Pittore prima che musicista, anche se ai più è noto per le doti di cantante: ad ogni modo, Ivan Cattaneo è protagonista con le sue opere, fino a dopodomani, venerdì 8 febbraio, della mostra VISI DI/VISI – Io Faccio Facce, presso Arcadia Art Gallery (Ripa di Porta Ticinese, 61).
L’esposizione, curata da Giorgio Gregorio Grasso, intende ricomporre «l’universo-viso, attraverso lo scrutare il volto umano, come paesaggio più strabiliante e intercambiabile», come spiega lo stesso Cattaneo, che resta comunque legato anche a Sanremo. Ma per di tanti anni fa.
Meglio cantante o pittore?
«Non sono un pittore per hobby, in realtà mi sono imbastardito nel tempo con la musica».
In che senso?
«La mia vera origine è quella proprio del pittore e del professore di storia dell’arte. Anche non ho mai praticato…».
Un po’ come David Bowie…
«Bowie fece fatica a confermare le sue doti di pittore, non riuscì mai bene a far emergere quest’origine. A New York fece una mostra con un nome falso e lo glorificarono. Poi col vero nome venne criticato».
Quali sono i tuoi ricordi legati al Festival di Sanremo?
«L’unica mia partecipazione, non come cantante in gara, risale al 1978. Accompagnai Anna Oxa, che canto Un’emozione da poco, arrivando seconda. Ora è cambiato tutto…».
In meglio o in peggio?
«È cambiato il mondo della musica. Esiste sempre la musica, meravigliosa ed eterea, sempre più nell’aria visto che ormai i cd sono spariti. Diciamo che è un mondo contorto, pieno di compromessi. Troppi».
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