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29. 03. 2024 00:43

Draghi chiama, la Lombardia risponde: ben nove ministri provengono dalla Regione

Nel nuovo governo Draghi molti volti già noti in Lombardia: ecco chi sono

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Nel  nuovo governo Draghi si vedono tante facce lombarde. Ieri il neo presidente del Consiglio ha stilato la lista dei ministri: tra questi ben 9 lombardi su una compagine di 23.

I ministri. Alcuni arrivano direttamente dal mondo della cultura e della ricerca.Dagli atenei milanesi arriva sia una conferma, Elena Bonetti, dalla Statale alle Pari Opportunità e due novità, la professoressa Cristina Messa, dalla Bicocca al ministero dell’Università e della Ricerca e Marta Cartabia dalla Bocconi alla Giustizia.

Messa,  è stata la prima rettrice donna a Milano: ha guidato l’ateneo fino al 2019 promuovendo ricerca, giovani talenti e soprattutto pari opportunità. Ieri sera diceva : «Sono orgogliosa per l’incarico conferito alla professoressa Cristina Messa. Persona di alto profilo accademico e di grande correttezza istituzionale, porterà al ministero tutta la sua competenza e il suo valore professionale».

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Trai politici alcuni arrivano direttamente dalle istituzioni comunali e regionali, coma Maria Stella Gelmini, consigliere a Palazzo Marino ed ora ministro per gli Affari Regionali.

L’altra figura che ha ricoperto cariche istituzionali è il leghista di Cuggiono, Massimo Garavaglia. Nel 2013, Roberto Maroni, appena eletto governatore della Lombardia, lo volle al suo fianco come assessore regionale all’Economia. Nel 2019 viene coinvolto in un’indagine contabile per la vendita sottoprezzo di un palazzo ex Asl. Anche per Garavaglia non si tratta di una prima assoluta. A lui è stato assegnato il ministero del Turismo.

Altro uomo di punta della Lega è il varesino Giancarlo Giorgetti, definito l’uomo ombra del Carroccio. A lui verrà affidato la gestione del Mise. Infine cambiando sponda politica troviamo Lorenzo Guerini che viene confermato anche nel governo Draghi ministro alla Difesa.

Dalla politica si passa ai tecnici. Da Brescia troviamo Vittorio Colao, il supermanager chiamato a gestire il neo ministero per la transizione digitale. Al fisico Roberto Cingolani, nato a Milano, ma poi cittadino del mondo, già direttore dell’Istituto  italiano di Tecnologia, è stato invece affidato il ministero della transizione ambientale.

 

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