“Qualità della vita 2019”: Milano al top, ma i reati lasciano dubbi

qualita della vita 2019
qualita della vita 2019

Milano festeggia in bellezza il 2019. La città, infatti, ha confermato la sua leadership vincendo per il secondo anno consecutivo la “Qualità della vita 2019”, graduatoria del Sole 24 Ore giunta alla trentesima edizione.

 

Si tratta della tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su base provinciale: rispetto all’anno scorso, il numero di indicatori è aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le classifiche di tappa sono: “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza”, “Cultura e tempo libero”.

In questo quadro Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene anche il primato nella categoria “Affari e lavoro”, il secondo posto nella classifica di tappa “Ricchezza e consumi” e il terzo in “Cultura e tempo libero”. È negativa, invece, la performance in “Giustizia e sicurezza”: il capoluogo lombardo, con la sua provincia, si piazza in ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. E qui si aprono diverse chiavi di lettura.

In particolare, Milano è 85esima per furti in abitazione (con 430,5 denunce ogni 100mila abitanti), 93esima per reati legati agli stupefacenti (85,7 denunce ogni 100mila abitanti), 97esima per furti di autovetture (277,9 denunce ogni 100mila abitanti), 104/esima per violenze sessuali (14,8 denunce ogni 100mila abitanti). Dati non lusinghieri, ma che potrebbero anche nascondere un risvolto positivo: qui, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati.


www.mitomorrow.it