L’Introverso, dalla Barona all’ultimo Shock

L’Introverso
L’Introverso

Da venerdì scorso è disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download Shock, il nuovo album di inediti della band milanese L’Introverso, nata dall’amicizia fra i banchi di scuola tra Nico Zagaria (voce e autore dei brani), Marco Battista (chitarrista) e Giacomo “Futre” Cigolotti (bassista). In comune tanti ingredienti, uniti dall’aver vissuto insieme nel quartiere Barona, cuore della loro passione musicale vissuta sempre insieme, tra una cover degli Oasis e dei Radiohead.

 

Dopo i primi due album Io (2013) e Una primavera (2015) e tanta gavetta live nei locali meneghini – il Magnolia su tutti – la band è pronta per un’altra sfida discografica, preambolo di nuovi appuntamenti dal vivo per il prossimo anno.

Nico, da dove nasce L’Introverso?
«Banalmente dai banchi di scuola. Il tutto si è poi concretizzato nel luogo simbolo che ha visto realizzarsi la nostra crescita musicale: il Barrio’s in Barona. Qui si sono tenute le nostre prime prove. Oggi si sente il forte bisogno di luoghi di aggregazione, come questi, in zone delicate come le periferie».

Si vive ancora di molti pregiudizi in un quartiere come la Barona?
«Prima si percepiva molto l’etichetta di zona malfamata, soprattutto da parte di chi veniva da fuori. In realtà dagli anni 2000 si è sviluppata una “centrificazione” del quartiere grazie alla riqualificazione edile».

La trovi migliorata?
«È cambiata molto. Rimane ancora indelebile l’identità della periferia “balorda”, ma in realtà oggi è molto più vivibile».

Il lato negativo di chi vive in periferia?
«Hai sempre la sensazione di vivere “fuori”».

E quello positivo?
«Si vive lontano dal caos e dal traffico del centro. Quando i nostri amici vengono a trovarci rimangono colpiti dal verde, dal silenzio e dalla vivibilità della zona. Qui ci conosciamo tutti, dal gestore del bar al panettiere. Si vive in un contesto da piccolo paese, pur essendo a due fermate dalla metro di Porta Genova».

In Sbalzi d’umore, il vostro ultimo singolo, c’è anche un po’ di questo?
«Un collegamento c’è: da questi sbalzi che la vita così frenetica di oggi ci impone, si arriva a parlare dei fallimenti maestri della nostra vita. Ma in realtà, se li prendiamo dalla parte giusta, quando si fallisce nella società in realtà si può vincere nella vita».


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