Qui si beve meglio: torna Milano Wine Festival

milano wine festival
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«Per conoscere l’annata e la qualità di un vino, non è necessario berne l’intero barilotto». Oscar Wilde nell’Ottocento anticipa un concetto che è cardine della prossima edizione del Milano Wine Festival, «bere meno, ma bere meglio». Parte così la fiera Nazionale del vino che sarà in piazza Città di Lombardia da domani fino a domenica prossima, 3 novembre.

 

Obiettivo. Dopo i successi raccolti nella precedente edizione, l’intento della manifestazione ideata da Arte del Vino e organizzata in collaborazione con The Circus, è quello di raccogliere in un unico luogo storie, saperi e sapori legati alla bevanda principe delle tavole italiane, ponendo l’accento sulla qualità del prodotto, sempre più trascurata a scapito di un consumo spesso privo di accuratezza e criterio.

La quattro giorni darà la possibilità a tutti tramite degustazioni e condivisioni, di presentare al pubblico i propri prodotti e di riunire i maggiori produttori vinicoli provenienti da tutta Italia, di cantine famose o ancora poco conosciute ai più, ma già rinomate agli esperti del settore.

Preparazione. Il festival sarà l’occasione non solo di conoscere i nuovi prodotti dei maggiori produttori vinicoli italiani, ma anche di approfondire le prime conoscenze del “buon bere”. La qualità è il requisito fondamentale per i vini presentanti durante Milano Wine Festival, per apprezzare appieno tutte le sfumature vinicole e per farlo servono strumenti e nozioni che non tutti possiedono, ma che sarà possibile acquisire grazie all’esperienza dei molti esperti e professionisti del settore, presenti durante la fiera.

Produzione. Come amava ricordare Victor Hugo “Dio non aveva fatto che l’acqua, ma l’uomo ha fatto il vino” e possiamo aggiungere che si è impegnato notevolmente negli anni: attualmente sono innumerevoli sono le varietà di vino presenti in Italia e nel mondo. Si differenziano tra loro per il sistema di vinificazione (vini normali e speciali) e per le proprietà organolettiche: colore, profumo, gusto e retrogusto e per questo possiamo avere vini fermi, frizzanti o spumanti.

Se si parla di vini ordinari abbiamo i classici come il vino bianco, rosso, rosato, arancione, novello, passito, barricato, frizzante e vini speciali come spumante, liquoroso e aromatizzato. Negli ultimi anni si sono sviluppate inoltre delle altre modalità di lavorazione delle viti, per ottenere uve e produrre vino in termini di ridotto impatto ambientale, come i vini convenzionali, biologici, biodinamici, naturali e vegani.

Gastronomia. Durante il Milano Wine Festival non mancherà ovviamente anche l’accompagnamento culinario, con diversi stand di produttori ed espositori gastronomici di alcune specialità della tradizione italiana come quelle de Il Piemontese, quelle calabresi dei Sapori dello Stretto, passando per i tartufi di Grazioli Tartufi e LGM Francia Tartufi, ma anche diversi food truck come Bizzi l’arrosticino, U’nico, Mordicchio On the Road, Apetitosa, Gelato4ever, Fausto Ferrari, Apresski22 on the road cucina Valtellinese, Mr. Bombetta, Focaracceria Umbra, Umbriagricola, Wolf e Chicken and Chips House.

Milano Wine Festival

Piazza Città di Lombardia

Domani, dalle 15.00 alle 19.00

Venerdì, sabato e domenica dalle 12.00 a mezzanotte

20 euro, ingresso diurno con degustazioni illimitate e un buono acquisto del valore di 3 euro

5 euro, ingresso serale con calice (degustazioni tramite acquisto di token del valore di 1 euro)

Sara Nanni
Sara Nanni

L’INTERVISTA

«Facciamo partecipare direttamente le aziende»
Sara Nanni, Arte e Vino: «Così si dà risalto alla cultura del bere»
Le aziende vinicole che parteciperanno al Milano Wine Festival «rappresentano anche quest’anno la vera novità della seconda edizione della Fiera Nazionale del Vino», assicura a Mi-Tomorrow Sara Nanni di Arte del Vino. Da domani sotto i riflettori finiranno «piccole aziende, ma molto apprezzate da tutto il territorio Italiano così da poter offrire un giro del Bel Paese facendo semplicemente due passi in piazza».

Come si può bere meno, ma meglio?
«La nostra scelta è stata quella di far partecipare direttamente i produttori, in modo che il vino possa essere raccontato nel miglior modo possibile: il pubblico può realmente capire l’arte che è presente in un calice di vino».

Da dove arrivano le aziende?
«Avremo produttori sparsi un po’ da tutta Italia, alcuni di piccole dimensioni altri di prestigio più elevato, ma tutte scelte con cura dal nostro staff, inserendo anche un’azienda produttrice di Champagne direttamente dalla Francia».

Milano è la piazza ideale per il vostro festival?
«Milano rappresenta di certo una piazza importantissima per il settore vinicolo, basti pensare a quanto ristoranti, enoteche e locali ci sono in città. Alla Fiera non parteciperanno solamente gli appassionati, ma ci sarà ovviamente spazio anche al mondo Horeca».

Oggi come sta il settore?
«La produzione ogni anno varia in base alle stagioni climatiche, ma insieme alla Francia primeggiamo nel mondo come quantità e qualità prodotta. Ci sono sempre nuove tecniche che vengono sviluppate ed inventate per affinare sempre più questa grande arte».

In che modo si fa cultura del bere?
«Occorre sicuramente interagire con chi produce questi nettari fantastici. Io consiglio sempre ai miei amici di andare a fare le visite in cantina, sono sempre di grande impatto e lasciano sempre un segno. Certo anche venire al Milano Wine Festival non guasta».

Quale sarà la rivelazione di quest’edizione?
«Non saprei dire se ci sarà una vera rivelazione, il mondo del vino ormai è creato, strutturato e difficilmente vedremo vere novità o rivelazioni. Posso dire, però, che ci sono così tante sfaccettature e che c’è sempre qualcosa da scoprire».

Milano a che tipo di vino può essere paragonata?
«Ogni vino si può accostare a qualche zona o giornata di questa splendida città».

TUTTI I PROTAGONISTI

Le Sette Aje
Santa Margherita di Belice (AG)

Bacchiega per Champagne Bernard Bijotat
Romeny sur Marne (Francia)

Mauro Sebaste
Alba (CN)

Barone di Bolaro
Pellaro (RC)

Capri Moonlight
Capri (NA)

Cascina Poggia
Montegrosso d’Asti (AT)

Corte dei Papi
Anagni (FR)

La Culma
Cossato (BI)

Pezzalunga di Sacco Maria Rosa
Brendola (VI)

Fradè Wine
Borgo Priolo (PV)

Seirole
Santo Stefano Belbo (CN)

Tolardo Severino
S. Nicolò di Ponte di Piave (TV)

Il Roccolo di Mezzomerico
Mezzomerico (NO)

La Carcaia
Gradoli (VT)

Terrasolata
Trani (BT)

Azienda del Poggio
Villalta di Fagagna (UD)

Tojo
Santo Stefano Belbo (CN)

Malvicini
Ziano Piacentino (PC)

Ca’ Passion
Valdobbiadene (TV)

Bottenago
Polpenazze del Garda (BS)


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