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24. 04. 2024 18:05

Important Design di Herat De Nicola, storia di un viaggio che nasce tra rigattieri e mercatini d’antiquariato

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“Per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro. Tuffarvisi, non guardarla come un’opera d’arte” – con quest’approccio curioso e appassionato alla vita, Guido Piovene incoraggiava la gente a scoprire la città meneghina. Ed effettivamente è solo tuffandosi nel cuore di questa città che si ha modo di scoprire la sua anima autentica: industriosa ma riservata, competitiva ma generosa, amante del bon ton e culturalmente impegnata, ma sempre informale e aperta a ogni competenza manuale… Milano è tutto questo e tanto altro ancora per chi solo ha voglia di conoscerla oltre all’immagine da cartolina, ora tanto diffusa.

Certamente in quel “tanto altro ancora” rientra a pieno titolo la narrazione di un fenomeno che non a caso questa città ha praticamente saputo inventare e promuovere su scala planetaria e cioè l’italian design. Si tratta di un racconto che ha origini lontane ma che vede le sue ragioni in uno spirito locale quanto mai presente e che si può trovare solo qui.

Già ancor prima della Ricostruzione e del boom economico, a Milano (e in buona parte dei territori lombardi) prese forma una consapevolezza comune volta alla ricerca di un nuovo concetto di bello, qualcosa che oltre alla celebrazione di mere categorie estetiche potesse essere lo specchio di valori fino ad allora estranei alla sfera dell’arte, e cioè quelli dell’utile, del replicabile, del durevole, tutte qualità che in qualche modo sono anche lo specchio della più generale vocazione democratica di questa città.

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All’interno di questo quadro, si inseriscono tante storie di chi, a vario titolo, ha contribuito (e sta contribuendo), alla nascita, allo sviluppo, alla promozione e alla diffusione di questo patrimonio legato in particolare alla cultura dei prodotti per gli spazi dell’abitare.

Una di queste storie porta il nome di Herat De Nicola, uno dei più stimati e vivaci cultori del ‘900 presenti a Milano. Il suo sodalizio con quelle che chiama “le arti decorative e applicate del ‘900” inizia precoce, nel pieno degli anni ’80, quando la città sembrava essere investita da un’eterna primavera e appariva tutta come un grande laboratorio a cielo aperto, fatto di iniziative, nuovi fermenti e tanto colore, per certi versi del tutto assenti in altre capitali d’Europa e d’Oltreoceano di ben altra dimensione.

Herat, ancora ragazzino, inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’arte e del collezionismo con banchetti improvvisati a margine dei mercati antiquari, è curioso verso tutto e già inizia a sviluppare un approccio molto eclettico e sperimentale alla selezione e proposta dei materiali. Via via il suo banco si ingrandisce e struttura, tanto da diventare un punto di riferimento per visitatori, galleristi ed esperti d’arte di ogni tipo. Il Mercatone dell’Antiquariato sui Navigli di Milano, il Mercanteinfiera di Parma, la Brocante du vieux a Lyon sono solo alcune delle piazze in cui Herat mette a fuoco una propria idea non convenzionale di repertorio ed esposizione dei prodotti.

La voglia di imparare è sempre tanta, e così studia le fonti, acquista ogni sorta di vecchio catalogo, raccoglie testimonianze da vecchi fornitori, supporta amici e colleghi su expertise di difficile attribuzione o indirizza verso le corrette modalità di restauro attraverso la sua vasta rete di artigiani e piccole manifatture con le quali non smette di essere in contatto.

Case d’asta internazionali come Christie’s, Bonhams e Phillips entrano in contatto con lui, iniziano a proporgli collaborazioni. Prestigiose mostre dedicate al design italiano e musei come la Triennale, il PAC, Fondazione Giorgio Cini si contendono le opere della sua collezione privata, che annovera aziende come Venini, Fontana Arte, Cassina, Tecno, e Gavina, artisti come Gio Ponti, Carlo Mollino, Franco Albini, Gino Sarfatti, Piero Fornasetti, Osvaldo Borsani, Nanda Vigo ed Ettore Sottsass.

Ad un certo punto il grande passo: la sua attività, nota fino ad allora come Modernariato De Nicola, evolve dando vita all’apertura di uno spazio pubblico dove condividere la sua idea di bellezza, ed è così che nel 2015 nasce la galleria Important Design.

Sulla scelta del luogo dove far sorgere il suo angolo d’arte, Herat non ha avuto dubbi: “è stato per me istintivo cercare uno spazio che fosse nel quartiere che più ha saputo accogliere l’opera dei miei supereroi: Ponti, Rogers, Albini, Caccia Dominioni, Gardella, etc.”. Sarà proprio il quartiere Amendola-Buonarroti, luogo a prevalente destinazione residenziale per la classe dirigente della città, dove la sua galleria prenderà forma. Si tratta di un vero e proprio scrigno aperto su strada in cui Herat dispone ed espone le sue meraviglie, dall’arredo all’oggettistica, dall’arte plastica e pittorica alle semplici curiosità. A vedere il paesaggio esposto oltre le vetrine si è colti da un autentico senso di meraviglia perché su tutto prevale il piacere per il gusto e la varietà, la capacità di saper dare importanza a ogni manufatto, sperimentando accostamenti non scontati di oggetti che solo apparentemente possono sembrare dissimili, ma che al contrario sono tutti legati dalle raffinate trame di pensiero di questo esperto gallerista figlio del ‘900.

Tutto questo è visitabile presso lo spazio Important Design – Modernariato De Nicola di Via Mosé Bianchi 2, poco distante dallo splendido lanternino che, in via Domenichino 3, i maestri Ponti e Lancia misero a cappello degli appartamenti sottostanti, perché “la casa non è solamente la base di un rinnovamento tecnologico, ma è il centro di un rinnovamento spirituale” (cit. G. Ponti – Domus n.1, 1928).

Modernariato De Nicola
Important Design
Via Mosé Bianchi, 2 – 20149 Milano
tel. 02 36525419 – cell. 339 6265230
orari
Lunedì – Sabato: 10/12 – 16/18
Telefonare per appuntamento

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