«Io, milanese, vi sposo a New York». L’incredibile storia di Paola Rossi

Paola Rossi
Paola Rossi

Vista oggi nel caffè a Bryant Park, la Paola Rossi che disse sì al posto fisso a Milano è una donna lontanissima. Perché ora quella dipendente di banca laureata in scienze politiche è diventata la milanese che sposa gli italiani a New York. E dal 2011 vive a Manhattan, con uno sguardo al passato, la serenità del presente e qualche dubbio su dove vivrà in futuro.

 

Per Paola, Milano è quella “da bere”. Anche non se la vive mica poi tanto. Laureata in Statale, cresce tra corso Lodi e Porta Romana e inizia a lavorare come dipendente bancaria. La città le sta un po’ stretta. «Non era la Milano aperta che mi sembra sia oggi, mi sembrava sempre di vedere lo stesso giro, le stesse persone». E, pur allargando i confini, «non mi sentivo mai davvero libera di esprimere me stessa».Avendo amici a Londra e Parigi, sono molti i viaggi in Europa. E la differenza la sente. «A Milano allora la tua cerchia dipendeva dal CAP di residenza: quando visitavo le altre capitali europee mi sembrava di essere dall’altra parte del mondo».

Ma la vecchia Milano la aiuta anche a formarsi. In banca si occupa «di investimenti delle famiglie», che le piace «perché non ho mai perso il contatto con il pubblico». E alla città deve molto. È dove si sposa e nasce suo figlio. Ed è il posto in cui impara le lezioni che applicherà in America: «Mi sono scoperta nostalgica di Milano quando l’ho lasciata, ho compreso l’importanza di alcune belle cose solo quando sono partita».

Il salto oltreoceano non è voluto. Il marito riceve una proposta di lavoro a cui dire di no è impossibile e in tre volano a Manhattan. È il 2011. «Non avevo mai sognato New York, ma sono grata di essermi trasferita». Ammette di «essere stata privilegiata: a vent’anni da sola qui non sarei resistita un mese». E la sfida è quella di reinventarsi. «Mi terrorizzava l’idea di stare a casa dopo anni di lavoro, volevo essere parte attiva della città». Così, sistemato l’avviamento a scuola del figlio, Paola inizia a vivere New York. «Un posto che ti fa fare cose che mai avresti pensato di fare».

Nel suo caso, è la wedding planner.«L’idea è arrivata dal nulla, ho iniziato a scrivere di italiani che volevano sposarsi a New York e mi sono detta: “E se li aiutassi?”. Paola si avvicina al mondo dei matrimoni così: «Volevo sfruttare la lingua italiana che, anche solo qualche anno fa, era molto meno diffusa qui». Dalle prime nozze arrivano le seconde. E dalle seconde crea un business. «Ho potuto usare la mia creatività per organizzare eventi che rendono felici due persone e che ho iniziato a sentire anche miei».

Già, ma come ci si sposa a New York? «La cerimonia dipende dalle richieste: può essere un rito civile», quindi al municipio. «Può essere anche una funzione privata e lì le soluzioni sono diverse: Central Park è scelto da tanti». E le età variano: «Ho organizzato nozze per coppie di ventenni come per settantenni al secondo o terzo matrimonio». Vengono a New York, spiega Paola, «perché è un modo per allentare la tensione, che spesso l’organizzazione delle nozze può portare in Italia». Dopo aver “unito” più di cento coppie, Paola oggi lavora con una decina di collaboratori e, dice, «la mia vita sta andando bene». Ma passato e futuro hanno in comune Milano: «Non voglio invecchiare qui: mi piacerebbe che mio figlio facesse l’università in Italia». E sul domani dice: «Non so ancora quando, ma penso di tornare a casa».

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Differenze, similitudini

Le differenze e le similitudini sono tante, tra Milano e New York, anche per Paola. «Può sembrare simile se pensiamo alla metropolitana e all’idea di città, specialmente oggi dove ritrovo, ad ogni viaggio, una Milano sempre più internazionale rispetto al passato». Ma le divergenze sono profonde: «Qui sei stimolato a vivere a mille all’ora, c’è un’energia che a casa non ho mai respirato».

2011

L’anno in cui Paola si mette in aspettativa dalla banca e lascia Milano per seguire il marito. All’inizio dovevano essere solo due anni, ma l’esperienza si è prolungata con la fondazione di “Matrimoni a New York”. Suo figlio, oggi, è dodicenne.

Dove ci siamo incontrati 

A Bryant Park già addobbato a Natale, nel cuore di Midtown Manhattan a New York.


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