Mercati: le onoranze funebri sono uno dei settori più produttivi del Paese

Non si parla mai molto volentieri di onoranze funebri per motivi piuttosto ovvi. Eppure stando ad un’indagine del Sole24Ore questo sembra essere uno dei settori più produttivi del nostro Paese. Si tratta di un mercato che dà lavoro a quasi trentamila persone in Italia, senza contare le collaborazioni indirette con il settore manifatturiero. Proprio in virtù di questa sua importanza economica le onoranze funebri a Monza e Milano si trovano a far fronte ad un mercato evoluto verso le tecnologie digitali e deve quindi fare i conti con i costi e i business online per tenere il passo dell’economia nazionale.

Ovviamente il settore ha lanciato parte del proprio business online e basta fare una veloce ricerca sulle onoranze funebri a Monza o in qualsiasi altra città d’Italia per comprenderne gli sviluppi. Il settore conta circa seimila imprese operanti nel settore che, ad oggi, sono il doppio rispetto a quelle censite quindici anni fa. Il settore occupa un’ampia fetta di popolazione direttamente e lavora a fianco di marmisti, cofanisti e fioristi di tutto il Paese.

Il business funerario e i cambiamenti sociali

È un mercato che non conosce cali di domanda in un Paese gerontocratico, dove le persone fanno sempre meno figli e la popolazione invecchia quasi irrimediabilmente. Da un punto di vista economico e sociale, quindi, il settore funerario si colloca ai primi posti tra i settori che non sono entrati in crisi ma che al tempo stesso ha saputo tramandare le conduzioni familiari riadattandole ai tempi attuali. Il business annuale vale quasi due miliardi di euro come è emerso dai dati di Tanexpo, la fiera d’arte funeraria che ha richiamato circa trecento aziende espositrici e quasi ventimila visitatori professionali provenienti da cinquantacinque Paesi.

La fotografia del settore, tuttavia, riporta dei cambiamenti di fatturato dovuti alle nuove abitudini funerarie italiane per cui il costo dei servizi è sceso pur mantenendo costante la domanda. Gli italiani iniziano a preferire maggiormente la cremazione per cui la spesa media di un funerale standard si attesta sui 2500 euro. Un tempo il prezzo era inferiore rispetto all’inflazione perché si spendeva di più per la bara mentre oggi le spese più rilevanti riguardano i servizi di contorno.

Le aziende operanti nel settore

Per esempio da un censimento del 1988 emerge che in Italia erano operanti circa 600 aziende di cofani mentre oggi queste sono solo una cinquantina di cui dieci di dimensioni nazionali. Su 650 mila decessi all’anno i cofani prodotti sono circa 30 mila. I restanti decessi sono stati inglobati dalle aziende internazionali low-cost che hanno tagliato di netto il costo del funerale senza contare il fatto che si diffonde sempre più la cremazione.

Essa cresce a ritmi del +10% annuo ed è scelta in un funerale su quattro dove Milano è la città con il maggior numero di cremazioni mentre Palermo quella in cui questa tendenza sembra non poter ancora attecchire. In parte il divario dipende anche dalle leggi regionali e locali che non consentono ovunque di poter cremare i propri cari. A tale proposito manca una legge di intento nazionale che metta a norma questo tipo di funzione funeraria.