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03. 10. 2024 15:26

Milano, quando la questione stadio diventa una barzelletta

Milano, la città italiana che tanto si vanta del suo essere "europea", davanti al tema stadio sembra tornare indietro di 100 anni

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Ristrutturare San Siro. Anzi no, buttarlo giù e fare un nuovo stadio. Anzi, meglio due. A Milano? No a Sesto. E poi un altro ad Assago. Anzi no, a Rozzano. Se potessimo sintetizzare la questione stadio a Milano basterebbe una frase: tante idee e pure confuse. L’ultimo capitolo di questa poco appassionante saga è andato in scena ieri, con un doppio coup de théâtre a tinte rossonerazzurre.

Un nuovo stadio, anzi due

Da una parte l’incontro tra il sindaco Beppe Sala e il proprietario del Milan, Gerry Cardinale, per discutere dell’interesse per l’area de La Maura. Dall’altra la presunta decisione dell’Inter di costruire il proprio impianto nel territorio di Rozzano (e non di Assago come inizialmente trapelato). Niente più progetto comune? Così pare. O forse no. È complesso capire le mosse delle due società, evidentemente stanche delle beghe burocratiche dietro il quale ci si trincera per rimandare il tutto all’infinito.

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Milano, dove tutto è possibile (tranne lo stadio)

Sì perché Milano, la città italiana che tanto si vanta del suo essere “europea”, davanti al tema stadio sembra tornare indietro di 100 anni. Le volumetrie, il verde, i comitati, i dibattiti pubblici: tutti ottimi alibi per restare fermi al palo, rimandare il problema all’infinito per togliersi di mezzo ogni responsabilità. Fino a quando i due club, già terribilmente in ritardo sul tema stadio rispetto alle altre big d’Europa, decidono di tirarsi fuori da questo ridicolo balletto e andare avanti per conto proprio.

San Siro, uno stadio che nessuno vuole più

Una scelta che lascia il Comune di Milano con il cerino in mano. Un cerino pesante di nome San Siro, un impianto storico ma vecchio, vecchissimo, e che «non vuole più nessuno», come amaramente sentenziato da Sala. Una struttura che rischia seriamente la proverbiale cattedrale nel deserto con costi di gestione altissimi per le casse di Palazzo Marino. Aspettiamo però a far partire il funerale perché i colpi di scena restano sempre dietro l’angolo e in questa storia l’unica certezza è che del nuovo stadio (o nuovi stadi) ad oggi non ci sono che parole, parole, parole.

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