che coinvolge tutta la città e che vede Blue Note tra i partner fondamentali. A fine mese si alterneranno Mike Stern (28-29 ottobre) e Richard Bona (30-31 ottobre), due giganti della scena jazz-fusion internazionale.

Novembre e dicembre: l’eccellenza continua

A novembre i riflettori saranno tutti per Dee Dee Bridgewater, leggenda vivente del jazz, che si esibirà il 5 e 6 novembre in doppio set. Un ritorno attesissimo, che conferma il livello altissimo della proposta del Blue Note.

A dicembre, Elio porterà in scena un inedito concerto-spettacolo dedicato alla tristezza come sentimento artistico: due serate (5 e 6 dicembre) per riflettere, sorridere e lasciarsi sorprendere. Sul palco sarà accompagnato al pianoforte dal maestro Alberto Tafuri.

Seguirà Raphael Gualazzi, in programma il 13 e 14 dicembre, con il suo quintetto storico. Un’esibizione che unisce jazz, soul, pop e la sua straordinaria abilità al pianoforte.

Tra astri nascenti e tradizioni da non perdere

Oltre ai big della musica, Blue Note Milano continuerà a valorizzare artisti emergenti come Georgia Cecile, Bria Skonberg, Sullivan Fortner e Taylor Eigsti, offrendo al pubblico la possibilità di scoprire i nuovi volti del jazz mondiale.

Non mancheranno i grandi classici della programmazione, come il concerto dell’Harlem Gospel Choir, una tradizione ormai consolidata del periodo natalizio, capace di coinvolgere spettatori di ogni età ed estrazione.

Un pubblico sempre più giovane e internazionale

Il successo del Blue Note non si misura solo nei numeri – 90.000 ingressi in 211 giorni di spettacoli e oltre 220 sold outnell’ultima stagione – ma anche nella capacità di parlare a un pubblico trasversale. Dai fedelissimi alla Generazione Z, sempre più presente nei secondi set grazie anche alla politica del nice price, fino ai turisti e ai curiosi che scelgono il locale per vivere un’esperienza musicale d’eccellenza.

Daniele Genovese: «Un ponte tra radici e futuro»

Il direttore del Blue Note Milano, Daniele Genovese, racconta così la nuova stagione: «Aprire una nuova stagione al Blue Note significa rinnovare un patto con il nostro pubblico. Questa 23ª stagione è un ponte tra radici e futuro: accoglieremo artisti che hanno fatto la storia e nuovi talenti che si apprestano a scriverne una. Il nostro pubblico continua a sorprenderci: vedere le nuove generazioni scegliere il jazz dal vivo è un’emozione che ci sprona a migliorare sempre».

Un invito a partecipare

Per restare aggiornati su tutta la programmazione e usufruire di promozioni dedicate, è possibile iscriversi alla newsletter del Blue Note direttamente dal sito ufficiale. Durante l’estate, saranno disponibili i Summer Tips, che includono sconti su alcuni spettacoli della nuova stagione. Un motivo in più per acquistare i biglietti in anticipo, assicurandosi un posto nella magia del live.

Mutui in Lombardia: Milano guida le richieste, convenienza tra tassi fissi e variabili

La domanda per mutui casa in Lombardia continua a crescere. Nel primo semestre del 2025, l’importo medio richiesto ha sfiorato i 150.000 euro con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Milano si conferma leader, nella provincia meneghina la cifra media supera i 168.000.

Una ripresa sottile ma costante

I dati indicano una netta ripresa del mercato dei mutui dopo un 2023 complicato, segnato da tassi elevati e costi dell’inflazione. Gli esperti di Facile.it sottolineano come le condizioni più favorevoli offerte dagli istituti di credito abbiano aumentato la fiducia dei consumatori. Nonostante questo i valori non hanno ancora raggiunto i picchi del 2022.

L’interesse verso i mutui tra le nuove generazioni è in crescita: non solo aumenta l’importo medio richiesto, ma anche l’età media dei richiedenti tende a scendere. Inoltre, le domande di surroga rappresentano una quota significativa: sono salite al 33% del totale e continuano a far leva sui tassi più vantaggiosi.

Tassi fissi e variabili: la scelta più conveniente nel 2025

I tassi fissi sono sempre la scelta prediletta dagli italiani, i tassi variabili invece sono in lieve calo grazie ai tagli della Bce e a oggi risultano l’opzione più conveniente. Online si trovano opzioni con tassi fissi e variabili per la stessa quota di soldi richiesta, i primi partono da un tan di quasi il 3% mentre i secondi si attestano intorno al 2.33%.

Equilibrio tra importi richiesti e condizioni di finanziamento

L’analisi evidenzia che sebbene il mercato sia ancora distante dai picchi toccati prima della crisi, la ripresa è concreta grazie ai tassi favorevoli e alla crescente fiducia dei consumatori. Milano mantiene il primato per importi medi richiesti. Le surroghe in aumento esaltano una ricerca continua di condizioni migliori. I tassi fissi offrono stabilità e soluzioni vantaggiose, mentre i tassi variabili sono in calo e restano più rischiosi.

Il Leoncavallo chiama a corteo per «un’altra Milano»

Il centro sociale Leoncavallo, sgomberato dopo oltre 30 anni dalla storica sede di via Watteau, ha lanciato un appello per costruire: «Un grande corteo il 6 settembre per un’altra Milano». Per preparare la manifestazione è fissata un’assemblea pubblica il 2 settembre alle 20.30 alla Camera del Lavoro.

Corteo Leoncavallo in partenza da Porta Venezia

La manifestazione avrà luogo nel pomeriggio del 6 settembre e prenderà il via dalle 14.00 a Porta Venezia. Il percorso stabilito vuole attraversare simbolicamente la città.

Il Leoncavallo usa toni forti per trattare l’evento: «Gli spazi sociali, culturali, artistici, autogestiti o no, occupati o dell’associazionismo, sono l’antitesi del fascismo di governo», invitando poi i partecipanti a: «Costruire un corteo che tenga insieme generazioni diverse ed esperienze politiche differenti».

Sgombero: le riflessioni

Nel messaggio social si denuncia che: «Lo sgombero del Leoncavallo è una evidente conseguenza delle trasformazioni avvenute a Milano a partire dal piano urbanistico. Modello che si vorrebbe estendere altrove. Ma è anche vendetta del potere contro chi prova a resistere».

Il centro sociale interpreta lo sgombero anche in chiave politica: «Dopo 50 anni di storia, la mano del governo è calata sul vecchio Leo, per avviare la campagna elettorale della destra verso le prossime elezioni comunali». Secondo gli attivisti questa è «Una legalità fatta di odio verso chi è straniero, espulso, povero, una legalità che porta all’isolamento sociale».

Corteo Leoncavallo, il futuro: verso una nuova sede

Sul fronte istituzionale, domani la pubblicazione delle linee guida del Comune di Milano per il bando di concessione dell’immobile comunale di Via San Dionigi, che potrebbe diventare la nuova casa del centro sociale.

 

 

Maltempo a Milano, parchi chiusi e allerta per i fiumi: le novità per le prossime ore

Milano è di nuovo sotto pressione meteo: dopo una nottata di piogge intense, con accumuli significativi in varie zone della Lombardia, una seconda ondata di temporali è attesa in città. le allerte emanate dal Centro Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia continuano, arancione per rischio idrogeologico e quella gialla per rischio idrico e temporali.

Maltempo a Milano, Seveso e Lambro: fiumi sotto controllo, ma la vigilanza resta alta

Nella serata di ieri i livelli dei fiumi Seveso e Lambro non hanno superato la soglia critica, ma rimangono sotto stretta osservazione. Le piogge previste potrebbero causare innalzamenti significativi e potenziali esondazioni, soprattutto nella fascia nord della città.

 

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Maltempo a Milano, le strategie di difesa

L’assessore alla protezione civile, Marco Granelli, ha evidenziato l’importanza delle opere idrauliche preventive, citando la vasca di laminazione del Seveso, il potenziamento delle vasche e pompe nei sottopassi e le paratie mobili a tutela del quartiere Ponte Lambro.

Il Comune ha disposto la chiusura dei parchi cittadini, decisione volta a evitare rischi legati alla caduta di rami o alberi. Si raccomanda di non sostare nei sottopassaggi, né nelle vicinanze di cantieri, tendaggi o dehors. Anche balconi e oggetti esposti devono essere messi in sicurezza. L’assessore conclude: «Il rischio non sarà mai zero, si può diminuire se ognuno fa la propria parte».

Maltempo a Milano, il ruolo fondamentale della Protezione Civile

Il Centro Operativo Comunale (COC) è attivo per monitorare la situazione e coordinare gli interventi. Squadre di Amsa, Mm, Polizia Locale e vari settori comunali (verde, eventi, cultura, sport) lavorano per prevenire emergenze, pulire tombini e sottopassi e informare i cittadini.

Maltempo a Milano - foto Instagram marcogranelli.mi
Maltempo a Milano – foto Instagram marcogranelli.mi

Secondo le previsioni, nelle prime ore di giovedì le piogge saranno più deboli, ma dal primo pomeriggio si intensificheranno, con picchi di accumulo di circa 24 mm, tra le 14.00 e le 15.00. Il maltempo proseguirà nella notte. Solo da sabato si prevede un miglioramento più stabile.