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23. 04. 2024 12:17

Giugno 2019, Milano è la corsa ai Giochi 2026

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L’ultimo “spot” per Milano-Cortina 2026 lo ha girato direttamente il sindaco Beppe Sala: un filmato di pochi secondi che lo vede impegnato sulle piste di sci ampezzane. Il primo cittadino, così come il collega di Cortina Giampietro Ghedina e tutte le persone impegnate nel progetto hanno però dovuto tenere i telefoni accesi e le antenne dritte in questi primi giorni dell’anno.

Domani, infatti, verrà presentato il dossier al Comitato Olimpico Internazionale. Sarà un passo determinante per capire come proseguono i lavori di avvicinamento alla sessione di giugno a Losanna, quando arriverà la decisione finale sull’assegnazione all’Italia o alla Svezia, in campo con Stoccolma.

NODO • Uno dei punti chiave per convincere il Cio sarà quello delle strutture. Il sopralluogo dello scorso autunno è andato bene, ma molti dei propositi erano sulla carta. Lo saranno anche al prossimo viaggio in Italia dei membri incaricati, previsto ad aprile. Non potrebbe essere altrimenti trattandosi di un evento in programma nel 2026 e considerando da dove parte Milano dal punto di vista degli impianti sportivi.

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Vedersi assegnata la manifestazione a cinque cerchi potrebbe essere una manna dal cielo guardando alla riqualificazione di diverse zone oggi in difficoltà: da Rogoredo, dove dovrebbe sorgere una nuova arena, all’ex scalo ferroviario di Porta Romana, destinato ad accogliere l’eventuale villaggio olimpico.

Il Cio dovrà vedere nella candidatura italiana una solida realtà economica (garantita dalla commistione tra pubblico e privato, con il punto interrogativo dell’eventuale aiuto in corsa dal governo nazionale) e un progetto in grado di garantire un futuro anche oltre il 2026, come richiesto dall’Agenda 2020. Un’impresa che sarà meno complicata per Cortina, già al lavoro per ospitare i Mondiali di sci alpino del 2021 e geograficamente molto più attrezzata per fare da teatro al mondo degli sport invernali.

PUNTO DI FORZA • Arrivare a una soluzione per candidarsi è stata una battaglia, forse anche più dura di quella da affrontare in estate e al termine della quale il Coni ha già messo a segno un importante successo. Il presidente Malagò ha sostenuto il nuovo corso lombardo-veneto (dopo il flop della gara a tre con Torino) e mosso le proprie pedine presso i vertici internazionali per evitare che la sessione del Cio già assegnata a Milano per il prossimo settembre potesse rappresentare un ostacolo.

Doveva essere quella la sede in cui prendere la decisione per i Giochi 2026 e a quel punto l’Italia non avrebbe potuto presentare alcuna candidatura. Soluzione: anticipare la sessione a giugno e spostarla a Losanna. Fondamentale è stata anche la “penuria” di proposte arrivate sul tavolo del Cio, tutte con dei guai da risolvere e una delle quali (Calgary) si è già tirata fuori.

Un pizzico di fortuna, forse, ma anche un segnale di come la macchina politica azzurra abbia una certa presa in ambito internazionale, nonostante quanto accaduto di recente con Roma 2024.

1,6
I miliardi di euro che dovrebbero servire, secondo le stime, per coprire i costi della manifestazione a cinque cerchi a Milano-Cortina. Sempre che il Cio dia parere positivo all’Italia.


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