Termovalizzatore a Sesto San Giovanni? No, biopiattaforma

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Per la biopiattaforma di Sesto San Giovanni inizia una fase cruciale. Il secondo step del progetto partecipato vedrà protagonisti i cittadini, che ne diventeranno i garanti. Il percorso prevede la trasformazione del termovalorizzatore di rifiuti sestese in una biopiattaforma green, dedicata all’economia circolare. Il nuovo impianto, gestito da Cap e Core e per il quale verranno investiti 47 milioni di euro, ha l’obiettivo di diventare un punto di produzione di biometano dalla frazione umida dei rifiuti e per la valorizzazione dei fanghi da depurazione.

Il progetto di simbiosi industriale unirà in un unico polo green e “carbon neutral” il depuratore di Gruppo Cap e il termovalorizzatore Core. In questa fase di piano partecipato diventerà fondamentale l’introduzione dei Rab (Residential Advisory Board), organismi consultivi di cui saranno parte attiva i rappresentanti delle istituzioni, dei cittadini, dei comitati, delle aziende e delle associazioni del territorio.

I Rab, che saranno presentati ufficialmente alla cittadinanza entro fine giugno, avranno il compito di «seguire l’intero iter del progetto e di rappresentare un organo consultivo, di monitoraggio e di scambio informazioni nell’ambito di tutte le scelte e le fasi del progetto», come fanno sapere da Gruppo Cap e da Core. «Il nostro obiettivo è che il territorio sia parte attiva del progetto della biopiattaforma, che intende essere un luogo d’innovazione e sostenibilità nato anche dal confronto con i cittadini e le istituzioni locali», commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap.

«Quando nel 2016 abbiamo dato inizio a questo progetto, pensando di rispondere alla sfida di sostenibilità a partire dalla consapevolezza del “fine vita” dell’attuale impianto di termovalorizzatore di rifiuti, avevamo pensato di farlo in modo efficace e innovativo – spiega Marco Cipriano, amministratore unico di Core – Era un progetto ambizioso, che oggi è arrivato a buon punto, anticipando il futuro nell’ottica di una vera economia circolare.

Ascoltando i cittadini, e mantenendo i posti di lavoro, con il progetto biopiattaforma abbiamo dimostrato la capacità delle aziende pubbliche di essere all’avanguardia nella sfida per la tutela dell’ambiente».


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