Allagamenti nelle scuole: di chi è la colpa? Le mamme: «Infiltrazioni da anni»

allagamenti nelle scuole
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Il nubifragio avvenuto fra domenica e lunedì ha causato infiltrazioni e allagamenti nelle scuole e la chiusura di alcune sezioni di asili che hanno poi riaperto nei giorni successivi. Francesca, una mamma della materna di via Anemoni (Municipio 6), ci ha confermato che lunedì mattina erano chiuse due sezioni su cinque: «Ci sono stati problemi nei locali della cucina.

 

Il personale aveva difficoltà nel garantire il pasto a tutti i bambini. Lunedì mattina ci hanno consigliato, per chi ne aveva la possibilità, di tenerli a casa. Mio figlio ha appena iniziato a frequentare questa scuola e le altre mamme mi hanno detto che è la prima volta che accade una cosa simile. Sembra che la causa dell’inagibilità sia stata la mancanza di pulizia dei tombini e non le infiltrazioni».

Situazione a parte è quella della materna e del nido di via Legioni Romane, sempre in zona Primaticcio. La scorsa estate sarebbero dovuti partire i lavori per il rifacimento del tetto. «Le infiltrazioni ci sono da anni – racconta Laura, una mamma con due figli entrambi in età da scuola materna –. A settembre abbiamo scoperto che i lavori non sono stati fatti perché è stato trovato dell’amianto. La bonifica è stata completata rapidamente, restavano da finire i lavori di ristrutturazione del tetto».

Ma il 15 ottobre qualcosa è andato storto, la scuola ha cominciato ad allagarsi e alle nove del mattino il nido è stato chiuso, mentre la materna è rimasta aperta. «Quando alle due del pomeriggio sono andata a prendere mia figlia, metà della scuola era allagata, ma la dirigente non aveva intenzione di chiuderla. Alle tre altre mamme allarmate hanno chiamato i vigili del fuoco: prima ci hanno detto che potevano intervenire solo se la richiesta fosse partita dalla dirigente e poi ci hanno consigliato di chiamare la polizia locale. Alla fine sono arrivati e solo a quel punto abbiamo scoperto che spettava ad un tecnico comunale dichiarare l’inagibiilità: lo ha fatto solo alle 18.15».

In sostanza l’impresa che si stava occupando della ristrutturazione avrebbe dovuto predisporre una copertura provvisoria adeguata, cosa che non è avvenuta in tempo per le prime piogge. Venerdì 18 i bambini del nido sono stati ricollocati in undici diverse strutture, alcune molto lontane dalle abitazioni delle famiglie, creando non pochi disagi. Lunedì scorso, invece, i bambini della materna sono stati trasferiti tutti in un’altra scuola in via Valdagno.

«Questo caso conferma la necessità per le imprese di portare a termine i lavori nei modi e nei tempi concordati, altrimenti si creano disagi enormi ai cittadini», ha commentato il 17 ottobre l’assessore all’Educazione Laura Galimberti. In queste settimane i genitori hanno chiesto ulteriori spiegazioni sull’accaduto. Lunedì sempre l’assessore Galimberti ha risposto dicendo di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica per accertare i danni causati dall’impresa appaltatrice.

La Direzione Lavori, intanto, ha preteso dall’impresa la presenza di una seconda squadra che si occupi della sistemazione degli spazi interni per accelerare i lavori di ristrutturazione, così da far rientrare i bambini a dicembre. Galimberti ha inoltre comunicato che, nelle sedi provvisorie, ci sarà flessibilità in termini di orario e la disponibilità a rilasciare i pass per i parcheggi sulle strisce gialle e blu vicine. Alla richiesta da parte dei genitori di avere uno scuolabus, l’assessore ha risposto che il servizio è attivabile solo nel caso in cui la scuola di appartenenza dei bambini e quella provvisoria siano distanti più di due chilometri. Non è questo il caso insomma, anche se le due scuole non rientrano in questi parametri solo per poche decine di metri.

Per il nido il discorso è diverso. Il Comune spiega che la situazione è più complessa rispetto alla scuola dell’infanzia. Per rendere operativa un asilo nido, bisogna fare una «comunicazione preventiva di esercizio» e non è possibile rispettare i tempi in una situazione d’urgenza come questa. Da Palazzo Marino fanno sapere di aver contattato una ad una le famiglie dei bambini che frequentano il nido di via Legioni Romane per proporre i posti disponibili, chiedendo in particolare se preferissero una struttura vicina a casa o al lavoro. Anche per questi bambini non è possibile attivare un servizio di navetta, perché hanno meno di 3 anni.

Tragedia alla Pirelli, ora si indaga per omicidio colposo

Non c’è pace per la famiglia del bambino di 6 anni, morto dopo essere caduto nella tromba delle scale della scuola elementare Pirelli di via Goffredo da Bussero: ora la procura indaga per omicidio colposo, reato ipotizzato in relazione all’omessa sorveglianza. Il fascicolo è stato assegnato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento ambiente, salute, sicurezza, lavoro, al pm Letizia Mocciaro. Da quanto si è appreso, è stato deciso di non disporre l’autopsia, ritenuta non utile ai fini delle indagini. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti, ma presto dovrebbero arrivare le prime iscrizioni nel registro degli indagati.


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