Da un’analisi di DOMINA, l’Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, risulta che Milano è una delle città italiane dove ci sono più impiegati e che molti di questi sono uomini.
Lavoro domestico, un fenomeno ormai riconosciuto
Se a livello nazionale il lavoro domestico è ormai riconosciuto come un settore in forte espansione e dal forte impatto socio-economico, non bisogna dimenticare che il nostro Paese è caratterizzato da specificità regionali e addirittura locali che determinano differenze significative, anche nella gestione della casa e nella cura degli anziani. Per questo, l’Osservatorio DOMINA ha analizzato le specificità territoriali del lavoro domestico, approfondite nelle schede regionali del Rapporto nazionale sul lavoro domestico.
Roma e Milano le province con più impiegati
In termini assoluti, Roma e Milano risultano le province con il maggior numero di lavoratori domestici nel 2020 (rispettivamente 113.350 e 98.835), evidentemente essendo i principali centri economici e occupazionali. Con un’analisi più approfondita dei dati, DOMINA rivela che sono 41 le province con un numero di lavoratori domestici regolari ogni 1.000 abitanti più altro rispetto alla media nazionale (15,5). Oristano con 38,5 lavoratori domestici (ogni 1000 abitanti) risulta la provincia con il più alto numero di lavoratori domestici rispetto alla popolazione, seguita da Cagliari (32,3) e Nuoro (27,54); Siracusa invece è la provincia con il dato più basso (4,1 ogni 1000 abitanti) a cui seguono Foggia e Crotone (4,7).
Incidenza maschile nel totale dei lavoratori domestici
Interessante osservare come tra le prime 10 province compaiano ben quattro province della Sardegna, mentre tra le ultime quattro ben quattro della Sicilia e tre della Puglia. Osservando invece la componente maschile, DOMINA rileva che mediamente gli uomini rappresentano il 12,4% del totale (poco più di 114 mila) e che hanno registrato un significativo aumento nell’ultimo anno. Sebbene in termini assoluti il maggior numero di lavoratori domestici maschi sia concentrato a Roma (17.646) e Milano (15.352), in termini relativi è possibile osservare che la presenza maschile è molto più accentuata nelle province meridionali rispetto a quelle settentrionali. A Palermo l’incidenza maschile nei lavoratori domestici è al 28%, seguita da Messina (27%). Al Nord, ed in particolare a Udine e Gorizia (95%), la presenza femminile è nettamente superiore.
Le specificità regionali
Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “il nostro Paese è caratterizzato da una serie di specificità e di peculiarità straordinarie. Le differenze demografiche, sociali ed economiche si traducono in comportamenti e scelte diverse da parte delle famiglie. Per questo, il lavoro domestico assume forme e caratteristiche diverse: in Sardegna, ad esempio, è molto più diffuso ed è quasi esclusivamente appannaggio dei lavoratori italiani. In Sicilia, invece, aumenta la presenza maschile. Conoscere queste specificità è fondamentale per pianificare misure di sostegno mirate agli effettivi bisogni delle famiglie”.