All’università Bocconi si svolge oggi la seconda e ultima giornata dei Campionati nazionali di imprenditorialità, promossi dall’organizzazione non profit JA Italia in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Oltre 180 alunni delle scuole superiori di tutta Italia, hanno a disposizione uno stand per presentare le loro mini imprese sviluppate nel corso dell’anno scolastico. Ora si scopriranno i vincitori. Fra i partecipanti ci sono gli studenti di quarta superiore dell’istituto Maria Consolatrice di Milano, che presentano l’impresa Plain JA, che ha realizzato un gioco da tavola su ecologia e inclusività: Citizen. Giovanni e Sebastian raccontano a Mi-Tomorrow il loro progetto.
Gli studenti dell’Istituto Maria Consolatrice di Milano presentano il progetto Citizen ai Campionati nazionali di imprenditorialità della Bocconi
Come è nato?
«Ci è stato proposto dalla prof.ssa Rigamonti di Economia, che già da diversi anni propone agli alunni questo tipo di lavori».
E come si è sviluppato?
«E’ iniziato in terza superiore con una una fase più concettuale, nella quale abbiamo fatto un lavoro di brainstorming. Poi, avuta l’idea, abbiamo iniziato a lavorare al progetto vero e proprio».
Avete lavorato sempre durante le ore di lezione?
«Soprattutto, anche se nell’ultimo periodo abbiamo lavorato in ore extracurriculari, ma non ci è pesato perché avevamo tutti voglia di portarlo a termine».
L’idea e nata pensando a qualcosa che ritenevate mancasse nelle scuole o da una vostra esperienza che volevate condividere?
«Essendo l’educazione civica una materia che può risultare un po’ noiosa, l’idea era quella di fare qualcosa di interattivo che coinvolgesse tutta la classe. Quindi abbiamo pensato a come rendere l’apprendimento più divertente: una partita del gioco dura circa un’ora, il tempo di una lezione».
Come si svolge il gioco?
«E’ un gioco da tavolo che può ricordare il gioco dell’oca. Ci sono delle sfide e domande che affrontano i temi dell’ambiente e dell’inclusività».
Come vi ponete voi di fronte a questi temi?
«Riteniamo siano molto importanti da affrontare e che sia giusto parlarne nelle scuole».
Come vivete questa due giorni in Bocconi e quali sono le vostre aspettative per il futuro?
«E’ già un onore essere stati scelti tra i progetti finalisti su oltre 7mila studenti che hanno partecipato. Per il futuro pensiamo di continuare a studiare e portare avanti la nostra indole da piccoli imprenditori».