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29. 03. 2024 16:51

Aziende fallite a Milano: un 2021 da incubo, sono 66 al mese 

Numeri inquietanti, causati anche dalla fine dell’effetto delle misure salva-imprese 

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Da gennaio ad agosto 2021 sono ben 532 le aziende fallite a Milano, con una media impressionante di 66 ogni mese. E, tra queste, ci sono anche nomi altisonanti, come i negozi del marchio francese del biologico Bio C’Bon, ma anche l’Archivio Aldo Mondino, aperto nel 2006 in via Giannone, punto di studio e catalogazione delle opere del maestro dell’arte contemporanea. Ce n’è un po’ per tutti, ma sta di fatto che i numeri dichiarati dal Tribunale di Milano sono impressionanti. 

Aziende fallite a Milano, un 2021 pesantissimo

Questi numeri e queste medie sono decisamente in aumento rispetto al 2020, anno della pandemia. Questo momento probabilmente perché molte aziende hanno potuto beneficiare delle misure del Governo che, attraverso denaro contante, non è riuscito però a fermare l’emorragia. È stato come se queste aziende, di fatto, abbiano prolungato la loro agonia. Il Tribunale di Milano nel 2020 aveva emesso 707 istanze di fallimento, per una media di 58 al mese, con un calo del 34,7% rispetto al 2019 che era stato un anno orribile con 1.083 imprese imprese fallite, per una media di 90 al mese.

Si sta tornando ai livelli di crisi del 2019

Il 2021, in sostanza, ci sta riaccompagnando ai livelli del 2019, anche perché le misure straordinarie salva-imprese sono venute meno e l’ondata estiva di fallimenti ne sono la riprova. Il presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Milano, Alida Paluchowski, lo scorso aprile in un’intervista al Giorno aveva previsto «un aumento, progressivo nel tempo o improvviso. Invito a non buttare soldi per aziende già decotte prima del Covid, ma trovare cure per quelle che possono salvarsi».

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La Milano che crolla 

Dietro a questi numeri, però, si celano storie di aziende, famiglie e idee che non ce l’hanno fatta. Anche nonostante, magari, alle spalle avessero anni di esperienza e le spalle larghe. È il caso dei marchi del lusso e del turismo, ad esempio: la Spa degli affitti brevi, Halldis, il bistrot Montenapoleone 14, lo stilista Tolentino e la Srl Seeds&Chips che durante Expo era riuscita a portare a Milano Obama. E la cultura, con il già citato archivio pensato per le opere di Aldo Mondino.

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