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20. 04. 2024 00:17

Coronavirus, Gallera: «Il sistema regge. Contagi a 5.469, 1.280 in più in un giorno»

La conferenza stampa dell'assessore regionale al welfare

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L’assessore regionale al welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha aggiornato in diretta Facebook i dati sulla diffusione del coronavirus e sulle misure di contrasto all’epidemia.

 

«Stiamo facendo di tutto per dimostrare che la nostra capacità di reazione è più forte rispetto a quella di diffusione del virus – è la premessa dell’assessore – Il sistema sta reggendo.

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Avevamo 900 posti letto, l’obiettivo era aumentare di 100-150 unità. In quindici giorni siamo a più 223 e contiamo di averne almeno altri 150 nel giro di sette giorni.

Allo stesso modo stiamo aumentando i posti letto per la sub-intensiva. I Cpap erano 200 il 9 febbraio, sono diventati 1.600 e ne stanno arrivando altri 500 da qui a domani. Giorno per giorno stiamo costruendo risposte importanti».

Gallera, i nuovi numeri sul coronavirus

«I numeri vedono i totali dei casi positivi crescere a 5.469, 1.280 in più rispetto a ieri. I ricoverati sono 2.802, con una crescita di 585. In terapia intensiva 440, 41 persone in più. I dimessi sono 646, purtroppo i decessi sono 333, con una crescita di 76».

«I laboratori smaltiscono i tamponi nell’arco di 6-8-12 ore. Nella provincia di Bergamo continua la crescita, siamo 1.245 con una crescita di 248. La provincia di Brescia ha una crescita altrettanto forte: 739 con una crescita di 238 positivi. A Cremona 916, più 251.

Mentre Lodi continua ad avere una crescita più contenuta. A Milano 506, 100 in più. Pavia è a 296, il resto della regione ha numeri ancora più contenuti e questo è positivo».

Gallera: «Seguendo le misure potremmo vedere un trend positivo entro qualche giorno»

«Il messaggio forte che lanciamo – ha proseguito Gallera – e che viene dal nuovo decreto è rimanere al proprio domicilio. Tengo a ripetere che il coronavirus non si può sconfiggere con un farmaco perché non ci sono ancora vaccini. L’unico modo per fermarne la diffusione è ridurre drasticamente i nostri spostamenti, evitando di contagiare o essere contagiati.

I dati dicono che le persone in terapia intensiva non sono solo gli anziani. Il 22% ha più di 75 anni ma il 37% ha tra i 65 e i 74 anni e il 33% ha tra i 50 e i 64 anni, l’8% tra i 25 e i 49.

L’effetto delle misure dipende dall’atteggiamento dei concittadini. Se si farà come sabato scorso i risultati li vedremo solo nella crescita dei contagiati. Se si deciderà di condurre una vita più riservata penso che nell’arco di qualche giorno potremmo già notare un’estensione del trend virtuoso che oggi notiamo nel lodigiano».

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