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27. 07. 2024 04:04

Pro Bono Week, capiamo i vostri diritti. Carotenuto: «Difendiamo chi non può farlo»

L’associazione Pro Bono Italia organizza un incontro per fare il punto della situazione con le associazioni e gli studi legali che si occupano di immigrazione, parità di genere e diritto alla casa

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Il 12 giugno si svolge a Milano, presso Dentos (piazza Affari 1) il 7° Italy Pro Bono Day, appuntamento della Pro Bono Week europea dedicata all’assistenza legale gratuita e volontaria per il terzo settore e le persone in difficoltà. Per partecipare ci si può iscrivere su probonoitalia.org o seguire l’incontro in streaming. Giovanni Carotenuto è il presidente e cofondatore dell’associazione Pro Bono Italia.

Pro Bono Week, il presidente Carotenuto: «A Milano sempre più realtà si occupano di solidarietà»

Quando è nata la vostra associazione?
«Nel maggio 2017, ma abbiamo iniziato il nostro lavoro già nel 2014 con delle tavole rotonde».

Quindi in pratica festeggiate 10 anni di attività.
«Esatto e al Pro Bono Day festeggeremo anche la nostra cinquantesima tavola rotonda».

In quanti siete e di quali temi vi occupate principalmente?
«Attualmente siamo 55 associati, tra studi legali, avvocati e giuristi d’impresa. Normalmente quando si pensa agli avvocati, la gente pensa alle cause legali, ma noi ci occupiamo anche di tutto l’extra giudiziale. Tra le questioni maggiormente trattate vi sono il diritto all’immigrazione, diritti di parità di genere e l’area del diritto immobiliare».

Chi si rivolge a voi?
«Noi lavoriamo molto con le associazioni no profit, ad esempio qui a Milano con Casa della Carità e la comunità di Sant’Egidio, ma dal febbraio 2020 abbiamo cominciato a dare supporto anche ai privati. Non ci aspettavamo certo che da lì a poco ci sarebbe stata la pandemia che ha portato a un picco di richieste a causa della tanta gente che non riusciva a pagare l’affitto o si trovava con la propria attività chiusa».

Tra i temi che tratterete al Pro Bono Day anche l’intelligenza artificiale. Qual è il suo parere a riguardo?
«E’ uno di quei fenomeni che si evolve più velocemente della legge. Non sono sereno perché penso che comporti molti rischi, tra cui quello dei cyber attack, ma non bisogna neanche demonizzarla».

Crede che Milano sia una città solidale?
«Alle volte è distratta dal lavoro e dalla frenesia quotidiana, ma è una città dove chi ha voglia di misurarsi lo può fare e vi sono sempre più realtà che si occupano di temi solidali».

Chi ha bisogno come vi può contattare?
«Tramite un form sul nostro sito. Abbiamo un team di avvocati specializzati in diversi ambiti, e in base alla richiesta, la persona verrà indirizzata a chi di dovere».

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