Il trasporto pubblico milanese ha subito numerose modifiche e disagi in quest’anno segnato dalla pandemia. Per poter ampliare la flotta, limitata nella capienza al 50%, erano stati introdotti nel capoluogo meneghino anche i bus turistici, i quali vengono tuttora impiegati nelle periferie. Peccato che questi non sono dotati di pedane per trasportare i passeggeri disabili.
La protesta: «Noi disabili dimenticati»
«A causa della pandemia alcuni autobus sono stati integrati con quelli turistici che per intendersi sono i classici da gita scolastica – ha raccontato un residente di Cascina Merlata a Fanpage -. Questi non sono stati alternati con i precedenti e la decisione ha creato evidenti disagi. Io per prendere la metro, per esempio, devo farmi un chilometro con la carrozzina o pagarmi un autista privato che mi venga a prendere a casa o ancora chiedere uno strappo a un amico».
Dal canto suo Atm si scusa per i disagi arrecati alle persone disabili, ma dichiara di esser con le mani legate, almeno fino a quando non verrà ripristinata la capienza totale sui mezzi.
«Fin quando avremo la capienza ridotta non potremo far altro. Abbiamo cercato di utilizzarli solo nelle periferie e in linee punto a punto che fanno poche fermate – hanno fatto sapere dall’azienda di Foro Buonaparte -. Questi problemi non dipendono da noi. Stiamo anche potenziando i mezzi e a breve ci arriveranno i nuovi bus elettrici che sostituiranno i vecchi. Per risolvere il problema bisognerà aspettare la fine dello stato di emergenza».