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24. 04. 2024 17:02

Ruben Bondì, una cucina da un milione di follower: «Così rendo più milanese la cacio e pepe»

A colloquio con lo chef di @cucinaconruben: «La mia cucina dal balcone conquista i social»

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A metà giugno ha raggiunto il milione di follower su Tik Tok, mentre su Instagram è a quota 563mila, ma il tutto è avvenuto in soli sei mesi. Come? Cucinando piatti semplici ma sfiziosi con un fornellino posizionato sul balcone della sua vecchia cameretta. Si chiama Ruben Bondì, meglio conosciuto sui social come @cucinaconruben, personal chef romano che delizia i palati della capitale, ma anche delle case milanesi.

Ruben Bondì, la cucina alla conquista dei social

Inizia ad appassionarsi alla cucina all’età di 15 anni frequentando la scuola alberghiera Vincenzo Gioberti di Roma e contemporaneamente lavorando al fianco dello chef stellato Roberto Franzin. Dopo un periodo in un lussuoso ristorante londinese torna in patria e comincia la sua carriera da personal chef. Da un anno è anche volto fisso di Detto Fatto su Rai 2, ma è grazie ai suoi video di cucina sul balcone che è riuscito a raggiungere una nutritissima fanbase di follower.

Romano de Roma, anzi di Trastevere, Ruben Bondì anche tu pensi che la cosa più bella di Milano sia il treno che riporta a Roma?
«No dai (ride, ndr)! A Milano, dove ha sede anche la mia agenzia Capital Innova, sto iniziando a lavorare e mi trovo molto bene, mi piace la velocità con cui si lavora, una cosa che non abbiamo a Roma, dove siamo più “lentoni”, ma diciamo che non mi sento proprio a casa come mi sento a Roma. Diciamo che Milano mi piace, ma non so se ci vivrei».

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Sei diventato famoso sui social grazie al tuo format scanzonato di cucinare sul balcone e gridare alla gente che passa “Ahò, che te vo’ magna’?” Nessun condomino si è mai lamentato?
«Ma che se devono lamenta’, gli do da mangiare, fanno a gara per chi viene a mangiare su da me! Io vivo da solo di fronte a casa dei miei, ho fatto una cucina bellissima sul mio terrazzo, ma non l’ho mai usata, perché ho iniziato a cucinare sul balcone della mia vecchia cameretta e continuo lì».

ruben bondi

A parte gli scherzi, come è iniziato tutto questo?
«Ho preso il Covid durante un viaggio a Madrid nel gennaio scorso e poiché stavo ristrutturando casa mia ho passato la quarantena a casa dei miei. Lì ho iniziato a cucinare sul balcone e in 6 mesi, grazie anche alla mia agenzia milanese Capital Innova, ho guadagnato un milione e mezzo di follower tra Tik Tok (un milione) e Instagram (oltre 560 mila)».

A metà giugno hai raggiunto il milione di follower su Tik Tok, cosa significa per te, al di là della notorietà?
«Mi fa piacere, perché vuol dire che arrivo alle persone, è bello sapere che tanta gente mi supporta. Non ho haters, secondo me la gente capisce quando una persona è vera, appassionata e non lo fa solo per la visibilità, ma perché ama il suo lavoro. Io cerco di fare piatti semplici, che si possono rifare da soli a casa e quando vedo che tanta gente li cucina mi fa veramente piacere».

Ricette raccontate al volo, senza nessuna indicazione scritta. Perché?
«Ho scelto di non mettere la ricetta scritta sotto i miei video, non sono l’unico che lo fa, ma questa mia volontà di fare le cose “a occhio” è proprio una mia caratteristica, mi piace far passare il messaggio che la cucina è per tutti, non c’è bisogno di ricette canoniche, basta far vedere i passaggi».

Nonostante tu ti sia fatto conoscere al grande pubblico come chef irriverente sui social, il tuo profilo LinkedIn dice che sei un Personal Chef. Parlaci di questo “secondo” lavoro.
«In realtà questo è il primo lavoro, ovviamente. Ho iniziato a lavorare a 15 anni quando frequentavo ancora la scuola: mi hanno bocciato al primo anno del liceo scientifico – fortunatamente, col senno di poi – e sono passato all‘alberghiero. Ho lavorato in molti tipi di ristorante, dal tradizionale allo stellato, poi un anno e mezzo a Londra e, una volta tornato, volevo ripartire. Nel mentre mi sono messo a fare il personal chef, che era ciò che facevo durante l’ultimo anno di scuola per guadagnare qualcosa. Però il lavoro ha cominciato ad andare bene, arrivavano clienti importanti e quindi ho continuato così».

E la tua presenza sui social come è cominciata?
«Ho aperto i social un paio d’anni fa per una scommessa con la mia sorellina che all’epoca aveva 10 anni e faceva i balletti su Tik Tok. Scommetti che in una settimana ho più follower di te? E così è accaduto, ma fino a 6 mesi fa ne avevo “solo” 180mila. Ho molti amici che vanno all’università e mi dicono che talvolta vengo preso come esempio di comunicazione social, ma io semplicemente mi metto sul balcone e quello che mi viene da dire lo dico. La spontaneità paga sempre».

Cosa vogliamo proporre a un milanese per far conoscere la tua cucina?
«Possiamo rendere un po’ più milanese la cacio e pepe! Butto le mezze maniche nell’acqua bollente salata, faccio tostare il pepe in padella, aggiungo un goccio d’olio e un goccio d’acqua fredda e porto a bollore. Quando la pasta è quasi cotta la tuffo dentro la padella, dove finisce di cuocere, in modo che diventi cremosa. Poi spengo il fuoco, aspetto 30 secondi che scenda la temperatura, aggiungo pecorino, scorza di lime e fiori di zucca precedentemente passati in acqua e farina di riso e fritti in olio di semi».

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