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08. 05. 2024 14:57

Bosco di via Falck, scatta la petizione per salvare l’area verde nella zona San Leonardo

Importante iniziativa per salvare il bosco di via Falck

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Importante iniziativa per salvare il bosco di via Falck, zona verde nella zona San Leonardo di Milano che rischia di sparire. Si tratta di un’area con maestosi 616 alberi appartenenti a varie specie, alcuni dei quali aventi oltre 80 anni di vita, è una vera “biblioteca di alberi”  che andrebbe preservata per via della sua preziosità, ma che rischia invece di essere distrutta per sempre dai lavori che inizieranno tra poco più di qualche mese. Per questa è stata creata una vera e propria petizione.

Bosco di via Falck, la petizione

Nella petizione viene segnalto come «il bosco, oltre ad ospitare una notevole varietà di alberi, è dimora per numerose specie animali che fanno parte di un piccolo ecosistema in grado di autoregolarsi. Il bosco è al momento oggetto di uno sconsiderato progetto edilizio che prevede l’abbattimento di 219 esemplari di alberi con conseguente perdita del relativo sottobosco».

Decine di alberi morti o moribondi, al Parco Di Cataldo, Municipio 2

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Bosco di via Falck, il progetto

«Il progetto – si legge – rappresenta una vera e propria speculazione edilizia avallata dal Comune di Milano che prevede la costruzione nell’attuale area boschiva di un complesso di palazzi destinati ad uso residenziale. Il Comitato popolare dei residenti della zona ha già provato a fermare lo scempio in atto, chiedendo al Comune l’interruzione immediata del progetto. In prima istanza, però, il Comitato è riuscito ad ottenere solo una piccola modifica al progetto presentato che prevede ora l’abbattimento di 219 alberi a fronte dei 380 della prima variante. Il numero di alberi che verranno abbattuti è purtroppo ancora troppo alto».

Bosco di via Falck, gli alberi

«A Milano la temperatura media, in meno di un decennio, è aumentata di 2 gradi, complice l’inesorabile espansione della superficie urbana coperta dal cemento a discapito di quella verde. Questa potrebbe essere l’occasione per un cambio di rotta in favore di un ambientalismo reale opposto al greenwashing ed all’ecologismo di facciata che sembra invece animare le politiche urbanistiche del Comune. I boschi assorbono CO2 integrando il carbonio nella loro biomassa e ciò avviene in particolare nelle foglie, per un periodo cha va da alcune ore fino a qualche mese, all’interno di rami e germogli per diversi anni, nel tronco per decenni e secoli e da ultimo nel suolo, per secoli e millenni».

 

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