Le mille bolle blu, una storia d’amore e d’ombra

storia d'amore
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Una storia d’amore ambientata nella Palermo degli anni ’60 tra Emanuele e Nardino che si consuma all’ombra del silenzio, fino a quando Emanuele viene a mancare e Nardino si rende conto che non può rendergli omaggio come vorrebbe, spingendolo ad una nostalgia struggente. Ne viene fuori lo spettacolo Le mille bolle blu, che torna in scena da domani Teatro Libero, nella rassegna “Palco Off- autori, attori, storie di Sicilia”. Protagonista del monologo come attore e regista Filippo Luna, premiato proprio per questo spettacolo come migliore interpretazione nel 2010, dall’Associazione nazionale dei critici italiano

Per Lei è la prima regia, cosa l’ha colpita di questo testo?
«La storia nasce dal libro Muore lentamente chi evita una passione, dove è contenuto il racconto le Le mille bolle blu, quando l’ho letto ho cominciato a piangere ed è stata talmente forte l’emozione che ho provato che ho chiesto all’autore Totò Rizzo, di trasformarlo in un monologo».

Com’è stato entrare in questa storia più che mai attuale?
«Quando è stata approvata la legge Cirinnà avevo pensato che ormai non c’era più bisogno di questo spettacolo perché pensavo fosse ormai desueto, poi mi sono reso conto che era solo un primo passo e che lo spettacolo più che mai fosse urgente. C’è moltissima gente che continua a reprimere la propria libertà di essere. Per questo era importante dare voce a Nardino, che nessuno abbia a negare la propria natura in nome di una morale cosiddetta “comune”».

Come vi aspettate il pubblico milanese?
«Di solito è sempre molto generoso, anche con noi che portiamo un testo in siciliano, che spero possa smuovere il pubblico emotivamente, il teatro deve fare questo far vibrare le emozioni perché grazie a queste, si può cambiare il modo di vedere le cose, di crescere e di vivere».

Milano è una città aperta a questi temi?
«Mi affido all’anima cosmopolita di Milano e al senso dello spettacolo che al di là dello storia omosessuale è per prima una storia d’amore che fa leva sui sentimenti e sono sicuro che il pubblico milanese sarà assolutamente solidale con noi».

Da domani a domenica alle 21.00
Teatro Libero
Via Savona 10, Milano
Biglietti: da 18 euro su teatrolibero.it

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