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25. 04. 2024 22:25

Il nuovo film di Giulio Base per non dimenticare la Shoah: ««La memoria è lotta»

Giulio Base racconta il suo film Un cielo stellato sopra il ghetto in uscita domani

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Segreti, un passato nascosto e una misteriosa lettera. Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma di Giulio Base racconta la storia della Shoah in una chiave inedita, attraverso la ricerca della verità da parte di un gruppo di ragazzi. Reduce dagli ottimi Il banchiere anarchico e Bar Giuseppe, il regista di Torino presenta a Mi-Tomorrow il suo ultimo film, da domani su Raiplay e il 6 febbraio su Rai1.

Come è nato questo film?

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«Israel Cesare Moscati, grande personalità della comunità ebraica che purtroppo è venuta a mancare, nella vita aveva sempre fatto tutt’altro, ma ha sempre combattuto contro alcuni suoi demoni della memoria. Ha desiderato esorcizzare questa sua ricerca prima facendo dei documentari, poi scrivendo un soggetto per il suo primo film. Lui e Rai Cinema hanno pensato a me per dirigerlo e con Israel è nata immediatamente un’amicizia bellissima, della quale sono molto fiero: purtroppo lui è scomparso a poche settimane dalle riprese, ma ho avuto l’onore e la gioia di incontrare il capo rabbino di Roma, con lui ho continuato il lavoro fatto con Israel».

Il film racconta la Shoah attraverso il viaggio introspettivo di un gruppo di giovani di oggi…

«Il primo passo è stato subito quello di cercare dei protagonisti asciutti, giusti: semplicemente dei ragazzi veri per una storia normale. Il risultato che abbiamo raggiunto è soprattutto merito loro».

Che sensazione hai vissuto nell’affrontare un tema come la Shoah da laureato in Teologia?

«La Shoah è una delle tragedie più alte della storia dell’umanità, una delle cose che mi ha colpito di più negli studi che ho fatto è che la stragrande maggioranza del popolo ebraico, fortemente religioso, non ha mai messo in dubbio la presenza di Dio nonostante l’eccidio. È la cosa più misteriosa secondo me: la prima cosa che ti viene in mente è “se succede questo, Dio non esiste”. Alcuni, addirittura, si sono interrogati sul perdono e questa è stata la ricerca più incredibile. Quello che rimane misterioso è come una fetta importante di umanità sia stata capace di questo: dico importante perché non possiamo dimenticare l’indifferenza o la complicità di milioni di persone, compresi noi italiani».

La memoria e il ricordo, anche attraverso testimonianze e film, può aiutare a non dimenticare…

«Interrogarsi e parlarne fa sì che questo non possa più accadere, allargando l’orizzonte di quelli che lo sanno. Quando parlo di memoria come dovere, parlo di memoria come lotta: bisogna combattere per non fare dimenticare quello che è successo».

Come è stato dirigere i tuoi due figli, Valerio e Vittorio?

«È stata una grande emozione, temevo l’effetto “piezz’e core”, ma credo di essere stato abile nel trattarli come tutti gli altri. Loro hanno capito, infatti, se c’era un po’ di distrazione, me la prendevo prima con i miei figli. È stato interessante perché ho trattato anche tutti gli altri ragazzi come loro: erano tutti miei figli. Viceversa, i ragazzi mi sentivano come un padre».

 

  • Data: 27 gennaio
  • Paese di origine: Italia
  • Durata: 102 minuti
  • Regia: Giulio Base
  • Genere: Drammatico
  • Piattaforma: Raiplay
  • Voto: 8

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