Spesso la discussione pubblica si concentra su grandi progetti per e della città. Si parla di Olimpiade, di riapertura dei Navigli, di un nuovo stadio. Temi fondamentali: la trasformazione urbana, l’organizzazione del territorio e la macroeconomia devono essere senza dubbio tra le prime preoccupazioni di chi amministra e di chi vive qui. Ma, come stiamo vedendo da tempo, c’è poi un mare di piccoli interventi che contribuiscono a modificare e a migliorare la vita nei quartieri, nelle vie, nelle piazze.
Misure spesso a basso costo prese dopo segnalazioni degli abitanti o condivise tra uffici comunali e popolazione. Tra questi interventi ce n’è uno che colpisce per la fantasia, la condivisione, la bellezza. Un appartamento in via Espinasse, confiscato a uno spacciatore, è entrato a far parte della sempre più folta schiera delle biblioteche condominiali. Dal “cartello” della droga alla carta profumata, quella dei libri, della curiosità, della cultura. Un intervento realizzato grazie a una norma comunale del 2018 che consente a cittadini, associazioni, gruppi informali, volontari, privati e amministrazione pubblica di contribuire insieme alla gestione di spazi comunali.
Questo è un esempio di come piccoli problemi possano diventare grandi opportunità, come anche un intervento minimo possa dare un senso diverso a una via, un palazzo, un quartiere. Pensare in grande è sicuramente necessario, ma lo è altrettanto fare e modificare cose nel piccolo, nel quotidiano delle persone, migliorando o abbellendo la vita quotidiana con gesti tutto sommato semplici, immediati, riconoscibili. Perché anche i castelli di carta, a volte, possono essere grattacieli.
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