Con l’inizio dell’estate entra nel vivo la nuova stagione di Mare Culturale Urbano: grazie al Lungomare di Milano ci saranno più di 200 eventi in 90 giorni e, a pochi passi da San Siro, si potrà respirare la stagione calda in formato cittadino tra musica, cinema, buon cibo e tanto divertimento, anche ad agosto. Il calendario ideato dal direttore artistico Andrea Capaldi non avrà pause, per rispondere alle esigenze di chi rimarrà a Milano per tutta la stagione.
Capaldi, da voi celebrare il solstizio è una tradizione. In cosa consisteranno i festeggiamenti di venerdì?
«Da pomeriggio fino a notte inoltrata si potrà festeggiare con un aperitivo diffuso, accompagnato da una serie di attività in stile Lungomare in tutto il Municipio 7. Lo spettacolo serale sarà affidato alle “pinne, fucili ed occhiali” di Edoardo Vianello, in concerto dalle 21.30 in cascina con una band di dieci elementi. Gran finale poi dalle 23.30 con il dj set curato da Luca De Gennaro».
Tra le novità più interessanti di quest’anno c’è un grande spazio dedicato al rap.
«Con Voci di periferia, in programma il 18 luglio, daremo la possibilità di esibirsi sul palco ai giovani artisti del nostro quartiere, portandoli al compimento di un percorso che li ha visti scrivere e performare con il nostro sostegno nella fase di produzione e comunicazione. Headliner della serata saranno Mosè Cov e Giò Montana, rapper cresciuto proprio qui al Mare Culturale Urbano».
E ci saranno anche spunti internazionali…
«Esattamente: grazie alla rassegna Big Up! curata da Luca De Gennaro e Marco Manini, il 29 giugno abbatteremo le frontiere italiane grazie alla presenza di Laura Stevenson. Il 12 luglio avremo anche Awa Fall, con tutta l’energia del suo reggae italo-senegalese»
A quale numero di presenze puntate quest’anno?
«Siamo in forte crescita. Nel 2016 siamo partiti con più di 20.000 presenze, l’anno dopo sono raddoppiate e nel 2018 ne abbiamo contate 50.000. Con una programmazione sempre più fitta a favore di un target sempre più ampio, puntiamo alle 60.000 presenze. E credo che ci riusciremo».
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