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03. 05. 2024 21:16

Periferie di Milano: il quartier generale degli abusivi

Lì dove la politica cerca di mettere una pezza ad innumerevoli, passati, errori

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Le periferie di Milano sono il quartier generale degli abusivi, spazi dove la politica cerca ora di mettere una pezza sugli errori commessi in passato. Non è e non sarà facile, ma di certo la volontà non manca. C’è da capire, però, se tutti remeranno dalla stessa parte.

Le periferie di Milano, zone dove trionfa l’abusivismo

Di esempi ce ne sono fin troppi: dal quartiere Corvetto fino a Molise-Calvairate, ma anche Giambellino, Lorenteggio, San Siro, Gratosoglio, Baggio e via Bolla. Da che lato volete analizzare la situazione, sappiate che troverete sempre dei fili conduttori: case occupate da abusivi che, negli ultimi periodi, il Comune di Milano e Aler stanno cercando di riprendersi. Un percorso ad ostacoli, dovuto soprattutto ad anni di incuria per vie, zone e interi quartieri divenuti nel tempo base operativa di abusivi ma anche malviventi. Non scopriamo l’acqua calda se consideriamo il parco del Corvetto come covo dello spaccio di droga, ad esempio.

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Le periferie di Milano, cosa stanno facendo Aler e il Comune per riprendersi gli spazi 

L’edilizia popolare, soprattutto quella in mano ad Aler (che è una società gestita da Regione Lombardia) è lo sfogo principale per chi pensa che sia facile e normale occupare le case. Nel mese di febbraio 2023 la Polizia Locale ha bloccato ben 24 tentativi di nuove occupazioni, stante quanto ammesso da Marco Granelli, assessore alla sicurezza del Comune di Milano: «Grazie alle segnalazioni dei cittadini e di ALER, alla capacità di un gruppo di agenti di Polizia Locale preparati, capaci, determinati e appassionati, grazie alla presenza sempre dei servizi sociali per offrire risposte alternative a chi ha bisogno come famiglie con minori o fragili» le sue parole. 

Periferie di Milano, il percorso è ancora lungo 

L’obiettivo è ovviamente togliere gli abusivi dagli appartamenti e dare questi ultimi a chi è in lista di attesa, oltre ad un discorso legato alla sicurezza degli abitanti dei quartieri stessi. Dal 2014 ad oggi, sempre analizzando i dati trasmessi dall’assessore Granelli, si registra un -70% delle occupazioni nelle case gestite da MM, vale a dire quelle a conduzione diretta da parte del Comune di Milano.

Via Bolla
Via Bolla

Da via Quarti a via Bolla, storia di periferie di Milano dimenticate

Ora c’è solo da rimboccarsi le maniche e sperare che la situazione migliori lì dove ce n’è bisogno. Perché da via Quarti a via Giambellino, passando per Lorenteggio, Inganni, Zamagna, Cinquecento, Panigarola, Tommei, Saponaro, Bolla e così via, ci sarà sempre bisogno del pubblico per gestire una situazione che stona, e di molto, con la visione di una città che si lancia verso l’Europa ma cade, malamente, sulla gestione del suo quotidiano, tipicamente italiano.

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