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19. 04. 2024 12:02

Col naso all’insu alla scoperta del Medioevo lombardo

Un tour con il naso all’insu nei cinque borghi lombardi medievali meglio conservati

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FRA TORRI E ANTICHE MURA
Soncino (Cremona)

Un paese perfettamente conservato. Immerso nel verde del parco naturale di Oglio e Bosco di Barco, Soncino borgo medievale della provincia di Cremona ed eletto uno dei Borghi più belli d’Italia, è una delle mete preferite per chi vuole visitare un paesino dell’epoca medievale.

È circondato dall’antica cinta muraria risalente al XV secolo, mentre la Rocca, uno dei più classici e meglio conservati esempi di architettura militare lombarda, costruita dagli Sforza e incastonata in quattro imponenti torri, sovrasta con la sua maestosa grandezza tutto l’abitato. In particolare, la torre cilindrica posta nella zona a sud della rocca. Si pensa che nella torre fosse costruita la stanza del tesore al piano terra, anche se la leggenda soncinese in realtà parla di un vano tra il piano terra e gli spalti.

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LA PERLA VERDE DELL’OLTREPÒ
Zavattarello (Pavia)

E’ considerata la perla verde dell’Oltrepò Pavese e regala ai suoi visitatori impareggiabili tesori risalenti al periodo medievale. Zavattarello, nell’alta Val Tidone è uno dei Borghi più belli d’Italia ed è completamente immerso nella natura, già dal 1200, ed è ricco di bellezze artistiche e storiche.

Il suo castello, esempio di architettura militare, è una vera e propria fortezza inespugnabile, avendo resistito nel corso dei secoli a numerosi assedi. Il centro storico, chiamato dagli abitanti del luogo “Su di Dentro”, perché vi si accede dalla piazza principale attraversando un arco in pietra, sopra cui si eleva la torre che permetteva il controllo degli accessi: una prima linea di difesa contro gli invasori. Anticamente, tutto il borgo era fortificato: ancora oggi si possono vedere parti delle mura medievali.

AU BORD DU LAC
Lovere (Bergamo)

Altra perla lombarda che si è guadagnata il titolo di Borgo più bello d’Italia è Lovere. Affacciato sul lago di Iseo e stretto dalle alte montagne che lo circondano, il paesino medievale di Lovere è un grande anfiteatro all’aperto nel quale è possibile ammirare palazzi antichi e un centro storico perfettamente conservato.

In piazza Vittorio Emanuele II spicca la torre civica medievale. Interessanti anche Torre Soca, Torre degli Alghisi (XII secolo) e la torre situata sulle antiche mura. Da vedere anche la Chiesa di San Giorgio che custodisce dipinti italiani e fiamminghi. Merita una tappa la neoclassica Galleria dell’Accademia di Belle arti Tadini, al cui interno sono conservate opere di Canova, Jacopo Bellini, Palma il Giovane e Giandomenico Tiepolo.

IL BORGO DEGLI ARTISTI
Bienno (Brescia)

Anche questo antico paesino medievale, situato nella media Valle Camonica, in provincia di Brescia, è stato inserito fra i Borghi più belli d’Italia. Le stradine del centro storico, i cortili colorati e vivaci, le chiese con pregiati affreschi, il panorama della valle che si può ammirare dai numerosi belvedere, i vicoli con le antiche e storiche taverne, fanno di Bienno una meta ideale per passare una giornata di relax.

Tra i palazzi e gli edifici storici di Bienno spiccano il Palazzo Simoni Fè, oggi sede della pinacoteca, il Palazzo rinascimentale Francesconi Rebajoli e l’accoppiata Mulino & Fucina Museo, nuclei originari del Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e Tradizioni Popolari di Bienno. Tra le attrazioni da visitare ci sono anche le storiche fucine del centro storico, la Casa degli Artisti o la Casa Valigia che ospitano artisti italiani e internazionali, selezionati grazie a un bando di concorso annuale fra le figure emergenti più interessanti nel campo dell’arte.

LA CITTA’ SUL PO DEI GONZAGA
Pomponesco (Mantova)

Piccolo borgo lombardo situato nel basso mantovano, Pomponesco sorge sulla riva sinistra del Po e la sua storia è stata da sempre legata a doppio filo al fiume: il borgo dispone infatti di un suo porticciolo. Il paese è stato a più riprese scelto da grandi registi come Zavattini, Soldati e Bertolucci, come location per i loro film.

La pianta urbana è rimasta immutata fin dai tempi di Giulio Cesare Gonzaga, che nel XVI secolo dal suo castello fece partire due direttrici che divisero l’abitato in quattro aree distinte e simmetriche, ancora oggi visibili. Oggi però al posto dell’antico castello del marchese, abbattuto dai francesi nel XVIII secolo, sorge Piazza XXIII Aprile, racchiusa da palazzi con porticati nei quali dimoravano i cortigiani del Gonzaga. Quasi tutti gli edifici che fanno da contorno allo spiazzo sono databili tra il 1590 ed il 1630 e molti conservano ancora gli originali soffitti in legno.

 

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