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15. 05. 2024 01:57

Palasharp: una sconfitta per tutta Milano e tutti i milanesi

Si sta perdendo un'opportunità unica per migliorare e modernizzare la città

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La struttura dell’ex Palasharp di Lampugnano è stata esclusa definitivamente dalle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Con questa rinuncia, Milano si trova ad affrontare già due mancate partecipazioni dell’evento tanto acclamato: la nuova tranvia Repetti-Rogoredo, che avrebbe dovuto passare dal Palaitalia di Santa Giulia, e la ristrutturazione del Palasharp di via Sant’Elia.

L’ex Palasharp, struttura fatiscente in mano ai senza tetto

L’edificio di Lampugnano avrebbe dovuto ospitare le gare di hockey femminile delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, mentre a prendere il suo posto saranno i padiglioni 22 e 24 della Fiera di Rho, già scelti come sede alternativa per il pattinaggio di velocità dopo la rinuncia di Baselga di Piné. In Italia e a Milano è un’occasione persa per dotare la città di nuove strutture a beneficio della comunità e, soprattutto, per ristrutturare questo edificio che è in stato di decadimento dal 2011, nonostante sia stato utilizzato per eventi sportivi e spettacoli nel corso degli anni.

Milano Cortina 2026, Palasharp di Lampugnano, foto Massimiliano Ambesi
Palasharp di Lampugnano, foto Massimiliano Ambesi

Quale futuro per il Palasharp?

Secondo l’assessora allo Sport Martina Riva, «la nostra città continuerà ad essere la sede delle gare di hockey maschile e femminile delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali. Si creerà effettivamente un nuovo polo olimpico a Rho Fiera, una soluzione ottimale in termini di efficienza che ci permette anche di superare le difficoltà legate all’aumento esponenziale e inaspettato dei costi dell’ex Palasharp, che sono aumentati del 155% a causa del rincaro dei materiali causato dalla guerra e dalle note vicende internazionali. In collaborazione con la Regione Lombardia, la Fondazione Milano Cortina 2026 e la Fiera, siamo riusciti a trovare in tempi brevi una soluzione valida che garantirà al CIO e agli atleti una sede adeguata in tempi congrui nella nostra città. Questa è una vittoria per Milano». I costi stimati per la ristrutturazione sono passati da 18 a 46 milioni di euro. Si ipotizza che la struttura continuerà a far parte del percorso olimpico e diventerà una sorta di centro di raccolta per i volontari.

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Perché a Milano è così difficile creare impianti sportivi

Sfortunatamente, la città di Milano ha sempre avuto carenze in termini di strutture sportive. Come dimostra la situazione a Milano, quasi tutto deve essere costruito ex-novo. Il governo sta facendo del suo meglio per mantenere tutte le gare previste a Milano, ma la cosa non sembra facile. Tanto è vero che qualche tempo fa si era diffusa, poi smentita, la possibilità di spostare alcuni eventi in Svizzera, il che è una assurdità da fake news ma quasi un monito per i nostri politici, preceduta mesi fa anche dall’idea di portare alcuni eventi a Torino, che già dispone di un impianto adeguato. Quindi, la soluzione dei padiglioni convertiti sarà temporanea e, una volta terminati i Giochi, verranno smantellati, mentre l’ex Palasharp, ormai in uno stato di degrado, rimarrà come un triste ricordo dell’ennesimo fallimento.

Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi
Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi

Palasharp, triste ricordo di un ennesimo fallimento

Vale la pena ricordare che il Palasharp è una struttura tensionata, in teoria temporanea, costruita in pochi mesi nel 1986 dalla famiglia Togni, dopo il crollo del Palasport di San Siro a causa di una nevicata eccezionale nel 1985. Lo stesso anno, il Palasport avrebbe dovuto ospitare alcuni concerti importanti, come le prime esibizioni degli U2 e di Sting come solista in Italia; le date dovettero essere spostate nell’elementare Palatenda di Lampugnano, che poteva ospitare a malapena la metà dei possessori dei biglietti. Il nome attuale è il risultato di una serie di sponsorizzazioni: il primo fu lo stilista Nicola Trussardi, da cui il nome PalaTrussardi, seguito da PalaVobis, PalaTucker, Mazda Palace e infine PalaSharpÈ evidente che c’è stata una mancanza di lungimiranza nella gestione delle infrastrutture sportive a Milano e si sta perdendo un’opportunità unica per migliorare e modernizzare la città. Speriamo che in futuro si adottino decisioni più oculate e che venga data la giusta importanza allo sviluppo di strutture sportive di qualità a beneficio della comunità.

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