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25. 04. 2024 16:51

Chailly-Muti, il maestro che rovina la festa alla Scala

Scintille tra il direttore Chailly ed il maestro Muti subito dopo il concerto della Wiener Philarmoniker: uno spettacolo evitabile?

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Peccato dover raccontare quanto avvenuto l’altra sera alla Scala, nel corso di quella che a tutti gli effetti è stata una festa per la riapertura del teatro dopo lo stop dovuto alla pandemia.

Ebbene sì, ci sono state scintille nei camerini tra l’ex direttore musicale del teatro Riccardo Muti, che ha concluso al Piermarini la mini tournée italiana con i Wiener Philharmoniker, e l’attuale direttore musicale Riccardo Chailly che ha assistito al concerto e poi è andato a salutare il suo predecessore nel camerino che con inusuale cortesia gli aveva ceduto.

All’arrivo di Chailly, prima ha sostenuto di non conoscerlo chiedendogli chi fosse e cosa ci facesse lì, e quando si è tolto la mascherina spiegando che era andato a complimentarsi per il bel concerto, lo ha invitato a levarsi di torno, con espressioni colorite.

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Il maestro napoletano non avrebbe gradito alcune polemiche perché il suo concerto con l’orchestra austriaca sarebbe stato il primo con il pubblico nel teatro dopo 200 giorni di restrizioni anti-Covid, per altro nel 75esimo anniversario del concerto di Arturo Toscanini per la riapertura dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Polemiche zittite, tra l’altro, con la programmazione il giorno precedente di un concerto del coro e dell’orchestra della Scala diretto dal padrone di casa, ovvero Chailly. Sul palco, alla fine dell’esibizione dei Wiener e prima del bis, Muti aveva sottolineato al pubblico che la data del concerto era solo “una coincidenza”, ricordando di aver eseguito lo stesso programma del concerto di Toscanini nel 1996 al 50esimo anniversario, aggiungendo che è stato “non un vanto ma un orgoglio” farlo “in questa che resta la casa di Toscanini”. Insomma, il padrone di casa era lui.

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