Speciale Inter-Juve: bianconeri, cinque buoni motivi per giocarsela

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Inter-Juventus è sempre Inter-Juventus. Non importa se i bianconeri abbiano già messo un altro scudetto in bacheca. La gara contro i nerazzurri è pur sempre il “derby d’Italia” e ci sono tante ragioni perché stasera la squadra di Massimiliano Allegri scenda in campo per giocarsela fino in fondo, nonostante quel che conta sia archiviato.

Orgoglio. La prima motivazione di fondo dev’essere l’orgoglio. Dopo la figuraccia rimediata a Ferrara contro la Spal, quando dopo tre giorni c’era da giocare un quarto di finale di Champions League, la Juve non può e non deve permettersi di scendere in campo per cinque gare a mo’ di passerella.

Ne andrebbe della credibilità di una società e di una squadra che ha appena festeggiato l’ottavo titolo consecutivo. Ecco perché, a maggior ragione, le partite dei bianconeri da qui alla fine del campionato diventeranno fondamentali, essendo incroci decisivi per la lotta alla Champions: Inter, poi derby col Toro, quindi a Roma contro i giallorossi, di nuovo a Torino con l’Atalanta e l’ultima a Marassi con la Samp. Da Cristiano Ronaldo e compagni passeranno i destini di chi si posizionerà al terzo e quarto posto.

Occasione. La seconda motivazione è una questione prettamente tecnica. Allegri ha chiaramente affermato di voler sperimentare e provare nuove soluzioni in questi ultimi incontri stagionali. Non solo.

L’allenatore, salvo improbabili colpi di scena, progetterà con la società la prossima stagione subito dopo la fine del campionato. Ora, dunque, è il momento per tanti giocatori di dimostrare di meritare la conferma piuttosto che finire sul taccuino dei partenti.

Da Douglas Costa a Dybala, da Spinazzola ad Alex Sandro, passando per i vari Rugani e De Sciglio: in tanti si potranno giocare adesso le ultime chance per rimanere nella squadra campione d’Italia.

Rivalità. La terza motivazione, se proprio ci fosse bisogno di ricordarlo, è la rivalità. L’Inter, dal 2006, è la nemica numero uno della Juventus. Giocarci contro ha sempre il sapore di una battaglia sportiva che mai si assopirà. I tifosi bianconeri non tollererebbero mai un atteggiamento molle contro chi può vantare in bacheca uno scudetto assegnato a tavolino ormai tredici anni fa, ma che ancora brucia. Al punto che dalle parti dello Stadium di titoli se ne contano sempre e comunque trentasette, in barba ad ogni conteggio ufficiale.

Rispetto. La quarta motivazione fa rima con il rispetto. San Siro pieno è uno spettacolo da onorare nei confronti dei tifosi di entrambe le squadre che, nonostante il calendario e lo strapotere della Juve, si aspettano di assistere ad un confronto aperto e combattuto.

È vero che l’Inter deve ancora conquistare aritmeticamente la Champions League, ma la Juve senza mordente non può trasformarsi in una strada in discesa per la squadra di Luciano Spalletti. Inter-Juve è sempre e comunque Inter-Juve. Anche con ventisei punti di distacco.

Record. A proposito di punti, quinta e ultima motivazione: perché non eguagliare il record del 2014 e fare quindici punti su quindici per toccare nuovamente quota 102?


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