#Sipario! Da Il costruttore Solness a Ombre folli

Il costruttore Solness
Il costruttore Solness

Umberto Orsini nel classico di Ibsen

Il costruttore Solness

Al Piccolo Teatro Grassi arriva Il costruttore Solness, grande classico di Henrik Ibsen adattato e diretto da Alessandro Serra, vincitore del Premio Ubu nel 2017 con Macbettu. Una produzione Compagnia Orsini e Teatro Stabile dell’Umbria che vede Umberto Orsini nel ruolo di Solness, anziano e affermato costruttore edile, ostile ai giovani, da cui teme di essere soppiantato. La giovanissima Hilde bussa alla sua porta e gli ricorda un incontro e una promessa di dieci anni prima che lui, al vertice del successo, fece a lei, bambina. Solness non rammenta ed è tormentato dal senso di colpa per un episodio all’origine della sua fortuna sociale, professionale ed economica, ma anche dell’infelicità sua e della moglie. Hilde gli offrirà un possibile riscatto. «Solness si nutre della vita delle donne che lo circondano – spiega il regista Alessandro Serra – Ma la giovane Hilde, che decide di fare irruzione con una energia sottile e implacabile, gli sarà fatale e lo accompagnerà, amandolo, fino al bordo del precipizio».

Da martedì fino al 12 maggio

Piccolo Teatro Grassi

Via Rovello 2, Milano

Biglietti da 26 euro su piccoloteatro.org

 

L’indignazione di Testori

Edipus

Proseguono al Teatro Out Off le repliche di Edipus, opera con la quale Giovanni Testori completò la sua trilogia teatrale con protagonisti personaggi presi dai classici. La scrittura di scena porta la firma di Roberto Trifirò, impegnato anche sul palco nel ruolo del protagonista della tragedia. Un testo in cui la crisi della cultura e della coscienza contemporanea sono altamente rappresentati, ma anche un’opera che da letteraria si fa politica, nella misura in cui è politica la letteratura quando mira a dare un giudizio globale sull’uomo e sul mondo. Edipus è metafora del teatro povero, fatto di privazioni, di fatiche, dell’attore che sceglie di rappresentare più parti e che compie una forma di violenza nei confronti di se stesso. L’indignazione di Testori si abbatte con violenza contro ciò che contamina la vita proprio per un estremo e disperato atto d’amore verso l’uomo. Punto chiave dell’opera resta comunque la rilettura di Trifirò che snellisce il testo originale puntando sull’intensità.

Fino a venerdì

Teatro Out Off

via Mac Mahon 16, Milano

Biglietti da 18 euro su teatrooutoff.it

 

Alex Cendron è Don Milani

Vangelo secondo Lorenzo

L’eclettico attore Alex Cendron interpreta Don Lorenzo Milani sul palco del Teatro Franco Parenti. Una lunga tournèe per questo spettacolo firmato da Leo Muscato e Laura Perini che racconta la vita di un prete fuori dai canoni servendosi di un numerosissimo cast composto da ben 18 interpreti tra cui 7 bambini. Lasciare una forte testimonianza dell’opera del sacerdote di Barbiana sembra essere il primo obiettivo di questo lavoro. “Quando affronti un personaggio storico come Don Lorenzo, non puoi esimerti dal praticare tutto ciò che ha scritto e detto, tutto ciò che di lui hanno scritto e detto – racconta Alex Cendron a Mi-Tomorrow – In questo caso il materiale è moltissimo e io ho pensato di iniziare dal fare visita alla sua tomba, in una Barbiana deserta, di rendermi conto con mano di quale isolamento ha dovuto affrontare. Ho preferito non seguire una via mimetica imitativa, ma piuttosto evocativa, cercando una aderenza emotiva alla sua passione e morte”.

Da martedì a giovedì

Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo 14, Milano

Biglietti da 20 euro su teatrofrancoparenti.it

 

Dialogo tra ombre

Ombre folli

Dopo Totò e Vicè, nella sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini prosegue la personale dedicata alla Compagnia Vetrano/Randisi con un altro testo di Franco Scaldati. Il connubio tra Enzo Vetrano e Stefano Randisi è nato nel 1976 e ha portato al pubblico una lunga serie di spettacoli di successo come I giganti della montagna e Le smanie per la villeggiatura. Il forte legame con la Sicilia viene rimarcato dalla scelta di portare a Milano due testi di Scaldati, autore palermitano scomparso nel 2013 e definito il Beckett siciliano da Franco Quadri. Sul palco assistiamo al dialogo tra le ombre di due uomini che raccontano i propri segreti e i propri sentimenti. Uno spettacolo a cuore a aperto e destinato a raggiungere il cuore del pubblico coi monologhi recitati in palermitano poetico da un’ombra mentre l’altra traduce parola per parola andando a creare un’unica melodia che incanta lo spettatore. Due grandi attori lustrano una delle perle di Franco Scaldati.

Da martedì a giovedì alle 21

Teatro Elfo Puccini

Corso Buenos Aires 33, Milano

Biglietti da 21,50 euro su elfo.org

mitomorrow.it