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09. 05. 2024 09:47

Milano Fashion Week Women’s: donna protagonista del ritorno in passerella. Il calendario completo

Conosceremo le tendenze per il prossimo autunno/inverno. La settimana della moda, come sempre, mette in moto tutta la città, dove si attende il 10% in più di presenze

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«Milano è pronta ad accogliere la Milano Fashion Week dedicata alla donna e le stime parlano già di crescita in termini di presenze in città di più del 10% rispetto allo scorso anno, con una stima di indotto pari a oltre 70 milioni». Con queste parole Alessia Cappello, assessora al Lavoro e Sviluppo Economico del Comune di Milano, con deleghe a Moda e Design, dà il buongiorno alla Milano Fashion Week che parte oggi per terminare il 26 febbraio.

In totale 161 gli appuntamenti: 56 sfilate fisiche, di cui 2 doppie, 5 digitali, 67 presentazioni, 7 presentazioni su appuntamento e 26 eventi. Una edizione che si annuncia come sempre molto densa, tra innumerevoli appuntamenti che si susseguiranno fino a sovrapporsi.

Le sfilate saranno di fatto tutte concentrate su 5 giorni, poiché il 20 ci sarà solo un defilé, quello del brand carpigiano TwinSet, che sfila per la prima volta della sua storia, mentre il lunedì 26, come detto, le sfilate saranno solo in formato digitale con Annakiki, Maison Mencioni, Münn, Phan Dang Hoang e Laura Biagiotti. A dire il vero, il 20 è sulla carta ma già il 19 sono andati in scena Crida di Cristina Parodi, Cividini, Ciccinelle e oggi è la volta di Martino Midali, Alabama Muse, Cult, Maison Jejia, Francomina.

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Milano Fashion Week, i debutti

La settimana meneghina vedrà il debutto di Adrian Appiolaza, quale direttore creativo di Moschino (giovedì 22 febbraio), nonché di Walter Chiapponi come direttore creativo di Blumarine e di Matteo Tamburini, nuovo direttore creativo di Tod’s (entrambi sfileranno venerdì 23 febbraio). Vi saranno poi il debutto di Feben supported by Dolce&Gabbana e Sagaboi, nonché il ritorno di Marni ed Elisabetta Franchi.

«Eventi come questo – continua Cappello – raccontano la bellezza e l’eccellenza di un settore che è un asset strategico del nostro Paese, ma contribuiscono in modo significativo anche a promuovere l’immagine e il prestigio di Milano a livello globale, rendendola in questo momento il place to be, visitato lo scorso anno da più di 8 milioni e mezzo di turisti». Carlo Capasa, Presidente Camera Nazionale della Moda Italiana aggiunge: «La Milano Fashion Week rappresenta un momento prezioso di incontro e scambio culturale, un laboratorio di idee e visioni, il frutto di un lavoro collettivo che mescola creatività, saper fare e passione. Il calendario conferma la vivacità del nostro sistema e la sua rilevanza sul piano internazionale nell’essere non solo specchio del tempo, ma anche nel delineare nuovi scenari per la nostra industria e la società».

Milano Fashion Week, il brand Marzoline Milano: «Dai turbanti della mamma al nostro marchio venduto in tutto il mondo»

All’inizio erano solo turbanti. Poi si sono aggiunti cerchietti, elastici per capelli, fiocchi, cappelli e tutto ciò che rende la testa preziosa. Marzoline Milano è il nome del brand che racchiude una collezione di oggetti di alto pregio, nato nel 2017 grazie alle gemelle Desideria e Allegra Tantalo. E’ proprio la Milano Fashion Week, a tenere a battesimo il pop up store di Marzoline Milano in via Palermo 21. Come nasce la loro storia? Lo racconta Allegra Tantalo, in esclusiva a Mi-Tomorrow: «Abbiamo frequentato entrambe il Master in Fashion e Luxury Managment a Londra che nulla c’entra con la nostra laurea in giurisprudenza, ma per entrare nel mondo della moda e del lusso ci serviva un biglietto da visita e quindi abbiamo deciso per il master».

La vera passione è sempre stata la moda?
«Sì, una vera passione nonostante in famiglia siano tutti avvocati. Ma poi sulla carriera legale ha avuto la meglio la moda».

Il percorso?
«Prima abbiamo lavorato in aziende per farci tutta l’esperienza del caso. Sono stata sei mesi da Moncler come primo impiego e poi due anni e mezzo da Gucci quando è arrivato Alessandro Michele, il periodo post Frida. Mia sorella, invece, ha iniziato da Alexander McQueen e poi è passata da Ralph Lauren e alla fine del 2017 ci è venuta questa pazza idea di creare qualcosa di nostro. Ci siamo licenziate e abbiamo lanciato la nostra azienda, il nostro brand».

Marzoline
Marzoline

Il nome Marzoline da dove viene?
«Ci siamo scervellate per mesi, poi è stato semplicissimo, abbiamo pensato a qualcosa legato a noi e siccome siamo nate a marzo, da lì Marzoline e poi Milano perché lavorando tanto con l’estero ci serviva un richiamo immediato all’Italia».

Quindi marchio milanesissimo che ha sfondato oltre confine.
«E’ così. Siamo nate come business b2c quindi con il nostro e-commerce facevamo vendita diretta ai clienti finali, al singolo. Grazie alle fiere a Parigi dove andavamo a presentare le collezioni ai buyer, ci si è aperta questa grande fetta di mercato in Asia, in Giappone e ora l’80% dei ricavi, deriva dal b2b, quindi dalla vendita a negozi asiatici che a loro volta vendono il marchio Marzoline Milano ai loro clienti».

La vostra creatività invece che sull’abbigliamento si è focalizzata su copricapi, una scelta molto particolare.
«Siamo partite con un prodotto particolare come i turbanti. Nostra mamma, quando eravamo piccole, ci metteva sempre le fasce per capelli, tante e di tanti tipi, lisce, incrociate, quelle che andavano negli anni ’90. Non abbiamo avuto nessun dubbio su che prodotto lanciare, gli accessori per capelli erano ciò che volevamo fare. Sull’onda di questa tradizione famigliare ci è venuto spontaneo lanciare questo prodotto che nel 2018 era super di nicchia».

Grande coraggio, mollare il certo per l’incerto non è così semplice.
«Sì, non lo nego, ma avevamo anche l’appoggio della famiglia che ci ha supportate. Non c’era la certezza di un guadagno, si sapeva che non ci sarebbero stati orari. Ora che sono all’ottavo mese di gravidanza mi sento dire “tu che sei in maternità”, ma in effetti continuo a lavorare e durante questa settimana della moda inauguriamo il nostro negozio, io con una panciona enorme, mia sorella che arriva da Londra con il suo bimbo piccolo di sei mesi. E’ tutto molto adrenalinico» PB.

Milano Fashion Week: Re Giorgio Armani celebrato in una mostra

All’Armani Silos, fino all’11 agosto 2024, si potrà ammirare la bellissima mostra Aldo Fallai per Giorgio Armani, 1977-2021. Curata da Giorgio Armani, Rosanna Armani e Leo Dell’Orco, l’esposizione esplora i confini di una collaborazione unica, che ha definito l’essenza stessa di un’estetica che ha fatto breccia nell’immaginario collettivo. Circa duecento scatti che raccontano anni di dialogo artistico tra il fotografo e lo stilista.

Il sodalizio artistico tra Aldo Fallai – fiorentino, classe 1943 – e Giorgio Armani è iniziato a metà degli anni Settanta, ancor prima dell’avventura come solista dello stilista, per poi proseguire fino agli inizi degli anni Duemila e riprendere in anni recenti. Al momento del primo incontro, Armani è un giovane stilista freelance; Fallai, diplomato all’Istituto d’arte, è un grafico con una felice inclinazione per la fotografia.

La mostra su Giorgio Armani
La mostra su Giorgio Armani

L’intesa è immediata. Il primo, consapevole dei mutamenti sociali in atto che vedono le donne acquisire potere e gli uomini vestirsi con più consapevolezza, è determinato a riscrivere le regole del vestire, creando un vero e proprio lifestyle. Il secondo lo accompagna nella definizione di un immaginario nel quale evocazioni cinematografiche e cenni neorealisti si mescolano a echi della pittura tardorinascimentale e manierista, in una messa in scena che sa di vita e che per questo è profondamente autentica.

L’uso del bianco e nero, e l’astrazione narrativa che ne deriva, è la scelta vincente: le immagini sono infatti immediate e senza tempo, di pura invenzione ma come catturate in un istante reale. Insieme aspirano a dipingere scene della miglior vita possibile, situazioni nelle quali lo spettatore si può rispecchiare, e ci riescono perché le immagini sono in primo luogo ritratti, o fotogrammi di un lungometraggio: pur concepite per far conoscere le collezioni, si concentrano sul carattere dei personaggi, facendo degli abiti un sottile complemento dell’essere, rispecchiando l’idea dello stilista che eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.

Milano Fashion Week, 4 must have

Lo stile della primavera/estate 2024 sarà all’insegna della semplicità, però ricercata. Sulle passerelle della prossima stagione niente look eccentrici o troppo vistosi, ma capi e accessori che rielaborano il vecchio motto less is more. Silhouette essenziali, colori neutri, design senza tempo, materiali classici. Tutti reinterpretati. Dallo stile ladylike al minimalismo 90, dal total white ai toni pastello (l’azzurro domina), dalla pelle ai materiali glitter.

Appena le temperature lo consentiranno e le giornate saranno più miti, un altro must have della moda primavera estate 2024 sarà il tailleur proposto in una versione più fresca e contemporanea: la divisa simbolo di rigore e professionalità, infatti, si rinnoverà con l’introduzione di bermuda e shorts al posto dei pantaloni, aggiungendo un tocco casual all’eleganza formale. Il denim continua a essere protagonista con total look pratici in tutte le nuance. Non può mancare il mini abito bianco, semplice, smanicato o con maniche lunghe, indossato con scarpe basse o con tacchi alti BP.

Milano Fashion Week, le borse di Colombo fra moda e arte

Daniela Marsile

Sarà lanciata stasera – a partire dalle 17.30 presso lo store di via della Spiga 9 alla presenza dell’artista – la nuova capsule di Colombo realizzata dall’artista Arik Levy intitolata Sculptural Collection by Arik Levy: un evento tra moda e arte. La Sculptural Collection si compone di due parti: la creazione di un nuovo modello inedito, la Sculptural Bag e la rivisitazione dell’iconico modello Dione.

Le borse di Colombo
Le borse di Colombo

La Scuptural Bag trae ispirazione dal corpus di sculture dell’artista, in particolar modo dalla serie “Rock”. Il design di queste borse dà vita a forme asimmetriche e spigolose che interagiscono in modo dinamico con l’architettura circostante, creando un sorprendente contrasto con la silhouette armonica del corpo umano.

Milano Fashion Week, i numeri

115 gli anni che festeggia il brand Baldinini

125 l’edizione di Mipel

900 marchi a Micam

In breve

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