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26. 04. 2024 13:30

Draghi, Milano e la “questione femminile”: dove sono finite le quote rosa?

Il Pd dopo la formazione del nuovo governo ha parlato di una presenza troppo esigua di donne nell'esecutivo. Sulla "questione femminile" siamo ancora tutti un passo indietro?

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C’è tanta Lombardia nel nuovo Governo presieduto da Mario Draghi. E tra le donne che rappresentano Milano a Palazzo Chigi c’è la neo ministra dell’Università, Maria Cristina Messa. Unico rettore donna a Milano alla Bicocca, è stata fin qui tra le pochissime ai vertici delle università in tutta Italia.

Professoressa ordinaria di Diagnostica per immagini e radioterapia, dal 2013 al 2019 ha tenuto le redini dell’ateneo milanese. «La sostenibilità è un tema che viene dal mondo dell’accademia ma che deve appartenere anche alla società. Riciclo e recupero sono argomenti che a Milano vengono presi seriamente, anche se di strada da fare ce n’è ancora», raccontava sul numero 1.000 di Mi-Tomorrow del 23 maggio 2019.

In un Governo dove è scoppiata la polemica sulla presenza femminile in quota ad un partito di maggioranza come il Pd, la “questione rosa” è tutt’altro che superata. Proprio su questo la ministra Messa spiegava: «Milano è figlia di tutte le discriminazioni in ambito di genere che vediamo ovunque. Ma nella media, è più rispettosa. La mia professione di medico è stata ben accolta qui: i pazienti erano spesso contenti di trovarsi di fronte a una donna, mi sono sentita benvoluta. Forse perché ci si aspetta da noi un lato molto umano».

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E ancora: «Arrivare a posizioni apicali, invece, per una donna è sicuramente difficile, anche se io non ho subìto grosse discriminazioni. Ma il fatto che sia rimasta l’unico rettore donna a Milano, la dice lunga. Da quel punto di vista, è una città abbastanza maschilista. Soprattutto nei settori dell’industria e nei ruoli accademici».

A questi temi è dedicato il numero 4 di MilanoVibra in edicola da giovedì prossimo, 18 febbraio.

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