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06. 05. 2024 00:57

25 aprile a Milano, il dopo: componenti Rsi ricordano i caduti al cimitero Maggiore

In un clima nazionale a dir poco teso, Milano si appresta a celebrare il settantanovesimo anniversario della Liberazione

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Erano una cinquantina i componenti dell’Unione nazionale combattenti della Rsi che sabato 27 aprile al Campo X del cimitero Maggiore di Milano hanno ricordato i caduti della Repubblica sociale italiana. Un sacerdote ha tenuto un intervento e, a differenza delle commemorazioni del passato, non vi sono stati saluti romani.

25 aprile a Milano, tre domande a Saverio Ferrari, direttore dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre: «A Milano il neofascismo è in crisi, ma in Lombardia resta Lealtà e Azione»

A Milano c’è un problema di formazioni neofasciste?
«Più che milanese parliamo di un problema lombardo. A Milano ci sono le commemorazioni di Ramelli o della Repubblica di Salò al Musocco. C’è un momento di difficoltà e di crisi del neofascismo milanese: è praticamente scomparsa Forza Nuova, Casapound in questo momento non ha neanche più una sede, la realtà principale nell’area della provincia e della Lombardia è Lealtà e Azione, che è un’organizzazione che nasce come costola degli hammerskin».

Saverio Ferrari
Saverio Ferrari

Qual è il senso del 25 aprile a 79 anni da quegli eventi?
«Il 25 aprile è il momento in cui si riaffermano i valori che hanno portato alla liberazione del nazifascismo e quindi che sono valori di libertà, democrazia e uguaglianza. Un motivo in più per festeggiare riguarda, come dice la Costituzione, il ripudio di tutte le guerre e il cessate il fuoco ovunque».

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Si parla di un tentativo di censura da parte della Rai su un monologo sul 25 aprile. C’è un problema di estremismi di destra nelle istituzioni?
«Sì. Fratelli d’Italia è una rifondazione missina, non c’entra niente con la storia di Alleanza Nazionale. L’ultima vicenda del monologo di Scurati va inquadrata come solo l’ultima di una serie di eventi preoccupanti: penso alla violazione della par condicio, il fatto di attaccare un romanzo al premio Strega perché parla di antifascismo, in giro per l’Italia si inaugurano mostre sul fascismo, l’attacco al Festival di Sanremo. Se uno mette insieme tutte quante le cose, si accorge che al vertice e all’interno di questo governo c’è un partito che ha un profilo ben preciso: non si dichiara antifascista, ma anzi i suoi principali esponenti sono legati alla storia di un partito o di un movimento neofascista in Italia».

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24/04/24 – Il 25 aprile a Milano. Milano e il 25 aprile. Basta cambiare una vocale per trovare spunti di riflessione in una giornata che, ogni anno, riempie la città, medaglia d’oro della Resistenza, di eventi e significati da ribadire. «Oggi dopo 79 anni è necessario difendere quella storia e quei valori perché di straordinaria attualità», è il messaggio dell’Anpi milanese protagonista nella giornata di giovedì.

25 aprile a Milano, il corteo

I momenti istituzionali a Milano partiranno già domani, mercoledì 24 aprile con le deposizioni delle corone commemorative dei caduti della Resistenza nei cimiteri comunali della città. Stessa cosa verrà fatta nella mattinata del 25 aprile, stavolta nei luoghi simbolo della Resistenza milanese. Premesse di un corteo che partirà nel pomeriggio dai Bastioni di Porta Venezia e si concluderà in piazza Duomo. Quest’anno sul palco sono previsti i discorsi, tra gli altri, del presidente dell’Anpi milanese Primo Minelli, del sindaco Giuseppe Sala, dell’attore e regista PIF E del Dario Venegoni, presidente ANED – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti.

25 aprile a Milano, le polemiche

Il 25 aprile si porta da sempre strascIchi di polemiche, non solo a livello nazionale, come il recente caso Rai-Scurati, ma anche a livello locale. È accaduto anche quest’anno, in un clima che guarda alla guerra Israelo-Palestinese: la settimana scorsa il Sindaco di Milano Sala aveva bollato come “personale” la decisione di Walker Meghnagi, presidente del consiglio della comunità ebraica, di non partecipare al corteo in dissenso con lo striscione “Cessate il fuoco ovunque”, che aprirà la manifestazione.

Meghnagi aveva replicato affermando che «la decisione della comunità di non portare il gonfalone è stata approvata a stragrande maggioranza». La presenza della Brigata Ebraica alla manifestazione è invece confermata e sarà protetta da City Angels e forze dell’ordine, in previsione di problemi di ordine pubblico.

25 aprile a Milano, le celebrazioni

24 aprile

9.00 Cimitero inglese di Trenno in via Cascina Bellaria
10.00 Campo della Gloria (campo 64) del Cimitero Maggiore

25 Aprile

9.00 Piazza Tricolore, presso il monumento alla Guardia di Finanza
9.15 Palazzo Isimbardi, presso la lapide dedicata ai Caduti
9:30 Palazzo Marino davanti alla lapide della medaglia d’oro al valor militare alla città
10.00 Loggia dei Mercanti, presso le lapidi in ricordo dei Caduti per la Libertà
10:30 Largo Caduti Milanesi per la Patria – Sacrario dei Caduti di tutte le guerre
11.00 Piazzale Loreto
14.00 Partenza corteo da corso Venezia, angolo via Palestro, a piazza Duomo

25 aprile a Milano, il murales di Niguarda

Si chiamano Onorina Brambilla, Carla Capponi e Giovanni Pesce i tre protagonisti della Resistenza raffigurati su una parete della Cittadella degli Archivi, in via Gregorovius 15, nel cuore di Niguarda, uno dei primi quartieri milanesi a insorgere contro il regime fascista nell’aprile del 1945. I loro volti sono stati scelti dal Comune e dagli autori del murale (inaugurato sabato 20 aprile), intitolato “Manifesti della Resistenza 1945-1985”.

L’opera è stata realizzata dall’artista milanese Davide Ratti, detto “Ratzo”, del Collettivo VolksWriterz in collaborazione con l’Associazione Another Scratch in the Wal”. Onorina Brambilla (Nori Pesce), nome di battaglia Sandra, è stata una grande figura della Liberazione. Carla Capponi partecipò alla Resistenza romana. Con loro Giovanni Pesce, nome di battaglia Visone, dal 1951 al 1964 consigliere comunale a Milano.

Il 25 aprile a Milano spiegato ai bambini: un progetto di Save the Children e Fuoriclasse in movimento

Come spiegare ai bambini il senso del 25 aprile, oggi? Parte da questo domanda il progetto di Save The Children in collaborazione con “Fuoriclasse in Movimento”, una rete di 200 scuole in tutta Italia unite per favorire il benessere scolastico degli studenti. L’obiettivo è insegnare ai più giovani il valore del ricordo e il progetto è partito (anche) da Milano, attraverso l’incontro con le persone che hanno vissuto quel periodo: ad esempio, l’ANPI del quartiere Quarto Oggiaro in passato ha organizzato per scuole e servizi educativi una diretta YouTube con Giovanni Marzona, partigiano residente nella zona.

25 aprile a Milano, il commento: Vogliamo sapere i nomi

«Il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante», scrive UsigRai, il sindacato dei giornalisti della televisione pubblica italiana. Il comunicato è stato letto in onda nei giorni scorsi dai tg e giornali radio della Rai e pubblicato sui siti di Rainews, TgR e Televideo.

Un ringraziamento speciale anche a Serena Bortone, la conduttrice del programma Che sarà. Il suo impegno per la libertà d’informazione è una stella polare in una televisione sempre più scura. Vogliamo sapere i nomi. Pretendiamo di conoscere chi ha bloccato la messa in onda del monologo di Antonio Scurati.

Un diritto, quello di scoprire i responsabili, imposto dal pubblico servizio. Il significato stesso delle due parole lo impone. Perché se non c’è più libertà, non è più un servizio. O meglio, diventa un regime. Attendiamo risposte concrete. Quelle che non ha ricevuto Bortone per l’oscuramento dell’intervento di Scurati nel suo programma. O quelle di cortesia che ha fornito la presidente del Consiglio.

Pubblicare sui propri social il testo del monologo, attaccando le opposizioni da una posizione di controllo della televisione, è una mossa da Repubblica delle banane. Come spesso accade, ci concentriamo sul dito che indica anziché sulla Luna. Il problema è un testo che parlava dell’assassinio di Matteotti nel 1924 e del problema di questo Governo a dichiararsi antifascista. Lo impone la Costituzione e non ci sono banane che tengano.

25 aprile a Milano, cinque luoghi della memoria

Binario 21
Binario 21

Binario 21
L’area dove oggi sorge il Memoriale della Shoah era adibita alla movimentazione dei vagoni postali. Dal binario 21 partì, il 6 dicembre 1943, il primo convoglio di prigionieri ebrei direzione Auschwitz-Birkenau. Tra di loro c’era anche Liliana Segre, allora tredicenne, sopravvissuta allo sterminio.

 

 

Campo Della Gloria
Campo Della Gloria

Campo della Gloria
Il Campo della Gloria è nel cimitero Maggiore. Si tratta di una serie di lapidi che fanno del Campo un luogo della memoria di tutti i caduti e i deportati milanesi. Ristrutturato nel 1997, su quelle tombe nel Campo la popolazione si raccoglieva anche organizzando la Resistenza.

 

 

Idroscalo
Idroscalo

Idroscalo
Al Memoriale dell’Idroscalo sono ricordati 576 caduti per la libertà. L’area è organizzata con due targhe commemorative (una del Comune e una della Provincia di Milano), delle lastre su cui sono elencati i nomi dei Caduti e una scalinata su cui è adagiata una statua accompagnata da una croce.

 

Loggia Dei Mercanti
Loggia Dei Mercanti

Loggia dei Mercanti
Alla Loggia dei Mercanti sono affissi, in diciannove lastre in bronzo, i nomi dei 1.739 caduti della Resistenza: qui, fin dal 1945, venivano poste le fotografie dei milanesi e giungevano i cortei commemorativi. L’ultimo restauro risale al 2021 con il progetto della partigiana e architetto Cini Boeri.

 

 

Piazzale Loreto
Piazzale Loreto

Piazzale Loreto
La strage di piazzale Loreto fu un eccidio nazifascista avvenuto a Milano il 10 agosto 1944: quindici partigiani furono fucilati e i loro cadaveri vennero oltraggiati ed esposti al pubblico. Qui il 29 aprile 1945 vennero anche appesi i corpi di Benito Mussolini e Clara Petacci.

25 aprile a Milano, cinque luoghi del terrore

Albergo Regina
Albergo Regina

Albergo Regina
In via Santa Margherita 16 si trovava l’Albergo Regina e Metropoli: un palazzo signorile a duecento metri da piazza del Duomo. Elegante e spazioso, il 13 settembre 1943, l’Albergo Regina divenne la sede del quartier generale nazista a Milano.

 

 

Giuriati
Giuriati

Campo Giuriati
Il 14 gennaio 1945 nove ragazzi di via Pomposa vennero fucilati al Campo Giuriati. Erano stati rapiti dalla Squadra Azzurra che aveva sede in piazza Italo Balbo (attuale piazza Novelli), responsabili anche di torture e fucilazioni.

 

San Vittore
San Vittore

San Vittore
Tra il settembre ‘43 e l’aprile ‘45 San Vittore conosce il terrore nazifascista. Occupata Milano il 12 settembre 1943 dai tedeschi, le SS requisiscono buona parte del carcere e diventano sovrani assoluti della vita e della morte di ogni recluso.

 

 

Via Rovello
Via Rovello

Via Rovello
Durante gli anni della Repubblica Sociale Italiana, il palazzo signorile al numero 2 di via Rovello, ora Piccolo Teatro, era stato trasformato in un luogo di detenzione dove furono praticate torture e delitti a opera della Legione Ettore Muti.

 

 

Villa Triste
Villa Triste

Villa Triste
Situata in una stradina di villette in via Paolo Uccello 19, in zona San Siro, da Villa Trieste partiva, nell’estate del 1944, la banda che prende il nome dall’aguzzino Pietro Koch, un ex tenente, protagonista di violenze e torture.

 

 

Fonte: Anpi Milano

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