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25. 04. 2024 01:10

La bidella pendolare da Napoli a Milano, i tanti dubbi social su una storia dai valori malsani

Una vicenda su cui ci siamo buttati tutti - colpevolmente - a capofitto, ma su cui scavando emergono sempre più perplessità

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Ci ha messo davvero poco a fare il giro del web la storia di Giuseppina Giuliano, la bidella pendolare che viaggerebbe ogni giorno in treno da Napoli a Milano anziché affittare una casa nel capoluogo lombardo. «Il treno mi costa poco, circa 400 euro, mensilmente molto meno di una stanza in condivisione a Milano», ha raccontato la ragazza a Il Giorno, una vicenda particolare che però ha sollevato qualche dubbio. I social, si sa, ci mettono un attimo ad accendersi e ad andare in subbuglio quando un tema si fa particolarmente “stuzzicante” e quello di Giuseppina non fa eccezione.

La presunta routine della bidella pendolare

Ma andiamo con ordine. Secondo la ricostruzione, la ragazza lavorerebbe come bidella presso il liceo artistico Boccioni di piazzale Arduino a Milano. Visti i suoi 1.165 euro mensili di stipendio, per lei sarebbe più vantaggioso andare a lavoro il treno e restare a vivere coi genitori a Napoli. Il suo viaggio sarebbe così schedulato: il Frecciarossa delle 5.09 alla stazione di Napoli la porta in Stazione Centrale a Milano, lì dove arriva attorno alle 9.24 dopo quattro ore e mezza. Prende servizio alle 10.30 e finisce il suo turno alle 17, quando poi parte per il suo viaggio di ritorno che la vede a bordo dell’Italo delle 18.20 che arriva a Napoli Centrale alle 22.53, per poi rientrare a casa alle 23.30.

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I primi dubbi sulla bidella pendolare

Il tutto le costerebbe 400 euro al mese, contro gli almeno 650 per una stanza a Milano. In più Giuseppina ha anche raccontato di essere stata rifiutata – per vari motivi – da pensionati e ostelli della gioventù. Una vicenda su cui ci siamo buttati tutti – colpevolmente – a capofitto, ma su cui scavando emergono sempre più perplessità. A cominciare dalla questione affitti: per carità, sul costo della vita meneghina che si fa sempre più esorbitante nessuno può obiettare, ma che non si riescano a trovare soluzioni più economiche della cifra da lei indicata è alquanto strano. Basterebbe spostarsi pochi chilometri fuori dalla città per trovare stanze a prezzi più accessibili senza dover affrontare un’assurda odissea giornaliera.

Bidella pendolare, i conti non tornano

Ma non è tutto. Anche i 400 euro mensili che Giuseppina spenderebbe per viaggiare puzzano di “bruciato”. Su Twitter alcuni utenti hanno provato a calcolare, dal portale di Trenitalia, il costo di un abbonamento mensile per i treni ad alta velocità: la cifra che ne vien fuori supera i 1000 euro. Per quanto si possa credere ad agevolazioni e sconti vari, appare improbabile rientrare nella cifra indicata da Giuseppina, senza contare che – tenendo fede al racconto della giovane – il treno di ritorno delle 18.20 per Napoli non è un Frecciarossa ma un Italo, dunque significherebbe dover sostenere un doppio abbonamento.

Bidella pendolare, qual è la morale?

Insomma più si va a fondo e più le cose sembrano meno credibili di quanto raccontato. Se davvero si trattasse di una delle più classiche bufale, resterebbe da capire quale dovrebbe essere la morale di fondo di cui si farebbe portatrice: esaltare le capacità quasi sovrumane di una donna d’acciaio? L’ennesima stoccata indiretta ai giovani non disposti al “sacrificio”? La semplice ricerca dei classici 15 minuti di celebrità? L’unica certezza è che la storia della bidella pendolare suscita soltanto molti interrogativi.

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