Da quando Silvia Romano è stata liberata, sui social si è scatenata una gogna mediatica contro la giovane cooperante. Le minacce sono finite sotto la lente dell’antiterrorismo: Alberto Nobili, coordinatore della sezione antiterrorismo della Procura di Milano, ha aperto un’inchiesta contro ignoti.

Campagna d’odio. Gli insulti contro Silvia Romano sono andati in crescendo fin da domenica, giorno in cui il premier Conte aveva annunciato la sua liberazione attraverso un tweet. La campagna d’odio è passata in breve tempo da beceri insulti a vere e proprie minacce di morte, legate in particolar modo alla sua conversione all’Islam. Per tale motivo, già da ieri, la sua abitazione a Casoretto è presidiata dalle Forze dell’Ordine.