La didattica a distanza è tornata ad essere una costante per gli istituti superiori. Così la scuola superiore Freud di Milano ha lanciato un nuovo programma per supportare i propri studenti in questa delicata fase. L’iniziativa si chiama “Progetto comunità affettiva ed inclusiva».
Il progetto. «È stato necessario – spiega il direttore Daniele Nappo – perché purtroppo di nuovo i ragazzi sono a casa e la didattica a distanza non basta. E’ necessario cambiare i canoni dell’insegnamento».
L’obiettivo è salvaguardare la comunità educante, intesa come un luogo intimo e di condivisione tra studenti e docenti. Per realizzare tutto ciò si cercherà di formare una comunità inclusiva attraverso la quale gli studenti possano esprimere le proprie difficoltà e paure legate a questa delicata fase. Insomma il traguardo finale sarà costituire una scuola che non guidi solo i ragazzi all’apprendimento, ma che si ponga soprattutto l’ambizione di insegnare a essere.
«Oggi il problema non è solo l’adolescenza – spiega Nappo – in questo periodo a causa del Covid si vivono paure, incertezze, errori e fallimenti in misura enorme. Il nostro progetto prevede che con una forza nuova gli studenti vengano spronati a non sostare nello stagno rassicurante, ma fermo, del conosciuto. Bisogna tenere accesa la luce dei valori. Quindi il corpo docente sta ascoltando uno per uno i ragazzi per capire le loro difficoltà non solo perché sono in Dad. E affrontiamo insieme tutti i problemi per arrivare un percorso condiviso e appunto inclusivo».