I fatti: la Santeria Social Club decide di ospitare una mostra d’arte di un artista brasiliano noto come “Porno per bambini”, famoso per i tratti infantili dei suoi disegni, ma che nulla ha a che vedere con messaggi pedofili o violenti. Sui social si scatena il solito inferno e diverse parti politiche, per lo più di destra o estrema destra, gridano allo scandalo: un luogo della città dà spazio alla pedopornografia!
Parte la solita carovana di insulti che arrivano a sfociare in vere e proprie minacce, in seguito alle quali la Santeria decide di cancellare la mostra in programma. Dai fatti poi bisogna cercare di passare alla riflessione: l’arte può permettersi di sfuggire ai canoni morali comuni? L’arte può o deve essere provocatoria, deve disturbare a volte o deve essere controllata, vagliata e in alcuni casi censurata? Sono domande senza una risposta certa e assoluta e ogni caso deve essere valutato singolarmente.
Ma sarebbero state le domande necessarie prima di partire con richieste di cancellazione della mostra. Prima di cominciare a insultare gli organizzatori. Prima di imbastire il solito e nauseabondo coro litigioso delle parti in causa. L’arte è una cosa troppo seria per essere discussa nei modi social della contemporaneità e una città come Milano dovrebbe dibatterne nelle sedi più alte e opportune possibili. Non con luoghi comuni, fake news e allarmi ingiustificati. Detto questo, a volte si dovrebbe ragionare anche sull’opportunità, sui momenti e sulle modalità di alcune iniziative.