Tutto esaurito in Santeria per Aiello: «Io, artigiano della musica»

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Alla sua prima ed inedita esperienza dal vivo, Aiello – Antonio di nome – porterà per la prima volta su un palco milanese tutti i brani del suo album dei record Ex Voto, tra cui Arsenico (disco d’oro con 10 milioni di stream su Spotify) e La mia ultima storia (oltre 5 milioni di ascolti): dopo queste due assolute anteprime in programma domani in Santeria e il 7 dicembre a Roma, il cantautore classe ’85 tornerà in concerto in primavera, con un tour che partirà dal Fabrique il prossimo 21 marzo.

 

Trentaquattro anni è l’età giusta per raggiungere il successo?
«Ho avuto la giusta dose di pazienza. Prima non era il mio momento, è facile dirlo oggi ma lo penso davvero. Oggettivamente i miei pezzi non avevano quel grado di maturità tale da poter raggiungere il successo in quel periodo, oggi invece mostrano quel carattere che prima non possedevano».

Qual è stato il segreto?
«Una serie di caratteristiche distintive e ben definite che, probabilmente, hanno permesso di distinguere la mia musica dal resto: un’unione di diversi stili che ha dato vita ad una mescolanza di scritture diverse, dalla più contemporanea fino ai “grandi” come Dalla, Battisti e Rino Gaetano».

E poi?
«Probabilmente anche la mia voce, il mezzo di cui mi servo per trasmettere gioie e dolori senza filtri. Il mio non sarà un bel canto, ma è il mio modo per trasmettere il mio vissuto, con una fame e una veridicità unica».

Chi ti accosta all’indie sbaglia?
«Non mi interessa rientrare necessariamente in una categoria. Come un artigiano, ho cercato di rivestire i miei pezzi mescolando il pop con un retrogusto soul, infilandoci delle sporcature volute, magari più riconducibili all’approccio indie, ma non l’ho fatto perché ora va di moda. La mia musica non è patinata, è autentica».

Le prime due anteprime sono andate sold out in meno di 48 ore: te lo saresti mai aspettato?
«Assolutamente. Ho ricevuto tanti “no” prima di arrivare a questo punto ma ho sempre pensato di essere un predestinato a raggiungere quegli stessi palchi che prima mi chiudevano le porte in faccia. In pochi mesi è cambiato tutto, ma ho sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato».

Come hai reagito alla notizia?
«In realtà speravo di fare un buon piazzamento, vendendo magari metà dei biglietti disponibili. Lo shock è arrivato dopo, pensando che il pubblico ha pagato il biglietto a scatola chiusa, quando l’album non era ancora uscito. Grazie a questo ho scoperto che la fiducia è più potente dell’amore».

La stessa mescolanza che ti contraddistingue la troveremo anche nella costruzione del live?
«Riproporrò la stessa artigianalità ricercando estetica e bellezza anche nelle piccole cose, come nella scelta dei brani – ci saranno delle sorprese che la gente non si aspetta, si ballerà molto – nelle installazioni delle luci, nel fare arte attraverso una serie di sperimentazioni. Tra dieci anni mi piacerebbe si parlasse della mia musica non per fama, ma per aver segnato un momento storico preciso con la mia visione musicale».

Cosentino di nascita, romano di adozione. Nel tuo futuro c’è posto per Milano?
«Milano è bella ed elegante. É stata capace di raccontare a tutti quanto è “figa”, soprattutto agli scettici, senza essere antipatica. Dopo Expo è cresciuta su tutti i livelli, non è più solo moda, ma anche design, cibo, musica ed eventi. Sono innamorato perdutamente di Roma, ma nel corso degli ultimi cinque anni ho conosciuto anche il piacere di vivere Milano e non escludo che, se un domani riuscissi a trovare una buona condizione abitativa, ci verrei a vivere molto volentieri. Potrebbe sorprendermi, magari mi ispirerà dieci brani al giorno».

Hai programmi per febbraio 2020?
«Vedrò il Festival di Sanremo da casa, da spettatore. Francamente credo che sia un momento tanto speciale da non doverlo necessariamente sovraccaricare con altra carne al fuoco. Ho raggiunto gradualmente questo successo e mi piace l’idea che non sia una tappa obbligatoria per un artista. Magari ci andrò l’anno dopo o mai, chi lo sa. Ho fame di cose belle, non ho fame di fama».

Domani alle 21.30
Santeria Toscana 31
Viale Toscana 31, Milano
Biglietti: sold-out presso i canali ufficiali di vendita


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