Non è l’Arena (civica)?

arena civica
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Quattromilacinquecento paganti: il derby tra Milan e Inter femminile di domenica scorsa ha registrato un successo di pubblico assoluto.

 

Un peccato che le porte di San Siro non siano state aperte per un evento a suo modo storico: la prima stracittadina in Serie A tra rossonere e nerazzurre (strano a dirsi, ma l’Inter femminile è al primo anno nella massima serie). La partita si è svolta allo stadio Breda di Sesto San Giovanni, che per chi scrive è comunque Milano, un quartiere di quella Città Stato sempre più necessaria e inevitabile.

Quindi ben venga lo stesso, salutiamo positivamente un evento sportivo bello e di successo. Con una piccola proposta per il futuro. È vero che esistono vincoli architettonici e storici, è vero che esiste una difficoltà oggettiva, ma sarebbe davvero entusiasmante se Inter e Milan femminile potessero disputare le loro partite casalinghe all’Arena civica. Sarebbe un modo intelligente per far vivere un luogo che altrimenti sarebbe destinato a una “musealità” senza funzionalità.

Così come non sarebbe male ospitare in questo stadio meraviglioso le finali dei campionati giovanili. L’Arena civica deve tornare a vivere lo sport costantemente e continuamente, sfruttando un contesto di rara bellezza. Una bellezza che i milanesi sarebbero capaci di difendere e di preservare con il loro civismo e il loro senso di responsabilità. Un luogo che ha visto partite epiche deve continuare a vederne, sarebbe anche un modo non scontato e non retorico per dare centralità a un movimento, quello del calcio femminile, che si sta conquistando spazio senza regali e senza sconti.


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